Tutto il team Porsche in festa dopo il risultato

Porsche 919 Evo, un missile: più veloce della F1 di Hamilton a Spa

di Nicola Desiderio
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SPA-FRANCORCHAMPS - La Porsche 919 Hybrid ha segnato il record assoluto del circuito di Spa-Francorchamps con 1’41”770, un tempo che batte di 783 millesimi l’1’42”553 fatto segnare da Lewis Hamilton con la sua Mercedes F1 W07 quando conquisto la pole position del Gran Premio del Belgio il 27 agosto 2017. La prestazione è stata ottenuta alle 10:23 del 9 aprile dal pilota Neel Jani (vincitore della 24 Ore di Le Mans del 2016 con la stessa vettura) che ha completato il giro ad una media di 245,6 km/h con una punta massima di 359 km/h.

Un giro di saluti. In questo modo la vettura che ha vinto 3 edizioni della 24 Ore di Le Mans consecutive (dal 2015 al 2017) ha dato l’addio alle piste, anzi ha solo iniziato poiché quella di Spa-Francorchamps è solo la prima dimostrazione che la 919 Hybrid vuole dare del proprio potenziale, liberata di tutte le limitazioni che il regolamento del WEC impone, in particolare in termini di consumo. La prossima tappa è prevista in occasione della 24 Ore del Nurburgring del12 maggio, seguiranno il Festival of Speed a Goodwood dal 12 al 15 luglio, Brands Hatch (2 settembre) e il Porsche Rennsport Reunion a Laguna Seca, in California (26-29 settembre).

Cavallina scatenata. La Porsche 919 Hybrid Evo (così l’hanno definita i tecnici di Weissach) ha una potenza che passa dagli originari 900 cv a 1.160 cv lasciando inalterati sia il V4 2 litri turbo sia il motogeneratore elettrico anteriore, ma rimuovendo solo le restrizioni dovute al regolamento e modificando il software di controllo del sistema ibrido che prevede il recupero dell’energia, oltre che attraverso il motogeneratore, anche con il turbocompressore. Il V4 passa – sempre alimentato con regolare benzina E20 usata nelle competizioni – da 500 cv a 720 cv a 9.000 giri/min mentre l’elettrico passa da 400 a 440 cv. Invariati la batteria agli ioni di litio e il cambio sequenziale a 7 rapporti.

Meno peso, più deportanza. Altre modifiche hanno riguardato l’aerodinamica. Il diffusore centrale e l’alettone posteriore sono stati allargati e hanno un incidenza variabile attraverso sistemi idraulici, inoltre anche le zone laterali sono state riviste. La deportanza è aumentata così del 53%, con valori superiori a quelli di una monoposto di Formula 1, e l’efficienza aerodinamica – ovvero il rapporto tra coefficiente di penetrazione e valore di deportanza – è migliorata del 66%. Si è intervenuto anche sul peso rimuovendo il climatizzatore, il tergicristallo, la sensoristica, l’elettronica di controllo per la corsa, l’impianto di illuminazione e il sistema di sollevamento pneumatico con un guadagno di 39 kg che porta la massa totale a 849 kg. Gli pneumatici Michelin 31/71-18 sono stati rivisti per sopportare le sollecitazioni superiori previste.

Andrà all’Inferno Verde. In questo modo la 919 Hybrid Evo è stata in grado di battere di oltre 12 secondi la pole position di 1’54”097 fatta segnare dalla stessa vettura sullo stesso circuito in occasione della 6 Ore di Spa-Francorchamps del 2017. In quell’occasione il regolamento impose al prototipo tedesco un consumo massimo in gara di 2,464 litri per giro che corrisponde a una percorrenza di 3,5 km con un litro, un valore eccezionale per un’auto da corsa considerando anche che in gara ha percorso 173 giri a una media di oltre 200 km/h. Numeri che misurano il grado di efficienza raggiunto dalla 919 e, più in generale, da tutte le LMP1 ibride. «La 919 Evo è brutalmente impressionante – ha detto Neel Jani dopo il record – è sicuramente la vettura più veloce che io abbia mai guidato. Il livello di aderenza è di un’altra dimensione, inimmaginabile prima che lo provassi». E questa è solo la prima tappa del 919 Tribute Tour perché la Evo ha tutto il potenziale per battere il 6’11”130 fatto segnare da Stefan Bellof sulla Porsche 956 Gruppo C (l’equivalente delle LMP1 attuali) il 18 maggio del 1983 che è ancora il record assoluto registrato di quello che Jackie Stewart definì “l’Inferno Verde”.

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Mercoledì 18 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 19-04-2018 07:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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