La Mahindra di Felix Rosenqvist

Mahindra, un potente cuore Magneti Marelli per “volare” nel campionato a batterie

di Nicola Desiderio
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PUNTA DEL ESTE - Nella Formula E dei giganti della tecnologia, un ruolo di primo piano ce l’ha anche l’Italia con la Magneti Marelli che fornisce di motore e inverter il team Mahindra e tutte le vetture in corsa di apparecchiature fondamentali per la raccolta dati, la comunicazione del pilota con il team e la direzione di gara, il posizionamento della vettura la verifica continua del rispetto dei regolamenti tecnici controllando i livelli di potenza e anche l’attivazione del Fanboost. La Magneti Marelli fornisce la VCU (Vehicle Control Unit) che permette ai piloti di elaborare strategie di gara, in particolare per la gestione dell’energia.

C’è poi l’MLP, che raccoglie i dati per la FIA e il team tramite telemetria, controlla la posizione della vettura tramite GPS. I pezzi più interessanti sono tuttavia il motore e l’inverter che equipaggiano la Mahindra. Il primo genera, per regolamento, 200 kW di potenza ed è capace di erogarli tutti in 10 ms, meno di un battito di ciglia. Ha la struttura interna in titanio, quella esterna in alluminio e gira su cuscinetti in ceramica. Pesa solo 25 kg, gira ad oltre 20.000 giri/min e ha un rendimento eccezionale: 97% contro il 40% dei migliori diesel e il 50% delle power unit di Formula 1. Anche l’inverter è un pezzo ad alta tecnologia: si basa sulla tecnologia Si (Silicon Carbyde) Mosfet, ha un rendimento del 98,9% e funziona a 20 kHz di frequenza, cioè decide 20.000 volte al secondo quanta corrente inviare al motore arrivando a fornirne fino a 1.000 Ampere.
 

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Domenica 18 Marzo 2018 - Ultimo aggiornamento: 07:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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