Valentino Rossi in sella alla sua Yamaha M1

Mercedes e Marquez, ipoteca sui titoli: solo Valentino tiene accesi i motori

di Giorgio Ursicino
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ROMA - La stagione è appena cominciata e pare già finita. Sia in Formula 1 che in MotoGP i motori rombano da poche settimane, ma già si pensa al Campionato 2015. L’unico a non arrendersi, a non deporre le armi senza giurare di combattere fino in fondo, sembra il rinato Valentino Rossi che, alla tenera età di 35 anni e dopo un digiuno di 4, non rinuncia al sogno di rinconquistare il titolo ora che è tornato competitivo.

ROMA - La stagione è appena cominciata e pare già finita. Sia in Formula 1 che in MotoGP i motori rombano da poche settimane, ma già si pensa al Campionato 2015. L’unico a non arrendersi, a
Dopodomani i bolidi di Formula 1 inizieranno a sfrecciare nel salotto del Principe dove domenica è in programma il Gran Premio di Monaco, il più colorato e ambito dell’anno. Certo fra le stradine di Montecarlo tutto può accadere. I dubbi di scommettitori e tifosi non sono però su chi riuscirà a battere le invincibili Mercedes, ma pittosto se Nico Rosberg nel cortile di casa (abita da bambino nel Principato) sarà in grado di fermare la trionfale cavalcata del compagno Hamilton dominatore delle ultime quattro gare e lanciato verso il titolo. Sarà un caso che l’altro ieri il tedesco figlio del campione del mondo Keke fosse a trovare ispirazione a Le Mans dove ha abbracciato proprio Valentino.

«È il mio preferito, un fenomeno», ha dichiarato il pilota di Stoccarda facendosi fotografare vicino al Dottore. Nico domenica ci proverà, statene certi. Poi il weekend successivo toccherà a Vale, anche lui sulla pista casalinga del Mugello. Rossi ha grande ammirazione e rispetto per il suo erede designato Marc Marquez che con la Honda ha da un pezzo ipotecato il Mondiale, ma non dà segni di cedimento: «Mi sento in forma, la moto va, questi spagnoli è arrivato il momento di batterli tutti». Visto che nelle ultime due corse l’italiano si è messo in entrambe le occasioni alle spalle sia Pedrosa che il suo compagno Lorenzo, facile intuire quale sia il bersaglio. Marc, in realtà, appare inarrivabile almeno quanto le Mercedes. Forse di più.

Ma mentre Dani e Jorge hanno lo sguardo basso dei gattini bastonati, Rossi somiglia a un esordiente a caccia della prima vittoria: prima o poi arriverà. E poi chissà che le gerarchie non possano ribaltarsi (a parlare non è l’inconscienza di un principiante, ma l’esperienza di un super campione). Marquez e la sua Honda hanno trionfato in tutti i gran premi finora disputati (5 su 5) e sono sempre scattati dalla pole. Stesso bottino per le Frecce d’Argento di Stoccarda che hanno mancato la doppietta solo alla gara inaugurale di Melbourne per un banale guasto ad una candela della power unit di Lewis. Ma a Montmelò le Frecce hanno dato 50 secondi di distacco alla Red Bull e doppiato le Ferrari, mentre Vale a Le Mans è finito incollato al codone della Honda. Con le due ruote è più facile che con le quattro ribaltare la situazione e, in alcuni casi, si può lottare anche in sella ad un mezzo inferiore.

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Martedì 20 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 19-05-2016 06:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA