L Volkswagen I.D. di Romain Dumas scala il Pikes Peak

Volkswagen riscrive la storia: con un'auto elettrica fa il record alla mitica Pikes Peak

di Giorgio Ursicino
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dal nostro inviato
COLORADO SPRINGS ​La Volkswagen scrive un’importante pagina del motorsport, un capitolo di grande rilievo per l’intera storia dell’auto. La bellissima I.D. R Pikes Peak domina l’edizione numero 96 della corsa in salita più famosa del mondo che si disputa ogni anno dal lontano 1916 nella prima domenica d’estate in Colorado. La casa tedesca non solo ha vinto la prestigiosa competizione abbassando di un minuto il record per le vetture elettriche stabilito due anni fa, ha anche infranto il primato assolto della competizione che apparteneva dal 2013 al nove volte campione del mondo rally Sebastian Leob che, con la Peugeot 208 aveva ritoccato il precedente riferimento di un minuto e mezzo.
 


Il pilota al volante dell’astronave di Wolfsburg, il poliedrico francese Romain Dumas che è salito sul gradino più alto del podio in tutte le principali competizioni del pianeta (fra le quali le 24 Ore di Le Mans, Daytona, Nurburgring e Spa) è diventato il primo uomo in oltre un secolo di leggenda ad arrampicarsi agli oltre 4.300 metri del picco di Pike in meno di 8 minuti, una performance che ha dello strabiliante. «È l’inizio del conto alla rovescia della nuova mobilità», ha dichiarato con grande soddisfazione Hinrich J. Woebcken, presidente e ceo di Volkswagen Group Nord America. I messaggi che manda un’impresa sono molteplici e tutti di grande spessore.

La più grande casa automobilistica del pianeta mostra il suo nuovo volto (quello della leadership nella mobilità sostenibile) e centra un colpo magistrale proprio nel paese dove era partito il “caso emissioni” dei propulsori a gasolio. Le vetture a batterie mettono sul palcoscenico il loro enorme potenziale, non solo dal punto di vista del rispetto ambientale, ma anche da quello delle performance e del piacere di guida. La I.D. Pikes Peak è solo la prima generazione di un’auto elettrica da competizione e dal concepimento ha visto la luce nello stesso tempo di un bambino, appena 40 settimane. Eppure i risultati ottenuti sono strabilianti per affidabilità, velocità, accelerazione. Risulta quasi difficile pensare cosa potranno essere le supercar stradali a batterie solo fra qualche anno quando la tecnologia avrà fatto qualche piccolo basso dall’attuale livello embrionale che però ha già messo alle corde le vetture con motore termico.
 

 

La Volkswagen ha infatti fatto meglio della Peugeot che montava un V6 da quasi 900 cavalli e vantava un rapporto peso potenza di un cavallo per un chilo. Formidabile l’accelerazione della I.D. R, appena 2,25 secondi per raggiungere i 100 km/h partendo da fermo (le Formula E impiegano 2,9 secondi, 2,6 secondi le Formula 1). I quasi 700 cavalli di potenza (e 700 Nm di coppia immediatamente disponibili) sprigionati dai due propulsori elettrici (uno per asse) alimentati da altrettante batterie al litio garantiscono la trazione integrale e accompagnano il bolide fino a 240 km/h. Il 20% dell’energia necessaria per firmare il capolavoro è stata recuperata dalla vettura stessa durante le impegnative frenate per affrontare le 156 curve dei 1.400 metri di dislivello per salire dai 2.862 metri della partenza ai 4.302 dell’arrivo, in cima al Picco.

Dumas, fra tornanti e strapiombi mozzafiato, è salito per la prima volta nella secolare storia della Pikes Peak oltre le 90 miglia di media oraria, circa 140 km/h. La I.D R, che pesa poco più di una tonnellata con l’agile Romain a bordo, ha l’impianto frenante con dischi in carbonio e si ricarica in appena 20 minuti. Hanno svolto uno straordinario lavoro anche gli pneumatici Michelin da 18 pollici di dimensioni molto simili a quelli che equipaggiano le LMP1 protagoniste a Le Mans. La Volkswagen ha preceduto sul traguardo la Norma del rockie italiano Simone Faggioli, un autentico monumento delle corse in salita, un super campione che ha conquistato per ben 12 volte il titolo italiano e 10 quello europeo.

Simone, dopo prove un po’ tribolate in cui è stato per tre volte tradito dal propulsore, ha chiuso a 40 secondi da Dumas, ma ha rifilato quasi un minuto al compagno di squadra svizzero arrivato quarto al traguardo. La Volkswagen, che ha stabilito lo stratosferico record, non si sa; è invece quasi certo che Faggioli il prossimo anno ci riproverà sulla montagna del Colorado. Con il gioiello di Wolfsburg Dumas ha abbassato di circa un minuto il suo personale primato alla PP stabilito in una delle tre precedenti vittorie (2014, 2016 2 2017). Il francese ha partecipato anche alla Dakar (con la Peugeot 3008) chiudendo fra i dieci ed ha vinto la GT al Rally di Montecarlo, categoria in cui è campione Fia in carica. Ha vinto pure il titolo Piloti del Wec e per due volte la 24 Ore francese, con l’Audi (ha il record assoluto di chilometraggio percorso e quindi di media oraria) e con la Porsche. Un vero fenomeno.

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Domenica 24 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 27-06-2018 11:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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