Napoli, a Chiaia flop Metropolitan: piano di acquisto al palo

L'allarme: contratto mai perfezionato

Cinema Metropolitan
Cinema Metropolitan
di Gennaro Di Biase
Lunedì 20 Maggio 2024, 07:12 - Ultimo agg. 21 Maggio, 07:17
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Il Metropolitan è rimasto cinema, ma è finito, per ora, nel limbo dell'incertezza. L'acquisto del multisala di Chiaia, ospitato nello storico Palazzo Cellamare, non è stato mai perfezionato. Sugli schermi, i film continuano a essere proiettati, ma con una proroga di «uno o due mesi alla volta». È passato un anno esatto da quando lo storico cinema che ospitò la prima di "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino, poi fu messo all'asta dalla proprietà (Intesa Sanpaolo). Arrivarono delle offerte ma per ora è tutto ancora in bilico, come appreso da Il Mattino da fonti ministeriali, dall'attuale proprietà e anche dagli stessi industriali interessati. In questo contesto, dal Ministero della Cultura arriva l'appello a «definire stabilmente il futuro del Metropolitan».

Prima di approfondire le prospettive presenti e future, ricordiamo brevemente la storia. Circa 2 anni fa, l'attuale gestione del multisala ricevette dalla proprietà l'impulso a lasciare i locali. Il contratto di locazione non fu rinnovato. Il Metropolitan fu dunque messo all'asta la scorsa primavera. Il rischio che potesse diventare un supermercato o una discoteca - o comunque una location non destinata alla cultura - fece partire una mobilitazione popolare. Fu in questo scenario che arrivò l'intervento del Mic di Gennaro Sangiuliano. Il ministro promise e realizzò l'apposizione di un vincolo di tutela, che legasse gli spazi del Metropolitan a un uso culturale. I progetti dei potenziali acquirenti, dunque, avrebbero dovuto rispettare i vincoli ministeriali. Tra gli acquirenti interessati c'era il gruppo Adler di Paolo Scudieri, che confermò di persona l'interesse a Il Mattino. L'idea, nello specifico, era quella di destinare parte degli spazi alla realizzazione di un parcheggio. Stando a quanto trapela da fonti ministeriali, l'operazione si è arenata proprio «sulla compatibilità tra il progetto comprensivo dei parcheggi e il vincolo di tutela».

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Veniamo a oggi. Non risulta pervenuto nessun progetto alla Sovrintendenza. «Al momento abbiamo una proroga fino a giugno spiega Peppe Caccavale, gestore del Metropolitan assieme a Grispello La vendita dei locali non si è conclusa, a quanto ci risulta, ma non possiamo andare avanti così a vita.

Abbiamo avuto il primo avviso di sfratto circa 2 anni fa. Per svolgere al meglio l'attività serve programmazione. Mi riferisco non solo ai film, ma anche ai contratti di lavoro, ai lavori ai bagni, alla manutenzione generale sempre più urgente. Siamo in attesa delle decisioni della proprietà: la nostra disponibilità a gestire il cinema resta, ma serve continuità».


A lanciare un appello in questo senso è Luciano Schifone, consigliere del ministro Sangiuliano: «Non risulta pervenuto alcun progetto alla Sovrintendenza, neppure dagli imprenditori che nei mesi scorsi avevano partecipato all'asta. Stiamo assistendo a una proroga di fatto dell'attuale gestione, che per ora prosegue mensilmente. Evidentemente, i vincoli apposti dal ministero, che destinano il Metropolitan a un uso prevalentemente culturale, non sono stati ancora assorbiti dagli interessati. Siamo preoccupati del fatto che per la corretta manutenzione del bene storico vada assegnata una gestione stabile del multisala. Ci auguriamo che la proprietà definisca il futuro del Metropolitan. Quanto alla Mondadori, a novembre, il Comune si dichiarava pronto a favorire in ogni modo la difesa e l' insediamento delle librerie. La chiusura così drastica di una impresa culturale nella Galleria, per di più nel contesto di pizzetterie varie che assediano via Toledo, lascia perplessi. Tutti devono adeguarsi alla normativa, ma esiste anche il metodo della prescrizione di tempistica per regolarizzare».
 

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