Il taglio del nastri di Navigare a Napoli

Amato (Afina): «Avviato con il sindaco Manfredi un piano per la realizzazione di posti barca sul lungomare di Napoli»

di Sergio Troise
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NAPOLI - Bel tempo, temperatura mite e mare calmo hanno fatto da sfondo alla giornata inaugurale di Navigare, esposizione dedicata alla piccola nautica organizzata come tradizione nel porticciolo del Circolo Posillipo da AFINA (l’Associazione Filiera Italiana della Nautica). Giunta alla 35ma edizione, la manifestazione andrà avanti fino a domenica 3 aprile, rispettando la consuetudine di assicurare l’ingresso gratuito ai visitatori e di mettere a disposizione i natanti esposti per le prove in mare.

La giornata inaugurale non ha richiamato la folla delle grandi occasioni: scarsa l’affluenza di pubblico e poche, a dire il vero, anche le imbarcazioni in mostra. D’altra parte il boom del mercato registrato nel 2021 ha messo molti cantieri (e con loro i fornitori di motori, di elettronica e di accessori) nella difficile condizione di soddisfare la domanda: chiunque si accosti oggi all’”oggetto del desiderio” dovrebbe rassegnarsi ad aspettare il 2023, in alcuni casi il 2024, per entrarne in possesso.

A rendere difficile la crescita del diporto nautico a Napoli è anche, al di là della congiuntura, la cronica mancanza di posti barca. Problema antico, sistematicamente riproposto dagli operatori del settore, com’è avvenuto anche in occasione della giornata inaugurale della 35ma edizione di Navigare. “La nostra associazione – ha detto il presidente di AFINA Gennaro Amato - raggruppa l’intera filiera della nautica e può vantare traguardi importanti di sviluppo produttivo ed economico soprattutto in Campania, con risultati che hanno reso la regione leader in Italia nel comparto tra 5 e 15 metri, ma ora siamo in presenza di un rischio enorme: l’involuzione causata dal divario tra domanda e offerta di posti barca. Ne soffrono i diportisti locali e ne soffre anche il turismo nautico, che pur essendo fonte di lavoro e di sviluppo economico per il territorio, non decolla”.

Ciò detto, lo stesso Amato ha però dato notizia di una possibile svolta, legata agli esiti di un incontro avuto il 22 marzo con il sindaco di Napoli Manfredi. “Con il primo cittadino – ha rivelato il numero 1 degli imprenditori locali - abbiamo discusso insieme del problema. Si è immaginata una marina nel cuore della città, che possa dare spazio a circa un migliaio di posti barca, e credo che questo progetto partirà quanto prima. Tra l’altro – ha aggiunto Amato – questa soluzione si concilierebbe anche con la tutela del paesaggio pretesa dalla Soprintendenza, per la protezione del muro borbonico del lungomare. Se riusciremo ad andare avanti su questa strada si metterebbero d’accordo gli interessi di tutte le parti e, conseguentemente, di tutta la città”.

Prospettiva interessante, ma sono anni che si aprono “tavoli di confronto” e si prospettano soluzioni di vario tipo, dal naufragio del progetto “Porto Fiorito”, nella zona di Napoli Est, alle chiacchiere senza fine sulla riconversione del Molo San Vincenzo, fino al fantasma di Coroglio/Bagnoli, lì dove la natura sembra disegnata per la realizzazione di un grande porto, aperto alla città e al turismo nautico, e invece si perpetua ogni estate, puntuale, la consuetudine delle concessioni temporanee e lo scandalo degli ormeggi abusivi.

La questione dei posti barca vede impegnata in prima linea, e con posizioni polemiche nei confronti dell’amministrazione comunale, anche la Camera di Commercio, il cui presidente Ciro Fiola non perde occasione per “farsi sentire”. Lo ha fatto anche nel corso della cerimonia inaugurale di Navigare, ricordando davanti a taccuini e telecamere che “l’industria nautica e il turismo nautico sono voci fondamentali, non trascurabili” e che “la Camera di Commercio non indietreggerà di un passo per la realizzazione di tre porti turistici”. Secondo il numero 1 dell’ente camerale “è necessario battere questa strada per valorizzare le risorse territoriali, sviluppare il turismo e sostenere l’intero comparto, che porta benefici al territorio e all’occupazione”.

A dare manforte alle aspettative del comparto c’è anche la BCC (Banca di Credito Cooperativo), il cui presidente Amedeo Manzo ha partecipato, nel ruolo di partner di AFINA, alla cerimonia di taglio del nastro nella giornata inaugurare dell’esposizione nautica. “Credo che in una città importante come Napoli, la prima del Mezzogiorno, dove il mare esprime una grande forza, non solo paesaggistica, ma soprattutto economica e imprenditoriale, per una banca stare vicino a tutto il distretto della nautica sia un atto dovuto. Staremo al fianco delle iniziative di imprenditori promosse da Amato, sostenute dalla Camera di Commercio e dal Comune di Napoli, attraverso la disponibilità e la professionalità della nostra Area Finanza Straordinaria, affinché possiamo finalmente vedere un nuovo marina, che consenta a chi acquista una imbarcazione di potersela godere con serenità e a prezzi misurati”.

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Domenica 27 Marzo 2022 - Ultimo aggiornamento: 09:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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