la Norma Proto NP01 di Simone Faggioli

La prova del nove: Faggioli sfida sua maestà Nesti. Il cannibale, arrivato 2° alla Pikes Peak, avvicina il record degli anni '80

di Nicola Desiderio
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E con questa sono 9. Sono le edizioni della Coppa Carotti Rieti-Termillo vinte da Simone Faggioli. Stavolta lo ha fatto con la sua Norma Proto NP01 spinta da un V8 Zytec 3 litri, uno scoiattolo da 570 kg di peso, ma con oltre 500 cv che addenta l’asfalto come un famelico lupo. La fame è la stessa del suo pilota, detto il cannibale delle montagne, quello che ha vinto 11 titoli europei e 17 nazionali e che ha fatto appena suo il primo Campionato Italiano Supersalita aggiudicandosi per la nona volta la Rieti-Terminillo. Il record di vittorie però è di un altro mito toscano, Mauro Nesti, capace di conquistarne ben 14 delle quali sei consecutive tra il 1981 e il 1986 e infrangendone il record per 11 volte. Anche per questo lo chiamavano il “re delle montagne” diventando il beniamino del pubblico per la sua guida pulita “latte e miele” e le fulminanti battute da bar dello sport.

E pensare che aveva cominciato tra le moto rischiando di morire a Le Mans e, passato alle quattro ruote, stava per abbandonare le corse per mancanza di sponsor. Faggioli di Bagno a Ripoli, alla porte di Firenze, è invece l’evoluzione della specie, un pilota che ha un team tutto suo, talmente forte ed organizzato da conquistare anche il terzo posto della Rieti-Terminillo e, allo stesso tempo, anche un eterno insoddisfatto che vorrebbe battere ogni volta i propri record.


Un cannibale, che per istinto divora avversari e trionfi. Sarebbe bello poterli vedere entrambi sfidarsi in un derby tutto toscano – Nesti era nato a San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia – ma si sa che ogni tempo ha la sua macchina e il suo pilota e sicuramente Faggioli è il più forte dei nostri giorni. Lo dicono i numeri visto che ha conquistato più titoli di Nesti e si è anche confrontato a livelli più alti andando a correre nientemeno che la Pikes Peak. E facendo anche bene: al suo esordio nel 2018 ha segnato un tempo inferiore di 28 secondi rispetto al vincitore dell’anno precedente, ma ha avuto la sfortuna di trovarsi di fronte la Volkswagen ID.R elettrica di Romain Dumas, la prima ad aver concluso la cronoscalata del Colorado in meno di 8 minuti. Da par suo, Faggioli è arrivato a 2 secondi dal suo record della Rieti-Terminillo (4’48”72) e alla Pikes Peak nel 2022 ha fissato il record per i Suv di serie al volante di una Lamborghini Urus con 10’32”06.


E per non lasciare niente ai propri avversari, l’asso fiorentino ha voluto replicare in terra reatina la stessa impresa, stavolta con una Porsche 911 Turbo S da 650 cv di serie e un 6’09” che quest’anno lo avrebbe fatto classificare primo nella categoria GT Cup (27° assoluto), vincere ancora nel 1975, nel 1978 arrivare secondo proprio dietro Mauro Nesti e rimanere competitivo fino al 1984 quando il pistoiese scese per la prima volta sotto i 6 minuti. Un’impresa insomma da vero cannibale che, oltre a divorare gli avversari, è divorato dalla voglia di fare a pezzi tutti i propri limiti. Alla Rieti-Terminillo dunque il discorso con il cronometro è solo rimandato all’anno prossimo.

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Sabato 31 Agosto 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA