La Toyota Hilux di De Villiers che si è aggiudicata la quinta tappa della Dakar 2021

Sempre Toyota alla vittoria, la 5^ tappa a De Villiers. Honda: colpo doppio di Benavides tra le moto

di Franco Carmignani
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AL QAISUMAH - Ancora Toyota nella tappa che oggi ha portato la carovana da Riyadh ad Al Qaisumah, con una prova speciale di 456 km, ma a tagliare il traguardo per primo non è stato l’Hilux n° 301 che contraddistingue il pick up di Nasser Al Attiyah, ma  il 304 del sudafricano Giniel De Villiers che la Dakar l’ha già vinta nel 2009 con una VW Touareg.

Autore finora di una gara in secondo piano, De Villiers ha oggi sfruttato la sua riconosciuta abilità nella navigazione che gli ha consentito di siglare la sedicesima vittoria di tappa alla Dakar. "Devo dire che fin dall'inizio le cose non sono andate proprio come volevamo, ma oggi tutto sembrava andare per il verso giusto. Alex ha fatto un ottimo lavoro con la navigazione oggi. All'inizio l'abbiamo presa un po' più tranquilla, solo per essere sicuri di avere tutti i punti. In alcuni punti la navigazione è stata davvero, davvero difficile. Stamattina abbiamo sbagliato un po', ma non troppo seriamente. Poi abbiamo dovuto gestire una foratura. Gli ultimi centoventi chilometri tra le dune sono stati davvero difficili. Erano dune corte, ma, di sicuro, era una vera e propria tappa di Dakar. La navigazione è davvero difficile, ma probabilmente è meglio al mattino andare un po' più lentamente per essere sicuri di prendere la rotta giusta al cento per cento, perché ci sono tantissimi tracciati ed è molto facile perdersi. Oggi siamo riusciti a fare un buon lavoro, quindi speriamo di poterne fare ancora un po'".

Ed è stata la giornata degli “springbox”, infatti al secondo posto 58”dietro il connazionale è arrivato l’altro sudafricano Brian Baraguanath che corre con un buggy Century CR6 (non è un nuovo Ronaldo!) affiancato dalla grintosa Taye Perry che si presenta così : “Mio padre andava in moto prima che io esistessi, ma poi si è fermato. Quando avevo 12 anni ho chiesto di avere una moto e così mio padre ha ricominciato e sarebbero state le nostre uscite del fine settimana. A poco a poco sono passato da 80cc a 125 a 250 e ora 450. Diventavo sempre più grande e ne volevo di più. Avevo intenzione di correre lla Dakar in moto, ma Covid-19 e tutte le sue implicazioni economiche lo hanno impedito. Così ho accettato subito quando mi è stata offerta la possibilità di correre sia nel campionato sudafricano di Cross Country che alla Dakar 2021. Penso  che  sia i piloti di moto che quelli di quad fuoristrada sono dei navigatori istintivi, abituati a reagire immediatamente alle alte velocità. Avere i lussi di un abitacolo con aria condizionata, un sedile, una sella, una molestia per la sicurezza e una gabbia di sicurezza intorno a sé è una vera e propria… indulgenza. Quindi, il minimo che possiamo fare è dare il massimo".

In scia al quartetto sudafricano quei due volponi di Stéphane Peterhansel continuano nel loro duello ravvicinato. Nella tappa di oggi “Peter” s’ è ripreso un  minuto e guida la classifica generale con 6’11”, praticamente niente in una corsa così ma sono tre giorni che respinge ogni attacco. "Oggi è stata una vera e propria tappa da Dakar: davvero complicata con la navigazione ma anche non facile tra le dune; qualche altopiano roccioso, alcune piste con rocce davvero grandi... non proprio bello da guidare”. Spiega Peter, che ribadisce “Alla fine non era un bel paesaggio e non era bella da guidare, ma era selettiva, una tappa davvero selettiva come sempre sulla Dakar".

Diverso il pensiero di Al Attiyah :”Non è stato facile fare da battistrada. Abbiamo visto arrivare molte moto e ci siamo confusi. All'inizio abbiamo perso forse otto o nove minuti. Sono contento di essere arrivato alla fine. Stéphane ha fatto un ottimo lavoro perché è rimasto dietro di me per tutto il percorso. Sono abbastanza felice di finire il quinto giorno e domani toccherà a Stéphane partire per primo e per me sarà più facile. Anche la prossima settimana sarà molto difficile".

Nuovo cambio di leader tra le moto. In ognuna delle sue ultime quattro partecipazioni alla Dakar, Kevin Benavides ha sempre vinto almeno una speciale, tranne che per l'edizione 2020, e oggi l'argentino ha continuato questa tradizione, nonostante una caduta e un infortunio al naso. Grazie a più di sette minuti di vantaggio su Xavier De Soultrait, il corridore dell'HRC ha conquistato anche la testa della classifica generale, con 2'31''' di vantaggio sul francese.

"È stata una giornata davvero difficile per me. All'inizio mi sono perso come tutti i corridori, ma poi ho iniziato a spingere molto. Su una duna ho saltato, un gran volo. Ho sbattuto la testa e ho rotto il GPS e tutto il resto. Mi sono tagliato e avevo anche un po' di dolore intorno alla caviglia. Alla fine ho proseguito e ho continuato a spingere con molto dolore. Insomma, davvero, oggi è stata davvero dura per me. Ho il naso rotto e ho anche rotto il casco. Penso che per domani starò bene. Mi fa male, ma andrà tutto bene. Ho anche provato a spingere sull'ultima parte per vincere un po' di tempo. Ma è così, questa è la Dakar".

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Venerdì 8 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 09-01-2021 11:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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