
Zurlinden (Porsche): «La salute ha la priorità sulle gare»

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STOCCARDA – In Porsche dal 2014 ed a capo del motorsport del blasonato costruttore di Zuffenhausen, il 38enne francese con passaporto svizzero Pascal Zurlinden deve fare i conti con il congelamento delle attività sportive. E, almeno per il momento deve ancora far quadrare i bilanci cercando di risparmiare su inutili uscite continuando a preoccuparsi anche del delicato programma “junior: «Tutto quello che non si deve fare in pista va avanti come previsto», sintetizza il manager con trascorsi in Opel e Audi e con una grande esperienza del Dtm, il campionato turismo della Germania. Quella attualmente “ibernata” è la stagione del debutto ufficiale del team Tag Heuer Porsche nella Formula E. Dopo 5 ePrix André Lotterer è dodicesimo nella generale con 25 punti, mentre Neel Jani è uno dei quattro piloti ancora a quota zero. Nella graduatoria a squadre il team è nono.
È soddisfatto dei risultati ottenuti finora?
«Il nostro obiettivo era quello di salire sul podio e ce l'abbiamo fatta addirittura nella prima gara in assoluto. La pole conquistata a Città del Messico ha costituito un altro risultato importante: con la Porsche 99X abbiamo dimostrato di avere una vettura competitiva, ma sappiamo di avere ancora del lavoro da fare. In sintesi: siamo più che contenti del nostro esordio nella Formula E».
Anche delle prestazioni di Neel Jani?
«Per Neel si tratta di un debutto e dobbiamo dargli tempo per adattarsi alla competizione. Vediamo come sta migliorando di gara in gara: tutti passi nella direzione giusta».
Lei crede veramente che la Formula E possa riprendere in giugno a Berlino?
«Non esiste alcuna certezza circa il momento in cui le gare potranno ricominciare. Siamo in contatto costante con gli organizzatori, ma, come dire, siamo tutti “passeggeri”. Non possiamo prevedere fino a quando durerà questa situazione».
Ha idea di quante gare si potranno ancora disputare e, soprattutto, quante crede che se ne debbano disputare per poter assegnare un qualche titolo?
«Sinceramente: dobbiamo seguire le decisioni della Fia e degli organizzatori della Formula E. Ma non c'è dubbio che in questo momento la salute della nostra scuderia, dei nostri partner, dei nostri rivali, dei nostri tifosi e di tutto il mondo abbia la priorità sulle competizioni».