La BMW M4 GT3 di Marciello-Weerts-Van der Linde

IGTC: il trio BMW Marciello-Weerts-Van der Linde trionfa nella 1.000 km di Suzuka

di Michele Montesano
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SUZUKA – BMW continua a dettare il ritmo nell’Intercontinental GT Challenge 2025. Dopo i successi già conquistati alla 12 Ore di Bathurst e alla 24 Ore del Nürburgring, la 1.000 km di Suzuka ha sancito in modo inequivocabile la supremazia della Casa di Monaco di Baviera. Un dominio che sembra non avere battute d’arresto. Sul leggendario tracciato giapponese, tornato a ospitare la classica di durata dopo sei anni di assenza, è stato il Team WRT a firmare una prova magistrale con Raffaele Marciello, Kelvin Van der Linde e Charles Weerts, al volante di una M4 GT3 che ha imposto fin da subito un ritmo insostenibile per gli avversari.

Il weekend ha avuto un significato particolare per la Casa di Monaco di Baviera, capace di tornare sul gradino più alto del podio della 49ª edizione della 1.000 km di Suzuka per la prima volta dal 1982, quando la M1 di Fumiyasu Satō e Naoki Nagasaka stupì il pubblico vincendo una corsa allora riservata alle silhouette del Gruppo 5. Quarantatré anni più tardi, BMW ha scritto una nuova pagina di storia con un successo costruito in modo impeccabile.

Al via Van der Linde, partito dalla pole position, ha gestito con esperienza il primo stint nonostante il caldo torrido che ha reso la corsa ancora più impegnativa. Con temperature superiori ai 30 gradi, il pilota sudafricano ha imposto subito un ritmo sostenuto scavando un solco di quasi 20 secondi sugli inseguitori prima di cedere il volante a Weerts. Al debutto assoluto nella gara nipponica, il belga non ha tradito l’emozione dell’esordio e ha saputo proseguire il lavoro con la stessa freddezza ampliando il margine sulle vetture inseguitrici, tra cui spiccava la Mercedes AMG GT3 del team GruppeM.

La corsa, tuttavia, non è stata priva di colpi di scena. Ben cinque periodi di Full Course Yellow e tre neutralizzazioni con la safety-car hanno più volte azzerato il vantaggio costruito dalla BMW rimescolando le carte e dando respiro agli avversari. Le Porsche 911 GT3 dei team Absolute e Origine hanno provato a sfruttare le interruzioni per riportarsi in lotta. Ugualmente la Mercedes del GruppeM, affidata a Maxime Martin, Luca Stolz e Mikael Grenier, ha tentato di ribaltare le gerarchie con una strategia fuori sequenza che l’ha tenuta in gioco fino a due ore dalla bandiera a scacchi. In ogni ripartenza, però, Marciello ha tenuto la situazione sotto controllo, confermando l’affidabilità e la solidità del terzetto WRT.

Negli ultimi 90 minuti di gara, Van der Linde è tornato al volante per un assolo che ha chiuso definitivamente i conti. Il sudafricano ha costruito un margine di oltre 13 secondi sulla Porsche 911 GT3 di Absolute Racing, guidata da Kevin Estre, Laurens Vanthoor e Patrik Pilet, unica capace di restare in scia alla BMW ma senza mai trovare lo spazio per un vero attacco. Il dominio della M4 GT3 è stato certificato dai numeri: ben 163 dei 170 giri completati sono stati percorsi al comando, con l’unica parentesi rappresentata dalle soste ai box.

Suzuka ha regalato anche un primato inedito, con la Corvette Z06 GT3 del team Johor Motorsports JMR che ha conquistato il primo podio assoluto di una vettura americana nei 49 anni di storia della gara nipponica. Alex Sims e Scott McLaughlin hanno preparato il terreno a Nicky Catsburg, autore di un finale al cardiopalma in cui ha respinto gli attacchi della Porsche 911 GT3 dell’Absolute Racing di un combattivo Loek Hartog.

Quarto posto per la vettura del team tedesco che, con Hartog, Richard Lietz e Antares Au, ha comunque centrato la vittoria in Bronze Cup. Mentre la seconda BMW del WRT, affidata a Max Hesse, Daniel Harper e Augusto Farfus, ha chiuso quinta nonostante una penalità di dodici secondi per un contatto con la Porsche di Bastian Buus, Alessio Picariello e Laurin Heinrich, sesti all’arrivo ma rallentati da un danno al fondo della loro 911 GT3.

La vittoria in Silver Cup è stata conquistata dalla Nissan GT-R Nismo GT3 del Team 5Zigen con una prova solida e senza sbavature da parte di Yu Kanamaru, Yuya Motojima e Takayuki Aoki. Mentre in ProAm la Mercedes AMG GT3 del Craft-Bamboo Racing ha approfittato di un errore della Ferrari 296 GT3 di Giancarlo Fisichella, Shigekazu Wakisaka e Kei Nakanishi, che aveva occupato a lungo la testa della categoria, per tagliare per prima il traguardo. La vittoria nella Am Cup è infine andata alla Nissan GT-R Nismo GT3 del RunUp Sports di Masaaki Nishikawa, Atsushi Tanaka e Yusaku Shibata.

Il ritorno della 1000 km di Suzuka ha dunque offerto uno spettacolo degno della tradizione di una delle gare più iconiche del panorama endurance. Archiviata la tappa giapponese, l’Intercontinental GT Challenge si trasferisce in America. Il gran finale della stagione andrà in scena tra un mese sull’iconico circuito di Indianapolis per una gara che si disputerà sulla durata di otto ore.

IGTC – 1.000 km di Suzuka: Risultati Gara

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mercoledì 17 settembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 09:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA