Uno spettacolare passaggio della Formula E

La Formula E in grande crescita punta su tecnologia e spettacolarità

di Mattia Eccheli
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LONDRA - La Formula E, il circuito Fia riservato alle monoposto elettriche, è proiettato nel futuro. Non solo perché fioccano le adesioni dei costruttori, ma anche perché ragiona su come spettacolarizzare le gare anche senza il cambio macchina. La stagione che scatta il prossimo due dicembre da Hong Kong è la quarta, l'ultima che prevede che i piloti balzino da un bolide a zero emissioni all'altro.

Il “problema” è quello di mantenere vivo l'interesse degli ePrix movimentandoli con possibili interventi sulla strategia (attualmente piuttosto limitati) e, se possibile, con parecchi sorpassi. Nella Formula E non sono previsti cambi gomme, perché gli pneumatici Michelin sono “all season”. In realtà, in tre stagioni nessuna delle 33 gare si è mai disputata con la pioggia, solo qualche prova. 

Il circuito a zero emissioni ha bisogno di tenere alta l'attenzione del pubblico, che già non “sente” le auto, se non per il rumore del rotolamento ed un sibilo che ha poco a che fare con i consueti rombi degli autodromi. La Formula E ha bisogno di coinvolgere i box ed offrire possibili soluzioni alternative per evitare che le gare si trasformino nei “monologhi” tipici della Formula 1. Già oggi i poleman elettrici hanno meno certezze rispetto ad altri colleghi, ma non basta.

Per vivacizzare le gare e coinvolgere i fan, gli organizzatori hanno già adottato il fan boost, che però “premia” solo tre piloti, praticamente sempre gli stessi, e solo per pochissimi secondi con una potenza suppletiva. Che quasi sempre si è rivelata anche inutile. Una ipotesi (del team NextEv Nio) è l'adozione di una sorta di “push to pass” come nella Indycar. Alejandro Agag, fondatore e  Ceo del circuito, sembra avere le idee chiare: «Dobbiamo trovare qualcosa che riguardi il nostro ambito – ha argomentato – Ad esempio qualcosa in relazione alla gestione dell'energia».

C'è chi immagina un pit stop per un rifornimento di elettricità che consenta di disporre di maggiore potenza o più energia. Ma in ballo c'è anche la ricarica wireless, una sfida tecnologica che va combinata con la gara e con la possibilità, per il pubblico sugli spalti e davanti agli schermi, di vivere l'innovazione come una competizione.

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Sabato 12 Agosto 2017 - Ultimo aggiornamento: 14-08-2017 17:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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