Lewis Hamilton

Hamilton si è eclissato dopo il grande furto di Abu Dhabi, ma sta preparando la vendetta

di Massimo Costa
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Le ultime volte che lo si è visto, mediaticamente parlando, è stato nell'occasione in cui è stato nominato Baronetto della Corona dal Principe Carlo a Londra, il 20 dicembre, e il 21 dicembre quando ha presenziato alla festa Mercedes di fine stagione tra Brackley e Brixworth, rispettivamente sedi del team e della "zona" motoristica. Una occasione per salutare il compagno di squadra Valtteri Bottas, gli ingegneri, i meccanici, i dipendenti. Poi, su Lewis Hamilton è calato il sipario. Dal pilota più presente sui social media, sempre intento a postare fotografie su Instagram e Twitter dei luoghi in cui si trova, o a pronunciare profondi discorsi sulle battaglie civili che sostiene con forza, non è più giunta alcuna informazione. Uno shock. La sua ultima foto risale alla qualifica del sabato precedente il GP di Abu Dhabi, quello decisivo per l'assegnazione del mondiale, in cui spiega che il secondo posto non era poi così male in vista della gara

Dopo di che, buio completo. Le sue ultime parole via radio durante la corsa sono quelle in cui rapidamente dice, ci stanno rubando il titolo, e il suo ingegnere replica, non ho parole. Quella gara dominata con fierezza e classe, che lo avrebbe accompagnato verso il quarto successo consecutivo e l'ottavo titolo mondiale, con Max Verstappen annichilito e impossibilitato per tutto il GP nel tentare un avvicinamento, un attacco (se non subito dopo il via spingendolo nella via di fuga), sappiamo poi come è andata a finire. Un direttore di gara ha deciso che le cose dovevano andare diversamente, intervenendo sul regolamento, optando per scelte proprie che favorivano inevitabilmente chi aveva montato gomme nuove nella sosta finale. E così è stato. "Lewis è stato derubato del titolo", ha detto senza mezzi termini a caldo, e anche giorni dopo, il team principal Toto Wolff. Così è stato, inutile girarci tanto attorno e cercare il lato bello della cosa o far finta che non sia andata così. Certo, molti lo hanno fatto, ma l'ipocrisia comanda sempre, e spesso, il mondo delle corse e chi vi gravita attorno, in primis certa stampa e certe televisioni.

Hamilton nel giro di rientro del GP di Abu Dhabi, non ha proferito parole. scioccato, incredulo, avvilito, per essere stato maltrattato e incredibilmente derubato sotto gli occhi di tutto il mondo del titolo iridato oltre che di una vittoria del Gran Premio. Non ha parlato, non ha alzato polveroni, ha compiuto il gran gesto di abbracciare Verstappen, si è preso a sua volta l'abbraccio di Lando Norris, Daniel Ricciardo, Mick Schumacher, certamente quello più commovente di Sebastian Vettel che pareva non mollarlo più. Hamilton ha lasciato fare alla Mercedes, che ha subito presentato reclamo, poi rigettato. L'appello, come diceva Wolff, lo avrebbero facilmente vinto constatando l'enormità di quanto commesso dal direttore di gara certamente innominabile, Michael Masi, ma alla fine hanno lasciato perdere anche su consiglio di Lewis. Vincere un mondiale in tribunale non avrebbe fatto bene a nessuno.

Hamilton si è quindi allontanato da tutto e tutti dopo quel 21 dicembre trascorso con la sua squadra. Ha cancellato tutti coloro che seguiva su Instagram (non su Twitter), ha sofferto in silenzio, ma non per aver perso il campionato del mondo, quello accade e fa parte delle corse, ma per il modo scientifico in cui qualcuno ha deciso che non doveva essere lui a conquistarlo. E' questo che più fa male ad Hamilton, ma non solo a lui. Anche a tutti coloro che amano il motorsport senza issare bandiere, ma sanno interpretare semplicemente quel che accade. Una profonda ferita che si sarebbe creata anche a ruoli invertiti, se cioè fosse stato Verstappen a subìre le malefatte di Masi.

Qualcuno, senza motivo, aveva messo in giro la voce che Hamilton schifato da quanto verificatosi, si sarebbe ritirato. Parole messe in giro per riempire qualche servizio tv e qualche pagina di giornale, ma assolutamente non suffragate dalla realtà. Hamilton, il cui contratto con la Mercedes scadrà a fine 2023, è quanto mai agguerrito e intenzionato a tornare al volante per prendersi quel mondiale numero 8 e con lui vi è tutta quanta la Mercedes, mai così unita come prima e col dente avvelenatissimo. Di una cosa si può stare certi: Hamilton e Wolff non faranno passare nulla agli avversari, chiunque essi saranno. Da fonti inglesi è trapelato che Hamilton è informatissimo sulla nuova Mercedes 2022, si sente sempre con il suo ingegnere e con Wolff. L'unica differenza è che non si fa vedere da nessuna parte e con nessuno ha voluto raccontare quella maledetta domenica di Yas Marina. Magari aspetta di capire quali saranno le decisioni FIA, nel senso se qualcuno si prenderà la briga di chiedere scusa ad Hamilton e Mercedes per la procedura seguita da Masi in quel frangente finale della gara, o se lo stesso Masi verrà cacciato per sempre dal mondo della F1, come tutti si augurano. 

Per questo, tutto è nelle mani del nuovo presidente FIA Ben Sulayem che ha più volte spiegato che vuole vedere tutti i filmati, tutte le fasi, avvenute in quel frangente, ovvero dopo l'uscita di pista di Nicholas Latifi. Sulayem aveva iniziato subito gonfiando il petto contro Hamilton, reo di non aver presenziato alla festa FIA di Parigi. Giustamente Hamilton non ci ha neanche pensato di recarsi nella capitale francese per mostrare finti sorrisi, e poi aveva l'impegno con la Casa Reale. A questo punto, non ci resta che aspettare ancora qualche settimana per ritrovare l'Hamilton di sempre e intanto auguri per i 37 anni compiuti oggi, venerdì 7 gennaio. Come dire, 37 anni, di cui 20 trascorsi su una monoposto, e non sentirli minimamente...

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Martedì 11 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 09:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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