Kubica porta all'unica vittoria in F1 la BMW Sauber nel GP del Canada 2008

La Sauber compie 50 anni di attività: dalle gare in Salita alla F1, dove oggi è presente col nome Alfa Romeo

di Massimo Costa
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Cinquanta di questi giorni mister Peter Sauber. E sì, il costruttore svizzero questa stagione festeggia i 50 anni di attività nel motorsport. Lui, 76enne di Zurigo, rivoluzionario in un Paese che dal 1955 ha vietato le corse e non ospita neanche un autodromo, orgoglio di quell'automobilismo da corsa fatto in casa e capace di arrivare all'apice della Formula 1, persona mite, mai una parola fuori posto, grande imprenditore di se stesso, se l'è sempre cavata legando il suo nome anche a grandi costruttori come la Mercedes e BMW. La Sauber è ancora presente nel Mondiale F1, camuffata col nome dello sponsor Alfa Romeo, intuizione del compianto Sergio Marchionne per una operazione che doveva andare ben oltre il semplice supporto finanziario, ma che non ha mai avuto un reale seguito per quanto riguarda un impegno di natura tecnica e di personale.

Il debutto in F1 della Sauber risale al 1993, ma l'avvio nel motorsport è datato 1970 quando l'allora 27enne Peter realizza con alcuni amici appassionati di tecnica un prototipo per partecipare a gare in Salita, le uniche ammesse in Svizzera. Al volante, lo stesso Sauber, mentre il nome della vettura è Sauber C1 dove la C sta per Christiane, l'amata moglie. Peter va forte e vince il campionato nazionale. Da quel momento, Sauber capisce che il suo futuro sarà quello di costruire macchine da corsa. Lo fa con i Prototipi abbandonando gradualmente le cronoscalate per la pista, dove si cimenta nel Mondiale Endurance. La svolta avviene nel 1985 quando la Mercedes nomina la Sauber squadra ufficiale. Tale binomio vincerà il campionato del 1989 e 1990, oltre alla 24 Ore di Le Mans.

Per lui gareggiano piloti giovani come Michael Schumacher, Karl Wendlinger, Heinz-Harald Frentzen, che dopo poco tempo arrivano in F1. E anche Sauber ci crede e si butta in F1 nel 1993 utilizzando motori Mercedes e come piloti proprio Frentzen e Wendlinger. La serietà della squadra è subito riconoscibile e grazie anche al talento dei suoi piloti arrivano risultati importanti. Successivamente, il team adotterà motori Ford e Ferrari. Nel 2006, Sauber conduce una operazione decisiva per il futuro della squadra: vende alla BMW che vuole entrare in prima persona in F1. Lui si tiene il 20 per cento delle azioni, la base rimane ad Hinwil, e gli uomini che gestiscono la squadra sono i suoi, uniti a quelli BMW. La presenza del costruttore di Monaco nel Mondiale, contro ogni previsione iniziale, è però breve e nel 2009, dopo una vittoria con Robert Kubica nel GP di Montreal del 2008, si ritira.

Sauber rientra in possesso del suo team e ne garantisce la continuità in F1. Dopo un paio di stagioni, pur rimanendo ben presente nella "vita" della squadra, mister Peter lascia il comando a Monisha Kaltenborn, che diviene la prima donna a guidare una struttura di F1. Ma la signora indiana, col tempo dimostra di non brillare in quanto a capacità manageriali e nel 2016 la Sauber rischia il fallimento. Rientra in gioco il gran capo che trova nuovi finanziatori nel consorzio svizzero Longbow Finance e anche negli sponsor del pilota Marcus Ericsson, in particolare dal fondatore della Tetrapak. La Sauber si riprende e nel 2018 arriva l'unione con il marchio Alfa Romeo.

Le statistiche della F1 raccontano oggi che, al netto dei cambi di nome in BMW e Alfa Romeo, la Sauber è la quarta squadra con maggior presenza nella storia del Mondiale F1. Dopo Ferrari, McLaren e Lotus. Chi l'avrebbe mai detto che quel ragazzo alto, distinto, con modi da gentleman, che nel 1970 si inventò il prototipo C1 in un garage a Zurigo, avrebbe fatto la storia della F1. Ah, per la cronaca, il nome delle sue vetture non è mai cambiato, la C di Christine è sempre rimasto e oggi ha raggiunto il numero 39. Per lui hanno corso, come detto, piloti di valore come Wendlinger e Frentzen, Felipe Massa e Kimi Raikkonen, Nick Heidfeld e Robert Kubica, Nico Hulkenberg e Sergio Perez, e anche piloti italiani come Nicola Larini e Andrea De Cesaris, Giancarlo Fisichella e Gianni Morbidelli, mentre dallo scorso anno c'è Antonio Giovinazzi.
 

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Lunedì 25 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 26-05-2020 16:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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