IMSA: Porsche campione con Campbell e Jaminet, Cadillac trionfa nella Petit Le Mans

FE, i primi 4 dei test in 9 millesimi, tutti in meno di 9 decimi. A 300 kW cambia la classifica, Nato (Nissan) davanti a Dennis (Andretti)

FE, "vola" anche Rowland (Nissan), che chiude i test con il 2° crono assoluto. Barnard (Ds) stabilisce il terzo: il "podio" in appena 7 millesimi

FE, Nato (Nissan), un fulmine a Valencia. Suo il miglior crono nella quinta sessione. In meno di 6 decimi, le prime 17 monoposto
ROAD ATLANTA – La Petit Le Mans 2025 ha consacrato la superiorità della Porsche nel campionato IMSA SportsCar Championship. La Casa di Zuffenhausen ha chiuso la stagione con un trionfo che ha il sapore della rivincita. Dopo settimane in cui Porsche era finita al centro delle cronache per l’annuncio del suo ritiro dal FIA WEC, il marchio tedesco ha risposto con i fatti conquistando i titoli costruttori e il Michelin Endurance Cup. Non solo, perché il terzo posto nella 28ª edizione della classica di Road Atlanta è bastato a Mathieu Jaminet e Matt Campbell per laurearsi campioni IMSA 2025 suggellando, così, il dominio del Porsche Penske Motorsport nel Nord America.
La vittoria assoluta è andata invece alla Cadillac V-Series.R LMDh del team Whelen, portata in pista da Earl Bamber, Jack Aitken e Frederik Vesti, protagonista di una prova magistrale e di una strenua difesa negli ultimi minuti di gara. Per la Casa americana è stato il secondo trionfo consecutivo a Road Atlanta, dopo quello firmato lo scorso anno dal Chip Ganassi Racing, a conferma della solidità del pacchetto Cadillac su un tracciato tanto tecnico quanto imprevedibile.

Fin dalle prime battute, la Petit Le Mans ha mostrato il suo volto più caotico. Al via, un incidente nel tratto delle Esses ha coinvolto ben sei vetture di classe GTD, con la Ferrari 296 GT3 di Manny Franco che, dopo un testacoda, è stata centrata in pieno dalla McLaren di Brendan Iribe. Franco è stato trasportato in ospedale per accertamenti, mentre tra i coinvolti figuravano anche la Ford Mustang GT3 di Joey Hand, l’Aston Martin Vantage di John Potter e la Lamborghini Huracán di Trent Hindman. Dopo venti minuti di neutralizzazione, la gara è ripartita con ritmi serrati e una bagarre al vertice tra Porsche, Cadillac e Acura.
Tom Blomqvist, autore della pole con l’Acura del Meyer Shank Racing, ha cercato di imporre il proprio passo, ma ha dovuto fare i conti con la velocità della Cadillac di Aitken. Le due vetture si sono alternate al comando nelle prime ore, mentre in casa Porsche la strategia si è fatta più articolata: Laurens Vanthoor, chiamato a sostituire l’infortunato Julien Andlauer, si è diviso al volante delle due 963 LMDh per cercare di dare supporto a entrambi gli equipaggi del Penske Motorsport.

Con il passare delle ore, Jaminet e Campbell hanno trovato il passo giusto. Approfittando di una Full Course Yellow, il francese ha preso il comando e mantenuto la leadership fino a metà gara, ma il ritorno di Bamber ha riaperto i giochi. Dopo una foratura che aveva rallentato la Cadillac, il neozelandese ha rimontato con determinazione, superando Philipp Eng sulla BMW e Colin Braun sull’Acura. Nel finale, con la notte a calare su Road Atlanta, Vesti ha preso il volante e imposto un ritmo impressionante, costruendo il vantaggio decisivo. È poi toccato di nuovo a Bamber gestire gli ultimi minuti e difendere la vittoria, nonostante un rabbocco forzato a un quarto d’ora dal termine.
Alle spalle della Cadillac vincitrice, l’Aston Martin Valkyrie ha conquistato il suo primo podio IMSA con Roman De Angelis, Ross Gunn e Alex Riberas, chiudendo in seconda posizione davanti alla Porsche Penske di Jaminet, Campbell e Vanthoor, che con il terzo posto hanno potuto festeggiare il titolo. Quarto un sorprendente equipaggio Lamborghini formato da Romain Grosjean, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat, costretto a uno splash and go negli ultimi minuti che ha vanificato un potenziale secondo posto.

La LMP2 ha offerto una delle battaglie più imprevedibili della Petit Le Mans. Il trio composto da Dan Goldburg, Paul Di Resta e Linus Lindh sembrava avviato verso una vittoria meritata con la Oreca 07 del team United Autosports, ma un cedimento alla sospensione anteriore destra, a meno di due ore dalla bandiera a scacchi, ha messo fine ai sogni del team anglo-americano.
A ereditare la leadership è stata la vettura del TDS Racing, con Steven Thomas, Mikkel Jensen e Hunter McElrea che hanno tagliato il traguardo per primi. Secondo posto per l’Inter Europol Competition di Tom Dillmann, Jeremy Clarke e Bijoy Garg, capaci di risalire dopo un inizio tormentato, mentre sul terzo gradino del podio è salita la Oreca dell’Era Motorsport di Oliver Jarvis, Tobias Lutke e David Heinemeier Hansson. Con il sesto posto, PJ Hyett, Dane Cameron e Jonny Edgar hanno conquistato il titolo LMP2 per AO Racing garantendosi anche un invito alla prossima 24 Ore di Le Mans.

La GTD Pro ha vissuto invece una giornata dominata dalla BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing. Connor De Phillippi, Max Hesse e Dan Harper hanno condotto una gara quasi perfetta. De Phillippi ha preso il comando della corsa già nelle prime ore, Hesse ha poi gestito magistralmente il vantaggio e Harper, infine, ha completato il lavoro superando la Corvette di Nicky Catsburg nelle ultime battute. Dietro, il team ufficiale Corvette Racing by Pratt Miller Motorsports ha potuto comunque festeggiare.
La Z06 GT3.R di Antonio García, Alexander Sims e Daniel Juncadella, terza al traguardo dietro la vettura gemella di Catsburg, Nico Varrone e Tommy Milner, ha conquistato il titolo GTD Pro, mentre Chevrolet si è aggiudicata il campionato costruttori. La Ferrari del DragonSpeed, affidata ad Albert Costa, Giacomo Altoè e Davide Rigon, ha invece visto sfumare ogni possibilità di titolo per una serie di sfortunate coincidenze. Un drive-through per un’irregolarità ai box e un contatto con la Ford Mustang GT3 di Sebastian Priaulx hanno relegato il trio al settimo posto finale.

In classe GTD, il titolo si è deciso già al primo giro. Infatti il ritiro della Ferrari del Conquest Racing, coinvolta nel caos iniziale del primo giro, ha di fatto spianato la strada alla Mercedes AMG GT3 del Winward Racing. Russell Ward, Philip Ellis e Indy Dontje hanno chiuso al quinto posto, ma tanto è bastato ai primi due per assicurarsi il titolo di classe dell’IMSA 2025.
Ferrari si è consolata con una spettacolare doppietta. La 296 GT3 dell’AF Corse, affidata a Simon Mann, Alessandro Pier Guidi e Lilou Wadoux, ha conquistato la vittoria davanti alla vettura gemella del Triarsi Competizione di James Calado, Onofrio Triarsi e Kenton Koch. Il duello finale tra Pier Guidi e Calado, compagni di squadra nel WEC e vincitori alla 24 Ore di Le Mans 2023, ha infiammato gli ultimi giri, con l’italiano che ha mantenuto il comando fino alla bandiera a scacchi. Terza la Lexus RC F GT3 del Vasser Sullivan con Parker Thompson, Frankie Montecalvo e Jack Hawksworth, che ha difeso la posizione dagli attacchi dell’Aston Martin Vantage GT3 del Heart of Racing di Casper Stevenson, Tom Gamble e Zach Robichon.

La Porsche si è confermata, per il secondo anno consecutivo, ai vertici della serie IMSA SportsCar Championship. Per la Casa tedesca si è trattato di un triplice successo che restituisce serenità, dopo un periodo travagliato, e che consente di guardare con più ottimismo alla prossima stagione. Pur se ufficialmente non sarà più al via del Mondiale Endurance, Porsche cercherà di proseguire il cammino vincente in Nordamerica e, soprattutto, puntare all’obiettivo di conquistare la 24 Ore di Le Mans.
IMSA – Petit Le Mans: Risultati Gara




