Nella foto, la partenza del GP di Imola 2020

Se saltano i GP di Australia e Cina, c'è già un piano per far tornare la F1 a Imola e Portimao

di Massimo Costa
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Stefano Domenicali ha garantito: i Gran Premi 2021 rimarranno ventitre. Positivo saperlo, ma nessuno in realtà è in grado di garantire tale volontà. Comanda il Coronavirus, c'è poco da fare. E già il probabile rinvio (a fine novembre?), o la possibile cancellazione del GP di Australia a Melbourne, è il primo segnale di allarme. Non si può far finta di nulla e prende corpo, nel dietro le quinte della F1, l'ipotesi di un'altra stagione tra Europa e Medio Oriente. Si partirà in Bahrain e sul circuito di Sakhir si terranno anche le tre giornate di test pre-campionato, inizialmente previste sul tracciato spagnolo di Montmelò. Non solo l'Australia, già cancellato nel 2020, rischia seriamente di rimanere esclusa nuovamente dal calendario. Anche la Cina non offre particolari garanzie. In Asia tutto è fermo, non ci si sposta tra un Paese e l'altro, i campionati a quattro e due ruote previsti sul continente sono bloccati. Non per niente la F3 Asia, organizzata dall'italiano Davide De Gobbi, ha scelto di far disputare il campionato tra Dubai ed Abu Dhabi. Dunque, per il GP di Shanghai in programma l'11 aprile già si prevede una prossima cancellazione.

Ci si chiederà perché Liberty Media e la FIA abbiano rilasciato un calendario con località a rischio. Ovviamente, per motivi di contratto in essere con gli organizzatori di quei circuiti. Poi, arriveranno gli aggiustamenti per motivi di forza maggiore. Ecco così che Imola e Portimao tornano in prima fila per ospitare anche nel 2021 la F1. Girano anche delle date: dopo Sakhir del 28 marzo, Imola diverrebbe il secondo appuntamento stagionale nel fine settimana del 18 aprile. Poi, Portimao, in Portogallo, il 2 maggio, a distanza di sette giorni dal GP di Spagna del 9 maggio. Questi gli aggiustamenti per l'inizio del campionato 2021. In calendario però, ci sono altre nazioni tuttora seriamente a rischio Covid-19, come il Giappone e Singapore, Stati Uniti e Brasile oltre che il Messico.

E' proprio necessario correre nei suddetti Paesi in condizioni di pandemia? O è meglio ritornare al Mugello, a Istanbul, al Nurburgring, a Imola e Portimao? Da un punto di vista legato alla bellezza e alla difficoltà dei tracciati chiamati a sostituire quelli esotici, non c'è alcun dubbio che gli appassionati preferiscano assistere in TV a un GP a Portimao o al Mugello, piuttosto che ad una gara a Shanghai o San Paolo. Ovviamente prevalgono gli aspetti economici, in condizioni di non Covid-19, ed essendo la F1 un Mondiale, è giusto che le corse si disputino su più continenti. Ma in momenti di estrema difficoltà come quelli attuali, Liberty Media ha già dimostrato nel 2020 di essere abilissima nel trovare valide alternative e nulla fa presupporre che non accada anche quest'anno.

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Lunedì 11 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 12-01-2021 20:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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