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MENGOUB – Il prossimo aprile compirà 63 anni, ma Carlos Sainz ha ancora voglia di vincere. Dopo aver trionfato per la quarta volta alla Dakar nel gennaio di quest'anno con la Audi alternativa, spinta cioè da un'unità elettrica alimentata da un motore a benzina, il pilota spagnolo insegue la quinta affermazione con la Ford dopo essersi imposto in precedenza con Volkswagen, Peugeot e Mini. Nella “prova generale” in vista dalla gara saudita, il Rally del Marocco, Sainz ha abbandonato la corsa prima dell'arrivo non senza essersi concesso il lusso di aggiudicarsi la quarta tappa ed essere salito sul podio di giornata (sempre terzo) oltre che nel prologo anche nella prima e nella terza frazione.
La divisione Performance dell'Ovale Blu punta decisamente in alto con il nuovo pick-up Raptor da oltre 40 centimetri di altezza libera da terra che monta l'unità da 5.0 litri basata sul famoso motore Coyote del quale non sono finora state rivelate le “generalità”. Assieme alla scuderia M-Sport, Ford ha ingaggiato anche l'altro pilota con il quale Sainz aveva condiviso le ultime avventure arabe, ossia lo svedese Mattias Ekström: entrambi hanno preso il via nella prova magrebina. Per non parlare di Nani Roma, lo spagnolo che si è imposto alla Dakar anche come centauro, oltre che al volante di una Mini, nel 2014.
Nel Rally del marocco un problema tecnico prima nella seconda tappa ha impedito a Sainz di prendere il via, escludendolo così dalla corsa verso il possibile podio. «La scuderia – aveva chiarito l'esigente pilota spagnolo, padre dell'omonimo ferrarista (almeno fino a fine stagione) – ha deciso di non rischiare per non compromettere il nostro percorso di preparazione». «Ford e M-Sport hanno realizzato un veicolo che ha un aspetto, un suono e una guida fantastici – aveva invece dichiarato Ekström al momento dell'ufficializzazione dell'ingaggio - Abbiamo l'ambizione comune di vincere la Dakar: ho alle spalle quattro tentativi e posso dire di avere una certa esperienza per poter puntare al massimo».
Il quarto equipaggio cui Ford Performance e M-Sport hanno affidato il Raptor è americano ed è composto da Mitchell Guthrie, anch'egli impegnato in Marocco, seppur ancora con un altro team (16° all'arrivo), e dal suo esperto navigatore Kellon Walch, che compirà 42 anni proprio alla vigilia della partenza della Dakar 2025. Il 27enne figlio d'arte prenderà parte per la quarta volta al rally raid più duro al mondo, ma sarà la prima al volante di un veicolo della classe regina. «Il nostro obiettivo era quello di costruire team un diversificato e potente - ha sintetizzato Mark Rushbrook, direttore di Ford Performance Motorsports - Con l'inserimento di Mattias e Mitch, lo abbiamo raggiunto. Abbiamo campioni della Dakar e astri nascenti, tutti dotati della capacità di spingere il Ford Raptor T1+ al massimo del suo potenziale».