I piloti di Peugeot Sport per la stagione WEC 2022, da sinistra: James Rossiter (riserva), Mikkel Jensen, Jean-Éric Vergne, Loïc Duval, Kevin Magnussen, Paul Di Restae Gustavo Menezes.

Peugeot Sport, ecco i 7 cavalieri del Leone per tornare nel WEC e a Le Mans. Ci sono anche Vergne, Duval e Magnussen

di Nicola Desiderio
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Peugeot Motorsport ha scelto i suoi 7 piloti per il ritorno nel 2022 al WEC e la 24 Ore di Le Mans. Sono, in ordine alfabetico: Paul Di Resta, Loïc Duval, Mikkel Jensen, Kevin Magnussen, Gustavo Menezes, James Rossiter e Jean-Éric Vergne. Sono loro che guideranno le due hypercar il cui powetrain è stato svelato lo scorso dicembre formando un team che unisce velocità, esperienza e capacità di gestire l’energia.

Paul Di Resta, scozzese di Uphall, ha un’esperienza multiforme. Ha corso 4 stagioni complete in Formula 1 con Force India e una con Williams collezionando in tutti 121 punti, ma senza mai salire sul podio. Ha vinto anche il campionato DTM 2010 con la AMG-Mercedes con e lo scorso anno ha vinto a Le Mans nella classe LMP2 con il team United Autosports finendo al 2° posto del campionato pur avendo vinto 4 gare su 8. Come dice il nome, ha origini italiane ed è cugino di Dario Franchitti, 3 volte vincitore a Indianapolis e 4 titoli nella IndyCar.

Loïc Duval è francese di Chartres ed è l’unico ad aver vinto sia la classifica generale di Le Mans (ha corso 9 edizioni), sia il titolo piloti del WEC facendo equipaggio con due mostri sacri come Allan McNish e Tom Kristensen. Duval ha vinto anche un campionato Super Formula e uno Super GT in Giappone. Ha corso anche la 24 Ore di Daytona per 4 volte raggiungendo nel 2018 il 3° posto e ritirandosi l’ultima volta, qualche giorno fa alla guida di una Cadillac.

Mikkel Jensen è danese e anche lui è reduce da Daytona con un 7° posto assoluto e 4° di classe e nel 2020 ha corso la sua prima Le Mans raggiungendo il 5° posto nella classe LMP2 (9° assoluto) con la G-Drive Racing. Nel 2019 ha vinto il campionato ELMS nella categoria LMP3 e lo scorso anno è arrivato 3° nella LMP2.

Anche Kevin Magnussen è danese e reduce da Daytona, prima gara di durata della sua carriera, con la Cadillac che, fino a pochi minuti dalla fine, era in corsa per la vittoria, ma una foratura l’ha relegata al 4° posto finale. Magnussen ha alle spalle 7 stagioni in Formula 1 con McLaren, Renault e Haas ed è un figlio d’arte di Le Mans visto che il padre Jan l’ha corsa 20 volte, l’ultima qualche mese fa, portando a casa 4 vittorie nella classe GT con la Chevrolet Corvette.

Gustavo Menezes, americano di Los Angeles, ha già corso 5 volte nella Loira e ha già vinto nel 2016 nella categoria LMP2 riportando anche un 3° posto nel 2018 e la piazza d’onore nel 2020, entrambe le volte con una Rebellion finendo 3° nel campionato WEC con 2 vittorie, un secondo posto e 3 terzi posti.

Jean-Eric Vergne, francese di Pontoise, è l’unico pilota ad aver vinto due campionati di Formula E, entrambi con il team Techetaah e nel 2019 con il powertrain DS. Vergne è stato collaudatore per Ferrari e ha corso 3 stagioni complete con la Toro Rosso raccogliendo 51 punti. Ha vinto anche il titolo di Formula 3 britannico nel 2010. A Le Mans corre dal 2017 e nel 2018 ha tagliato per primo il traguardo per la classe LMP2, ma il team G-Drive fu squalificato per irregolarità al sistema di rifornimento. Nel 2020 ha corso insieme a Jensen.

Il britannico James Rossiter ha sostituito Vergne all’E-Prix di Marrakech e farà anche in questo caso da pilota di riserva concentrandosi sullo sviluppo del simulatore, ruolo che ricopre in DS da 3 anni. Non ancora decisa invece le composizioni dei due equipaggi, ma è chiaro che i due francesi Duval e Vergne faranno da capitani e da bandiere dello squadrone Peugeot.

Jean-Marc Finot e Olivier Jansonnie, rispettivamente direttore di Stellantis Motorsport e direttore tecnico del progetto WEC, hanno fatto sapere che il V6 2.6 biturbo della hypercar sarà sul banco dalla prossima settimana e a settembre sarà pronta la parte elettrica mentre entrambi saranno montati sulla vettura in novembre per i primi test. Entro la fine dell’anno dovrebbe esserci il primo shakedown della Hypercar Peugeot per il cui telaio i tecnici di Satory hanno chiesto la collaborazione di Ligier.

Finot ha ribadito la convinzione per la scelta della categoria LMH «perché c’è l’opportunità di costruire l’intera vettura – a differenza della LMDh – e di mettere nella vettura il nostro DNA di costruttore». Jansonnie ha inoltre affermato che per la scelta dei piloti è stato utilizzato dapprima un criterio statistico selezionando 40-50 nomi e scremandoli fino a ridurli a una dozzina. Da quel momento in poi il criterio fondamentale di scelta è stata la motivazione.

I 7 saranno convolti il prima possibile nello sviluppo della vettura, a cominciare dalle attività al simulatore. Peugeot ha già vinto 3 edizioni della 24 Ore di Le Mans (1992, 1993 e 2009), ma quelle riconducibili ai marchi del gruppo Stellantis sono in tutto 9 tra Alfa Romeo (1931-‘34), Talbot-Lago (1950) e Chenard&Walcker, vincitrice della prima edizione della 24 Ore di Le Mans nel 1923.

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Lunedì 8 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 09-02-2021 12:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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