Il meccanico della Ferrari a terra ai box subito dopo l'incidente

Meccanico investito, il racconto di Kimi: «C’era la luce verde e sono partito»

di Claudio Russo
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SAKHIR - Giro 36. Kimi Raikkonen rientra ai box per sostituire le gomme. Un pit stop che in genere dura 2/3 secondi. Il finlandese si ferma e riparte come un lampo, schiaccia l’acceleratore della sua SF71H. Ma via radio gli urlano: «stop, stop!». È il dramma. Nella ripartenza l’auto ha investito il meccanico che si occupava della ruota posteriore sinistra. L’uomo in tuta rossa è steso a terra dolorante. Subito accorrono i suoi compagni e poi i soccorsi. Dopo un primo controllo il meccanico, che si chiama Francesco Cigarini, viene portato prima a centro medico del circuito, poi all’ospedale di Manama dove sarà operato per ridurre le fratture riportate alla tibia e al perone alla gamba sinistra.

La Ferrari - cui è stata inflitta una multa da 50 mila euro - gli ha dedicato la vittoria. «Io non mi sono accorto di nulla - ha raccontato Raikkonen, che in quel momento era terzo, costretto a un immediato ritiro -. Quando ho visto la luce verde in base alla quale mi viene segnalato che posso partire perché l’operazione è conclusa. Ma ho potuto percorrere solo poche decine di metri perché mi hanno avvertito di fermarmi. Il mio compito è quello di non perdere tempo... Purtroppo ho urtato il meccanico. Per fortuna mi hanno fatto sapere che il ragazzo non è grave. Io sono dispiaciuto e allo stesso tempo molto deluso per quanto riguarda la gara, non era il risultato che mi aspettavo». Anche Vettel, dopo aver festeggiato sul podio, ha saputo del drammatico episodio: «Sono molto triste per quello che è successo - ha affermato il tedesco -. Ora possiamo solo sperare che le condizioni di Francesco non siano gravi».

Sulla dinamica dell’incidente si è saputo che il dado della ruota posteriore sinistra si era bloccato. Tanto è vero che c’era ancora la gomma soft che doveva essere sostituita. Ma, poiché la ruota stessa era regolarmente al suo posto i sensori che controllano che l’operazione sia terminata hanno dato il via al pilota perché sulla macchina erano presenti tutte e quattro le gomme. Da sempre nel motosport, in Inghilterra, sul retro dei biglietti d’ingresso c’è scritto: «Siete qui a vostro rischio e pericolo». Non è la prima volta che i meccanici vengono investiti durante le gare, per vari motivi. La corsa sfrenata a ridurre i tempi delle soste (nel 2013 la Red Bull stabilì un record di 1’’9), ormai arrivate ai limiti umani, ha reso ancora più rischiose queste operazioni durante le quali vengono impiegati 14 uomini.

Una volta fra l’altro si faceva anche il rifornimento di carburante. Nessuno potrà dimenticare, fra i tanti episodi più clamorosi, quando nel 2008 la Ferrari di Massa a Singapore scattò dai box portandosi dietro il lungo tubo utilizzato per il rifornimento. In serata Sergio Marchionne che ha fatto i complimenti alla squadra e a Vettel («Ha guidato da campione») ma ha iniziato il suo messaggio con questa frase: «Mi dispiace moltissimo per questo incidente. Voglio augurare al nostro meccanico una pronta guarigione e di tornare presto in pista».
 

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Lunedì 9 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 21:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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