Nella foto, Sebastian Vettel

Polemica Ferrari. Le parole poco eleganti di Binotto a Vettel: «Mi aspetto di più da una seconda guida»

di Massimo Costa
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La Ferrari sembra aver acquisito un dono particolare: riuscire a rovinare anche i momenti migliori. A Portimao, Charles Leclerc dopo il bel quarto posto in qualifica, ha confermato in gara tale posizione. Un Gran Premio positivo considerando le precedenti e deludenti prove, benché il divario da Mercedes e Red Bull resti notevole. Eppure, anziché trovare un motivo per rilassarsi, il team principal Mattia Binotto, divenuto bersaglio preferito dal comico Maurizio Crozza, ha trovato il modo per scatenare una inutile polemica. "Charles è sicuramente molto bravo, ma ci si aspetta di più da un secondo pilota". Il riferimento è per Sebastian Vettel, decimo al traguardo, e che oramai sembra essere divenuto il bersaglio di Binotto.

Definire il quattro volte campione del mondo una seconda guida, al di là delle prestazioni ottenute dal pilota, è una affermazione pesantissima, un chiaro indizio di come si sia deteriorato il rapporto fra il tedesco e la squadra che lascerà a fine stagione. O forse soltanto con il suo responsabile, che in ottica 2021 gli ha preferito Carlos Sainz ancor prima che questo Mondiale iniziasse. La causa scatenante. Binotto aveva addossato tutte le colpe del mancato rinnovo a Vettel, poi clamorosamente smentito dopo qualche settimana. Un atteggiamento poco chiaro quello di Binotto, che è emerso anche nel dopo gara di Portimao. Vettel domenica ha lottato a centro gruppo per strappare un misero punticino e nel dopo corsa ha dichiarato alla tv tedesca RTL: "Da un lato sono soddisfatto, ho avuto la sensazione di aver guidato bene, ma è ovvio che l'altra vettura sia molto più veloce. Dov'è che perdo tempo? Mi sto mordendo la lingua da tutto l'anno, qualche idiota potrebbe non risolverlo mai, ma io sono un completo idiota? Ne dubito".

Vettel ha lasciato intendere che le due SF1000 potrebbero avere un trattamento diverso, ma ha subito precisato: "Io devo pensare che abbiamo la stessa macchina, mi fido delle persone intorno a me e nel box". Binotto ha rigettato ogni sospetto: "Le macchine sono assolutamente identiche, su questo non c'è dubbio. Spero che possa fare una buona qualifica ad Imola, partire più avanti e far valere la sua capacità di guida anche in gara". E poi, la frase che ha scatenato la polemica: "Ci si aspetta di più da un secondo pilota". Al di là delle difficoltà di Vettel, un'etichetta poco elegante per un quattro volte iridato, che alla causa di Maranello, sin dal suo arrivo nel 2015, ha dato tantissimo non accusando mai la squadra quando poteva farlo (vedi stagione 2017 col mondiale perso per problemi tecnici nelle ultime gare), non lesinando autocritica per i suoi devastanti errori commessi nel 2018 che gli sono valsi la rincorsa al titolo iridato. Vettel sabato aveva riconosciuto i meriti del compagno di box. "È di un altro livello", ha ammesso con grande onestà. "Al momento non c'è nulla che possa fare, se non tirare fuori il massimo da me stesso e dalla vettura". 

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Mercoledì 28 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 29-10-2020 10:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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