Un pit stop durante un test

WEC: Ford gestirà in autonomia il programma Hypercar in vista del debutto nel 2027

di Michele Montesano
  • condividi l'articolo

DEARBORN – Chi fa’ da sé fa’ per tre diceva il detto. Per il suo ritorno nella massima categoria del FIA WEC, Ford ha deciso di imboccare una strada tanto ambiziosa quanto rischiosa: gestire in prima persona l’intero programma Hypercar. Non ci sarà dunque alcun team esterno a occuparsi delle operazioni, ma sarà la stessa Casa dell’Ovale Blu a seguire ogni fase, dalla progettazione alla costruzione, fino alla gestione in pista delle future LMDh. Una scelta che la distingue nettamente dagli altri costruttori e che sottolinea la volontà di riaffermare il proprio nome con un progetto integralmente a marchio Ford Racing.

Il debutto è fissato per la stagione 2027 del Mondiale Endurance e il tempo, da subito, rappresenta il primo avversario. Non si tratta soltanto di realizzare una vettura competitiva, ma anche di mettere in piedi da zero un’intera squadra capace di affrontare la sfida del WEC. È un impegno mastodontico, se si considera che, ad eccezione di Toyota e Peugeot, tutti gli altri marchi impegnati nella classe Hypercar hanno preferito affidarsi a strutture esterne già consolidate. Un approccio che riguarda in particolare le LMDh: Porsche, Cadillac, Alpine e BMW, ad esempio, hanno scelto partner tecnici e team esperti per schierare le proprie auto. Lo stesso farà Genesis, attesa al via nel 2026, che si appoggerà a IDEC Sport per il debutto.

Ford, invece, rompe con questo schema e sceglie l’autonomia. Una decisione sorprendente, se si pensa che nelle sue più recenti avventure Endurance la Casa americana ha seguito una logica opposta. Il programma della Ford GT in GTE-Pro, come l’attuale Mustang GT3, sono nati in collaborazione con Multimatic, mentre la gestione in pista è sempre stata affidata a team esterni. Con la Hypercar, al contrario, tutto sarà inglobato in un’unica struttura interna, un vero e proprio ecosistema Ford Racing che dovrà farsi carico di ogni aspetto.

Le basi per sostenere un’impresa simile non mancano. La nuova divisione sportiva di Ford può contare su più sedi operative tra Stati Uniti ed Europa. Agli stabilimenti di Dearborn, in Michigan, e a Charlotte, in Carolina del Nord, si affiancheranno sia la struttura di Red Bull Powertrains, impegnata nello sviluppo dei propulsori di Formula 1, che una nuova base inglese che diventerà la sede del programma Hypercar. A questo dovrà necessariamente aggiungersi una squadra di alto livello. Non a caso, il responsabile del progetto LMDh, Dan Sayers, ha confermato l’avvio di una massiccia campagna di reclutamento. L’idea è quella di partire dalle competenze già presenti all’interno dell’azienda, per poi attingere anche a figure esterne in grado di portare know-how ed esperienza.

Mark Rushbrook, Global Director di Ford Performance, ha spiegato come l’accentramento delle attività sotto il marchio Ford Racing rappresenti un modo per rendere più rapido lo sviluppo della vettura e più snella la gestione complessiva del programma. Una filosofia che non esclude comunque collaborazioni mirate: la futura LMDh sarà infatti costruita sul telaio Oreca 07 LMP2, mentre il supporto tecnico arriverà anche da Venture Engineering, azienda inglese che vanta già rapporti con realtà di primo piano come Haas F1, Multimatic e Aston Martin.

«In Ford Racing, la competizione scorre nelle nostre vene – ha affermato Rushbrook – in qualità di squadra corse americana, ci sembra giusto portare avanti in prima persona questo impegno. In linea con i nostri valori fondamentali, il nostro programma Hypercar sarà interamente gestito da noi. Questo ci consentirà di reagire più rapidamente in pista, migliorando la nostra competitività. Ci permetterà inoltre di riportare la tecnologia sulle nostre auto stradali in modo più efficace ed efficiente che mai».

  • condividi l'articolo
sabato 27 settembre 2025 - Ultimo aggiornamento: 11:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA