CASTELLAMMARE DI STABIA - Il comparto dei gozzi continua a resistere al tempo, riproponendosi con aggiornamenti continui, destinati a rendere immortale una imbarcazione nata per la pesca e diventata nel tempo una protagonista assoluta della nautica da diporto. Merito di aziende che hanno scritto la storia della cantieristica, in testa gli eredi dei maestri d’ascia della scuola sorrentina, diventati nel tempo produttori di autentici gioielli, barche in legno e vetroresina, anche plananti, veloci e accoglienti, capaci di esaltare, oseremmo dire magicamente, la sintesi perfetta tra tradizione e innovazione.
Capostipite di questo comparto unico e inimitabile è sicuramente Apreamare, storico cantiere d’origine sorrentina, che dopo aver lanciato per primo al mondo il gozzo con carena planante, essere entrato nell’olimpo di Ferretti Group, esserne poi uscito per rilanciarsi emigrando a Fano, ed essere infine tornato in Campania, a Castellammare di Stabia, si conferma ancora oggi come protagonista assoluto, in grado di proporre novità interessanti, guardando ben oltre i confini nazionali.
La prova più recente di questa verve progettuale che non conosce soste viene dalla decisione di allargare la gamma con il Gozzo 35 Cabin, versione cabinata della ben nota imbarcazione di 11 metri finora prodotta nelle configurazioni Open e Speedster. La barca verrà presentata al pubblico nei primi mesi del 2024, ma il progetto, nato da un’intuizione di Cataldo Aprea e dalle matite di Marco Casali e Umberto Tagliavini, è stato già definito in tutti i dettagli.
Il nuovo gozzo di Apreamare si distinguerà, com’è facile immaginare, per la copertura rigida, che dovrebbe regalare maggiore protezione in coperta e maggiore abitabilità degli interni. A giudicare dai rendering diffusi dal cantiere, lo stile non ne risentirà troppo, e anzi si profila salvaguardata la tradizionale bellezza di forme e linee che richiamano la centenaria tradizione dei gozzi sorrentini.
La tuga trasmette un senso profondo di protezione a tutto il pozzetto: il volume della struttura è alleggerito da vetrate perimetrali che inondano il salone di luce e regalano una vista a 360 gradi sull’orizzonte. L’impressione è che interni ed esterni possano dialogare in perfetta armonia tramite una porta-finestra apribile su 4 ante. Duplice la funzione: creare un unico grande spazio in connessione fra gli ambienti indoor-outdoor o, quando chiusi, proteggere gli ospiti dalla calura eccessiva o dal maltempo. Qui, infatti, oltre alla postazione di comando (spostata da sinistra a destra, rispetto alla versione Open) con una cucina funzionale alle spalle provvista di lavello e piano cottura, è prevista una dinette a L per godersi pranzi e cene in compagnia nel massimo confort.
La plancetta di poppa resta molto generosa, così come il prendisole di prua, davanti al quale non manca la tradizionale panchetta con seduta panoramica, immancabile sulle barche di Aprea. In pozzetto è previsto un tavolo estraibile a L per sei persone.
Le alte murate permettono di alzare il piano di coperta per aumentare i volumi interni, senza compromettere la linea della barca. Così facendo la falchetta è ridotta di circa 20 cm e viene aggiunta una battagliola per dare continuità alla linea laterale, ma anche e soprattutto per aggiungere sicurezza. “È una soluzione progettuale che consente di ottenere volumetrie davvero importanti per un’imbarcazione omologata come natante” tengono a dire in cantiere.
È anche sull’abitabilità sottocoperta che si sono concentrati gli studi per un layout a due cabine e un bagno: pur restando sostanzialmente invariato il disegno della zona prodiera, ad avvantaggiarsi della nuova impostazione sono il bagno e la doccia, ora dal calpestio più grande. Anche la cabina ospiti a centro nave guadagna in ampiezza ricavando spazio per un letto di ben 140 centimetri di larghezza alle teste.
Quanto alla propulsione, verrà offerta la possibilità di scegliere una coppia di piedi poppieri Volvo Penta D4-270 DPI o D4-320 DPI, oppure la tradizionale linea d’asse Volvo Penta D4-320. Non ancora comunicate le prestazioni, ma è presumibile che non si discosteranno troppo da quelle della versione open, accreditata di velocità di punta di 27 e 32 nodi, e velocità di crociera di 24/29 nodi. Discorso simile per l’autonomia, presumibilmente compresa in un range tra 175 e 250 miglia.
Al di là delle doti velocistiche, è comunque fuor di dubbio che questa versione cabinata dell’Apreamare 35 nasce per assicurare capacità di navigazione anche al di fuori dei nostri mari. Una nota diffusa dal quartier generale di Castellammare di Stabia, spiega infatti che la barca è stata progettata “pensando ad armatori desiderosi di navigare comodamente per tutto l’anno e in ogni condizione meteomarina, godendosi anche una crociera di più giorni, non solo in Mediterraneo, ma anche nei mari del Nord Europa, nei grandi laghi americani o in Turchia, dove il cantiere gode già di solida reputazione”.
Al momento non è stato ancora definito il prezzo, ma partendo dal presupposto che la versione open viene proposta a 380.000 euro, è presumibile che si aggirerà attorno ai 400.000 (più IVA). “Nei nostri piani – tiene a dire Cataldo Aprea – c’è la volontà di abbracciare nuovi segmenti di clientela e nuovi mercati. E intendiamo farlo con questa barca comoda, sicura, sempre godibile e facilmente gestibile anche da una sola persona. Tutto ciò – sottolinea Aprea - senza tradire lo spirito vincente che anima da sempre i nostri progetti, con l’impegno ad assicurare sempre grande tenuta di mare, stabilità dello scafo, comfort e la bellezza di forme e linee che richiamano la centenaria tradizione dei gozzi sorrentini”.