
Torna il Motomondiale nel weekend: la Ducati è un passo avanti, incognita Martin-Aprilia
Di quante gare avrà bisogno Jorge Martin per metabolizzare l'incidente di Sepang, che l'ha privato della delicatissima fase dedicata all'affinamento dell'Aprilia con il numero 1 sulla carena? E' l'incognita maggiore mentre si avvicina l'appuntamento che apre la stagione 2025 della MotoGP, nel fine settimana 28 febbraio-2 marzo. In Thailandia partirà il mondiale più lungo nella storia della classe regina, con 22 date in calendario. E ancora, il Chang International Circuit confermerà le impressioni emerse dagli ultimi test svolti sulla stessa pista, ovvero che Marc Marquez sia già in piena sintonia con la Ducati ufficiale, mettendo sotto pressione il compagno di team Francesco Bagnaia? Un dato emerso senza possibilità di smentita é che la moto di Borgo Panigale sarà anche quest'anno il riferimento, sia nella versione GP24 (clienti) che in quella GP25 (factory). Sulla prima Alex Marquez (Ducati-Gresini) è stato il più veloce nel terzo e ultimo giorno in Malesia, mentre con la seconda il fratello ha dominato a Buriram. E questo nonostante, in ottica sviluppo, gli ultimi test sembrino aver sollevato più dubbi di quanti ne abbiano sciolti.
Dal box della coppia in rosso il team manager Davide Tardozzi ha fatto sapere che nel primo round della stagione le GP25 saranno aggiornate solo nell'elettronica e nelle sospensioni. Motore, telaio e aerodinamica saranno quelli del 2024 perché tutti questi componenti hanno dimostrato di essere rimasti assolutamente performanti. In casa Aprilia si cerca di vedere soprattutto il bicchiere mezzo pieno (le ottime prestazioni mostrate da Marco Bezzecchi, terzo in Thailandia) per non rammaricarsi troppo della brutta caduta di Martin in Malesia. Il campione del mondo, disarcionato brutalmente dalla moto il 5 febbraio dopo pochi giri, é stato operato il 7 a Barcellona per riparare la frattura alla mano destra, mentre su quelle al piede sinistro si é deciso di non intervenire. A complicare ulteriormente il lavoro ha contribuito l'incidente di Raul Fernandez (del team satellite Trackhouse), che - sempre in Malesia - ha riportato la frattura del metacarpo della mano sinistra e di un dito del piede sinistro, privando l'Aprilia dell'unico pilota con esperienza sulla RS-GP.
A Noale sono comunque convinti di aver fatto un buon lavoro. «Dopo Sepang abbiamo dovuto ridefinire i nostri piani. Avevamo molte cose da testare durante la pausa invernale e fortunatamente siamo arrivati alla fine della nostra lunghissima lista», ha commentato il direttore sportivo Paolo Bonora, intervistato dal sito ufficiale della MotoGP. Resta l'incertezza sui tempi di recupero di Martin alla piena competitività. «Speriamo che in queste prime gare trovi subito confidenza con la moto», ha aggiunto Bonora. E' attesa la risposta dei marchi giapponesi allo strapotere Ducati degli ultimi anni. Honda ha mandato segnali di ripresa, con Joan Mir sesto in Thailandia. «La simulazione della Sprint è andata meglio di quanto mi sarei aspettato, ma ci manca ancora un po' di motore - ha commentato lo spagnolo della HRC - ed è sicuramente l'area che può fare la differenza se verrà migliorata nel corso della stagione. Rispetto al 2024 il bilanciamento è migliore, aerodinamica e telaio funzionano meglio».
Yamaha, dopo aver brillato a Sepang con Fabio Quartararo, aveva invitato alla prudenza. Ed effettivamente le prestazioni in Thailandia sono state un po' diverse. Ottavo Fabio Quartararo, 17mo l'altro portacolori del team Monster Energy Yamaha, Alex Rins. Comunque fiducioso il team manager Massimo Meregalli: «Nei giri veloci a Buriram abbiamo dimostrato che il divario con la concorrenza si é ridotto».