Nella foto, Christian Horner della Red Bull

La Red Bull ha sforato il budget cap di 1.8 milioni, è ufficiale. La FIA la multa di 7 milioni e con meno ore in galleria del vento. Un buffetto...

di Massimo Costa
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Finalmente la FIA ha comunicato l'entità della cifra che la Red Bull ha superato rispetto al limite del budget cap di 145 milioni dollari. Si tratta, come era stato previsto, di 1.8 milioni di dollari, pari all'1,6 per cento. La FIA ha reso nota come ha deciso di agire: multa di 7 milioni di dollari e meno ore in galleria del vento per la progettazione della monoposto 2023: da 1.400 a 1.260, pari al 10 per cento.

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Ufficiale, la Red Bull ha sforato il budget cap

La Federazione ha voluto sottolineare che per quanto riguarda la Red Bull non sono state evidenziate azioni in malafede, disoneste o fraudolente e non ha mai evitato di fornire informazioni alla Cost Cap Administration, l'ente preposto al controllo del budget cap di tutte le dieci squadre del Mondiale. Ecco dunque che si è preferito arrivare ad un patteggiamento tra FIA e Red Bull. Ma quali sono le voci del team di Milton Keynes che hanno portato a sforare il budget cap? Costi del personale, contributi, catering aziendale, spese di viaggio, ricambi e costi relativi alle power unit.

Christian Horner, team principal Red Bull, ha tenuto una lunga conferenza stampa in solitaria. Ecco i punti salienti di quel che ha detto: «Voglio sottolineare che abbiamo adottato la stessa metodologia delle ultime stagioni nella stesura del bilancio, poi, quando la FIA lo ha analizzato, ha riscontrato delle anomalie. Appena, a settembre, abbiamo ricevuto dei rilievi, abbiamo risposto immediatamente. Eravamo sorpresi, pensavamo di aver risposto ai punti discussi. Siamo stati invitati a entrare a quel punto in un processo di accordo, pensavamo tutto potesse essere risolto rapidamente, e in questo periodo abbiamo interagito con la Cost Cap Administration e la FIA ha accettato che ci fossero argomenti attenuanti».

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Le dichiarazioni

«La FIA ha accettato le nostre attenuanti, derivanti dal fatto che per il primo anno era cambiato il regime relativo ai bilanci, poi ci sono state varie insinuazioni che ci hanno sorpreso e ci hanno scioccati. Eravamo in violazione per un milione e ottocentomila sterline della somma relativa alla violazione, una parte abbondante, pari a circa un milione e quattrocentomila sterline, era dovuta a un pagamento in più di tasse. Quindi lo sforamento era solo di quattrocentomila sterline, pari a meno del 0,5 per cento del bilancio. Pagheremo una penalità grossa, non certo irrisoria, come qualcuno ha detto. Parliamo di 7 milioni di dollari di multa, di certo salata, e della limitazione del 10% nei test aerodinamici per un anno».

«La riduzione delle ore di sviluppo aerodinamico è pesante sulla nostra capacità di utilizzare la galleria del vento e i nostri strumenti. Avrà un impatto nella nostra capacità di esprimerci in pista. Vincendo il titolo costruttori siamo vittime del nostro stesso successo. Avevamo già una riduzione del 5% prevista dal regolamento. Complessivamente, per chiarezza, avremmo il 15% in meno di tempo in galleria del vento rispetto al secondo nella classifica costruttori e il 20% in meno rispetto al terzo classificato».

Tutto è bene quel che finisce bene? A sentire Horner, pare lui la vittima e ben pochi nel paddock credono alle sue parole. L'accordo con la FIA, le parole di circostanza, non convincono nessuno. Tanto che dalla McLaren, Andreas Seidl, team principal, si è lasciato andare così: «Siamo stufi di ascoltare le favole che racconta Horner».

Toto Wolff, solitamente molto duro, è stato piuttosto serafico: «E' importante che vi sia stato un processo corretto. Non so se la multa è da considerarsi piccola o grande, di certo il dieci per cento in meno di ore in galleria del vento rappresentano uno svantaggio». Poi, però, incalzato da Sky Sport F1, ha detto una cosa mica da ridere: «Se vale la pena spendere 7 milioni di multa per sforare il budget cap e trarne eventuali vantaggi? Per noi no, è più importante la reputazione del nostro marchio, non potremmo mai permetterci di giocare in questo modo». Chi ha orecchie per sentire...

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Sabato 29 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 20:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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