La Alpine A424 LMDh ha vinto la sua prima gara nel WEC, la 6 Ore del Fuji in Giappone

WEC: Alpine conquista il primo successo nella 6 Ore del Fuji, Corvette al top in LMGT3

di Michele Montesano
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FUJI – Alpine ha rotto finalmente il digiuno conquistando la prima affermazione nel Mondiale Endurance con la sua A424 LMDh. Nella 6 Ore del Fuji, la 100ª gara del FIA WEC, a festeggiare sul gradino più alto del podio è stata la squadra francese, che ha trasformato in trionfo una corsa iniziata tutta in salita. Charles Milesi, Paul-Loup Chatin e Ferdinand Habsburg hanno riportato la Alpine sul gradino più alto in Giappone, un anno dopo il primo podio ottenuto proprio al Fuji con la A424 LMDh. Questa volta, però, non si è trattato di un risultato fortuito, ma di un’affermazione conquistata con una strategia audace e una gestione impeccabile delle fasi più concitate della gara.

La vittoria è maturata al termine di una corsa segnata da colpi di scena continui. La prima parte di gara sembrava indirizzata verso le Cadillac, con Will Stevens bravo a difendere la pole e Sebastien Bourdais in scia, nonostante un testacoda già nel giro di formazione. Poi la sequenza di incidenti, neutralizzazioni e penalità ha rimescolato continuamente le carte. L’episodio più pesante ha visto coinvolto Raffaele Marciello, al volante della BMW M Hybrid V8 LMDh, costretto al ritiro dopo un violento impatto con le barriere innescato dal rallentamento improvviso della Porsche di Nico Pino. Da lì in avanti, la corsa ha vissuto di ribaltoni, con Nico Varrone momentaneamente in testa, superato da Jean-Eric Vergne che sembrava poter lanciare la Peugeot verso un successo ormai a portata di mano.

Il destino della gara, invece, si è deciso nelle fasi finali. La safety car successiva all’incidente di Tom Gamble, finito in testacoda a gomme fredde, ha favorito le strategie di Alpine e Peugeot, con Milesi che è riuscito a restare incollato alla Peugeot di Mikkel Jensen. In particolare il muretto Alpine è riuscito ad azzerare le due penalità, di cinque secondi ciascuna, inflitte alla A424 LMDh dapprima per un contatto, tra Absburg e la Toyota di Sebastien Buemi, e poi per un’irregolarità commessa in una sosta ai box precedente.

La scelta di sostituire soltanto due pneumatici nell’ultimo pit-stop ha permesso ad Alpine di guadagnare secondi preziosi, sufficienti a rientrare in pista davanti ai rivali e a difendere fino alla fine una leadership costruita con coraggio. Milesi ha resistito alla pressione, gestendo le gomme con freddezza, mentre Jensen e Laurens Vanthoor, su Porsche, si sono giocati il secondo posto. Alla fine è stata la Peugeot di Vergne, Jensen e Paul Di Resta a precedere la Porsche di Vanthoor e Kevin Estre, con l’altra 963 LMDh di Mathieu Jaminet e Julien Andlauer in quarta posizione.

Il quinto posto è andato all’altra Peugeot, affidata a Malthe Jakobsen, Loïc Duval e Stoffel Vandoorne, quest’ultimo al commiato con la squadra francese. Sesta la Aston Martin Valkyrie di Marco Sørensen e Alex Riberas, capace di firmare il miglior risultato dall’ingresso nel WEC nonostante un drive through, per non aver rispettato il regime di Full Course Yellow, che ha rallentato la sua corsa. Le Cadillac, partite con ben altre ambizioni, hanno chiuso nelle retrovie. Stevens, Norman Nato e Alex Lynn hanno raddrizzato la corsa chiudendo settimi. Per Toyota è stata una giornata amara: Nyck De Vries, Mike Conway e Kamui Kobayashi non sono andati oltre l’ottava piazza.

Anche la Ferrari è rimasta lontana dai riflettori. La 499P ha sofferto il BoP e il layout del Fuji, particolarmente penalizzante nel tratto lento per la LMH di Maranello. Dopo una prima fase incoraggiante, entrambe le vetture del Cavallino Rampante sono crollate nel ritmo. Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen hanno chiuso undicesimi, mentre Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado sono sprofondati fino al quindicesimo posto, complice anche una doppia penalità per eccessivi track limits commessi. La miglior Ferrari è stata così quella privata di AF Corse, con Robert Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson, decima nonostante i danni rimediati su una fiancata già nei primi giri.

La classe LMGT3 si è decisa dopo la bandiera a scacchi. La Ferrari di Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau ha tagliato il traguardo per prima, ma una penalità di cinque secondi ha consegnato il successo alla Corvette TF Sport di Charlie Eastwood, Rui Andrade e Tom van Rompuy, capaci di rimontare e capitalizzare l’occasione. Alle loro spalle hanno brillato le BMW del team WRT: Augusto Farfus, Yasser Shahin e Timur Boguslavskiy hanno preceduto la M4 GT3 di Valentino Rossi, Ahmad Al Harty e Kelvin van der Linde, quest’ultimo rallentato da uno splash finale che gli ha tolto la possibilità di lottare per la vittoria.

La Porsche dei leader di campionato Riccardo Pera, Richard Lietz e Ryan Hardwick ha completato la top-5. Più indietro, la Ferrari di Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr ha chiuso sesta, seguita dall’Aston Martin di Mattia Drudi, Ian James e Zach Robichon, che ha visto compromessa la gara nell’incidente con Gamble. La Corvette di Daniel Juncadella, Jonny Edgar e Ben Keating ha chiuso ottava, davanti alla Mercedes Iron Lynx di Maxime Martin, Martin Barry e Lin Hodenius. A chiudere la top-10, la Lexus di Ben Barnicoat, Arnold Robin e Finn Gehrsitz.

Il Fuji ha così consegnato alla storia una corsa estremamente combattuta e incerta fino alla fine. La 100ª gara del WEC ha, però, regalato un successo ad Alpine. Ma, contro le aspettative iniziali, il Giappone non ha dato alcun verdetto in merito al campionato. Con tutti i titoli ancora da assegnare, si deciderà tutto nell’ultimo appuntamento stagionale: la 8 Ore del Bahrain, che andrà in scena sul tracciato di Sakhir nel fine settimana dell’8 novembre.

FIA WEC – 6 Ore del Fuji: Risultati Gara

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domenica 28 settembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA