Vettel e Raikkonen festeggiano la vittoria

Vettel, l'alba è ancora rossa. Dominio Ferrari in Australia: Seb primo, Raikkonen 3° dietro Hamilton

di Giorgio Ursicino
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MELBOURNE - Anche questo Mondiale comincia con un’alba rossa. Come era avvenuto nel 2017, Sebastian Vettel vince il Gran Premio d’Australia a Melbourne e si prende la testa del Campionato. A confermare la consistenza della SF71H il podio di Kimi Raikkonen: il finlandese sotto la bandiera a scacchi arriva in scia alla Freccia d’Argento del campione del mondo in carica Lewis Hamilton che tanta paura aveva fatto durante le qualifiche.
Rispetto alla passata stagione ci sono alcune similitudini, ma anche diverse differenze, alcune delle quali hanno un sapore dolce. Le ricorrenze, poi, lasciano ben sperare poiché partenze del genere in passato hanno dato grandi soddisfazioni anche in autunno, quando si fanno i conti per mettere le mani sul bottino più grande. Due Rosse non si arrampicavano più sul podio di Melbourne dal 2004, l’iniziate doppietta di Schumi e Barrichello si concretizzò a fine stagione con i due piloti in testa al Mondiale. Come era avvenuto nel 2007 le rosse a quattro (Ferrari) e due ruote (Ducati) hanno vinto entrambe all’esordio e quell’anno sia Raikkonen che Stoner conquistarono la corona iridata. Il trionfo è particolarmente piacevole perché arrivato un po’ inaspettato: è come vincere fuori casa nel finale dopo aver giocato una partita gagliarda, ma un po’ difensiva.
 

In realtà in Australia la Ferrari ha attaccato, ma la Mercedes era inarrivabile: più veloce in prova, con un passo leggermente più rapido in gara e Lewis che aveva preso la testa appariva inattaccabile. Nella Formula 1 moderna, però, i conti si fanno al traguardo poiché sono numerose le variabili in ballo e tutte fanno parte della gara, senza dover chiamare in causa la fortuna e la sfortuna. Agli imprevisti bisogna prepararsi e la Ferrari si è fatta trovare prontissima sfruttando al meglio la “virtual safety car” attivata dal direttore di corsa per togliere di mezzo la Haas di Grosjean che, dopo una partenza da favola, al pari di quella del compagno Magnussen, si era dovuta fermare per una ruota fissata male durante la sosta ai box. Il muretto di Maranello a quel punto ha richiamato Vettel che era provvisoriamente in testa perché non aveva ancora effettuato il pit stop e Sebastian ha sfruttato in maniera perfetta quella strana circostanza che consente a chi passa in pit lane di essere più rapido dei rivali in pista costretti a rispettare un’andatura imposta. La Rossa ha ripreso la corsa davanti alla Stella di un incredulo Hamilton ed a quel punto non c’è stato nulla da fare poiché a Melbourne è difficile superare, il Cavallino aveva un eccellente andatura e in quelle condizioni il tedesco si esalta sfruttando l’opportunità fino in fondo.

Ma far trovare in testa Sebastian in caso di Vsc non era affatto facile, bisognava scuotere le strategie, attaccare più dal muretto che in pista. Per una squadra esperta come la Ferrari non si tratta certo di una magia, ma di normale lavoro poiché c’era da sfruttare il vantaggio di correre due contro uno ed è stato fatto. La corazzata di Stoccarda per coprire il campo non poteva infatti contare su Bottas scattato dal 15° posto in griglia dopo il botto in Q3 e la sostituzione del cambio.

Così Raikkonen, che era secondo alle spalle di Lewis, è stato richiamato ai box in anticipo (al 18° giro) per sostituire le ultrasoft con le soft. Per mantenere il comando virtuale, importantissimo a Melbourne dove scavalcare i rivali è impresa ardua, il team tedesco è stato costretto a rispondere facendo rientrare immediatamente Hamilton (19°) che lasciava la testa a Sebastian. La manovra sarebbe stata vana se tutto fosse filato liscio, ma la Vsc ha spostato il barometro dalle parti di Maranello. Hanno approfittato della Vsc anche gli altri che erano andati più “lunghi”, in particolare Ricciardo e Alonso che sono risaliti ed hanno chiuso rispettivamente al 4° e al 5° posto.
 

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Lunedì 26 Marzo 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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