MotoE, alla scoperta dell'esordiente campionato elettrico. Enel X fornisce l’infrastruttura di ricarica

MotoE, alla scoperta dell'esordiente campionato elettrico. Enel X fornisce l’infrastruttura di ricarica

di Nicola Desiderio
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MISANO ADRIATICO - La quiete prima e durante la tempesta. C’è una sola cosa con due ruote capace di scatenare una cosa simile ed è la MotoE, la quarta categoria del motomondiale che ha fatto tappa per la prima volta in Italia in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini sconfessando uno dei più celebri adagi. A vincere infatti entrambi i round è stato Matteo Ferrari, riminese doc che, con questa doppia affermazione, si è fatto ufficialmente profeta in patria e si è portato in testa alla classifica del neonato campionato delle due ruote elettriche. Sì, perché il motorismo ad emissioni zero non è solo quello della Formula E: da quest’anno c’è anche la MotoE che segue il calendario del motomondiale in 4 appuntamenti e 6 gare. A Misano, così come per l’ultima gara, prevista a Valencia per il fine settimana del 16-17 novembre, ci sarà un doppio round che sarà decisivo per le sorti di un campionato dove l’Italia recita un ruolo da protagonista, in tutti i sensi.

La moto infatti con la quale si corre è la Energica Ego Corsa, uno dei prodotti più raffinati della Motor Valley che ha come capitale Modena e, nel raggio di pochi chilometri condensa la storia dell’automobilismo mondiale. Ducati, Ferrari, Lamborghini, Maserati e anche Pagani sono le espressioni più autentiche di un territorio che è fiero della propria tradizione a pistoni, ma guarda anche al futuro dell’elettrificazione. La Ego Corsa deriva dalla Ego stradale, secondo dei due modelli che la Energica ha in listino. Di squisita scuola italiana è il telaio, a traliccio di tubi in acciaio, così come i freni della Brembo, mentre il motore eroga 120 kW. Sembrano pochi, ma bastano per fargli raggiungere 280 km/h e di imprimere un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3”.

Eccola la tempesta che avviene in una quiete quasi perfetta, attraversando con un sibilo l’asfalto di Misano e i migliaia di appassionati increduli di fronte a tanta silenziosa velocità. Stiamo parlando infatti di mezzi che fanno segnare i tempi di una Moto3. Bella forza, dirà qualcuno: hanno 55 cv, ma pesano 85 kg mentre le MotoE sulla bilancia portano la lancetta fino a ben 260 kg. Un valore elevatissimo per una moto sportiva stradale, figuriamoci per una da corsa. Ma questo dà ulteriore valore alle prestazioni delle due ruote elettriche e alla bravura dei 18 piloti che le sanno domare. Non è infatti solo il peso a renderne impegnativa la guida, ma anche l’erogazione del motore elettrico, con 200 Nm pronti a scatenarsi in un solo istante sulla ruota posteriore. Non per nulla, lo pneumatico fornito dalla Michelin è lo stesso montato dalla MotoGP che pesano 100 kg in meno e oramai sfiorano i 300 cavalli, ma hanno il vantaggio di avere l’elettronica che ne controlla, saltellamento, trazione impennata. Le MotoE non hanno nulla di tutto questo e non è certo facile dosare l’acceleratore per il pilota, combattuto tra la voglia di affondare la manetta e il timore che la sua esuberanza possa farlo scivolare. Ne sa qualcosa il sanmarinese Alex De Angelis che al Gran Premio di casa (a metà) aveva conquistato la pole position e in entrambe le gare si è invece trovato a baciare l’asfalto. E parliamo di uno che ha disputato 269 Gran Premi, con 40 podi e 1.825 punti conquistati nelle altre 3 classi.

Il veterano della MotoE tuttavia è lo spagnolo Sete Gibernau, 47 anni a dicembre, duelli infiniti con Valentino Rossi e ancora tanta voglia di accarezzare l’asfalto con le ginocchia. E visto che parliamo di numeri, occorre ricordare che il primo vincitore è stato il 24enne finlandese Niki Tuuli e il più giovane della truppa è il 20enne Mattia Casadei, altro riminese. Della partita sono anche il cesenate Lorenzo Savadori e il genovese Nicolò Canepa, unico non romagnolo a stringere per quest’anno il manubrio di una Energica. A svilupparla è stato un altro nome illustre di queste zone: Loris Capirossi, 3 volte campione del mondo. C’era anche lui nel febbraio del 2018 a Roma per presentare la neonata categoria motoristica ad emissioni zero accanto alla titolare della Energica, Livia Cevolini, al presidente della Dorna, Carmelo Ezpeleta e all’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace. C’erano tutti i buoni auspici per questa avventura. Ed invece, nella notte tra il 13 e il 14 marzo 2019, un incendio ha distrutto tutte le moto. Poteva essere l’inizio della fine ed invece a Modena si sono rimboccati le maniche e il 7 luglio al Sachsenring era tutto pronto. Le Energica sono italiane anche per l’energia e i sistemi di ricarica. Ci pensa infatti Enel X a rifornire in mezz’ora le batterie da 20 kWh, sufficienti per gare brevi, ma dall’intensità davvero… elettrica! I caricatori da 50 kW sono praticamente identici a quelli che già si trovano sulle nostre strade. Il modo migliore per portare tecnologia da corsa sulla strada. Non per nulla, un’ulteriore evoluzione è già pronta per il prossimo anno, perché la vera corsa è verso il futuro..

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Martedì 15 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 16-10-2019 11:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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