La Citroen C3 R5 di Crugnola-Ometto

Il Tuscan Rewind incorona la C3 di Crugnola. Il pilota Citroen ed il navigarore Ometto sono i campioni d'Italia 2020

di Franco Carmignani
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Il Tuscan Rewind ancora una volta ha designato il nuovo campione d’Italia Rally. A un anno di distanza dal contestato esito della precedente edizione, Citroen si prende la rivincita per merito di FPF Sport che ha gestito il programma della C3 R5, Andrea Crugnola e Pietro Elia Ometto.

Crugnola, varesino 31 anni, il papà correva in pista, una lunga carriera già alle spalle, vede così riconosciute le sue grandi doti velocistiche, alle quali dopo il crash in gara 1 al Rally di Roma Capitale, ha aggiunto anche la capacità di gestire. A causa del gap di punti accusato in quella prima gara tricolore, ha dovuto inseguire Gian Domenico Basso per tutta la stagione. Dopo aver vinto il Rally Il Ciocco e la Targa Florio si è presentato a Castelnuovo Berardenga con quattro punti di distanza dal rivale, quest’anno al volante della VW Polo della HK. Bando ai calcoli, visto il coefficiente 1,5 assegnato alla gara senese, Crugnola per diventare campione dove arrivare davanti a “Giando”, anche se non doveva esagerare. Così è andata. Andrea ha guidato la corsa dalla seconda alla settima piesse. A quel punto , visto che aveva in mano il titolo italiano essendo davanti al diretto rivale Giandomenico Basso mai entrato in sintonia con vettura e percorso, non poteva più impensierirlo, e alla fine KO per la rottura di una ruota, ha guardato bene a non prendere rischi eccessivi e ha lasciato il successo assoluto della gara al ventenne boliviano Marco Bulacia, in coppia con l’argentino Marcelo Der Ohannesian, su una Skoda Fabia R5. Dopo aver vinto a San Marino in luglio e essere al comando del mondiale WRC-3 ad una prova dal termine, il giovane sudamericano ha dunque confermato il proprio valore, peraltro già conosciuto in Italia in quanto nel 2017 aveva già corso nel Campionato su terra.

La fase centrale della gara ha visto il ritiro del romagnolo Simone Campedelli (Volkswagen Polo), uscito di strada dopo quattro prove quando era buon terzo assoluto (ed in lotta serrata per il “terra”) e per Bulacia la strada per il successo è stata spianata.

Sotto la bandiera a scacchi, dunque, Bulacia ha festeggiato vittoria in gara e nel campionato terra, alle sue spalle Crugnola ha masticato amaro per la vittoria mancata in gara ma ha gioito comunque per il secondo gradino del podio ma soprattutto per il suo primo titolo tricolore, mentre terzo ha terminato il giovane vicentino “figlio d’arte” Alberto Battistolli, affiancato da Simone Scattolin su una Skoda Fabia R5. Il giovane, che fa parte del programma federale Aci Team Italia ha costruito una prestazione di livello, in progressione, presentandosi sempre più in alto come riscontri cronometrici man mano che la gara andava esaurendosi.

Interessante anche la prova di Tony Cairoli, già ottavo assoluto nel 2019, classificatosi al sesto posto, al volante della Hyundai i20 R5 ufficiale di BRC, con al fianco Anna Tomasi. Per lui, da subito riscontri cronometrici di alto profilo, anche da podio, conferma dell’elevato feeling del pilota ufficiale KTM con i rallies.

Performance di livello anche da parte dell’inossidabile Paolo Andreucci, con Anna Andreussi al fianco. Sulla nuova Peugeot 208 Rally4 ha di nuovo dominato tra le “due ruote motrici”, aggiudicandosi pure il relativo Campionato tricolore, firmando la quindicesima posizione assoluta.

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Lunedì 23 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 24-11-2020 11:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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