il Magellano 25 Metri

Azimut e Gabriele Muccino insieme per il Magellano 25 Metri: un cortometraggio del regista presentato in Provenza

di Sergio Troise
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AVIGLIANA - Da sempre il mese di settembre costituisce per i cantieri nautici l’occasione giusta per presentare le novità di prodotto mirate all’anno successivo. Le incertezze legate alla diffusione della pandemia hanno creato qualche problema, tanto che all’inizio di agosto non tutti si sono sentiti proprio sicuri di poter esporre al Salone di Cannes (8-13 settembre). C’è stato dunque chi si è dato da fare per organizzare eventi alternativi, che non contemplassero rischi d’assembramento, e richiamassero comunque l’attenzione del pubblico. E’ ciò che farà Azimut, che al di là della presenza o meno della barca nel porto di Cannes, ha in programma per l’8 settembre un evento alternativo in Provenza, dove presenterà un cortometraggio di Gabriele Muccino dedicato al Magellano 25 Metri, navetta semidislocante e punta avanzata (in attesa del Magellano 30) di una flotta d’imbarcazioni long range diventata sinonimo di placide navigazioni senza stress.

La prima del cortometraggio avverrà nella cornice del parco della Fondazione Maeght, a Saint-Paul-de Vence, nel corso di una serata di gala che metterà di fronte un brand simbolo della nautica d’eccellenza nel mondo e un regista pluripremiato come Muccino, la cui fama è arrivata fino a Hollywood. Una nota del cantiere informa che “la realizzazione del cortometraggio è stata affidata al pluripremiato regista italiano (4 David di Donatello al suo attivo) avendo riconosciuto in lui, famoso nel mondo per il suo talento, uno spirito affine”. Secondo Azimut “l’opera di Muccino racconterà le infinite sfumature che legano arte ed emozioni, intrecciandosi in modo quasi magico con il Magellano, che nella narrazione diventerà sintesi di rigore ed estro, disciplina e creatività, ragione e sentimento”.

Affinità elettive con Muccino a parte, vale la pena ricordare che il Magellano 25 Metri è – in attesa del 30, già in lavorazione – l’ammiraglia di una flotta che da qualche anno ha indirizzato i gusti di molti armatori verso la navigazione semidislocante, più confortevole e decisamente meno impegnativa di quella legata alle carene plananti. Il progetto del Magellano 25 Metri è stato affidato, per gli esterni, a Ken Freivokh, celebre per le sue trovate “fuori dagli schemi”, mentre per gli interni ci si è affidati per la prima volta a Vincenzo de Cotiis, grande esperto di architetture d’interni. Il primo ha privilegiato l’uso della fibra di carbonio per il fly bridge, l’hard-top, il garage; il secondo ha utilizzato invece la tradizionale vetroresina. Ne è scaturita una sintesi apprezzabile in termini di stile, eleganza, comfort, e anche di tecnologia avanzata.

Ma vediamo, più in dettaglio, come è fatta questa navetta hi-tech destinata a segnare un altro successo di questo cantiere che è parte del più grande gruppo nautico privato del mondo. Detto dell’impiego della fibra di carbonio, che permette di aumentare volumi e superfici senza aggravio di peso, garantendo quindi eccellenti livelli di stabilità dinamica, lo stile è quello noto della linea Magellano, un misto non convenzionale di classico e moderno che regala comunque un’immagine solida e affidabile.

La nuova generazione di carene Dual Mode assicura un impatto morbido sull’acqua, in modo da garantire una navigazione confortevole e un’eccellente tenuta in qualunque condizione di mare. Il pattino superiore fa in modo che la larghezza al galleggiamento sia superiore alle basse velocità, a tutto vantaggio della stabilità, mentre a velocità più elevate la separazione dei flussi avviene a partire dal pattino inferiore che, essendo più stretto, offre una minore resistenza riducendo il consumo di carburante e aumentando l’autonomia.

L’imbarcazione è dotata inoltre di un sistema di interceptor automatici (funzione Auto Mode) che ne gestisce l’assetto in navigazione, garantendo in ogni momento il trim ottimale, a tutto vantaggio dell’efficienza dei consumi e della visibilità frontale. L’impianto offre ulteriori vantaggi in termini di riduzione delle attività di manutenzione (niente rischio di corrosione o perdite d’olio).

La timoneria Raised Pilot House è accessibile sia dalla lobby interna sia direttamente dal flybridge, in modo da agevolare il passaggio dell’equipaggio e offrire la massima privacy all’armatore e agli ospiti. Studiata per garantire una visibilità eccellente, dispone di un divanetto/chaise longue che si accosta al posto guida quando lo si vuole utilizzare a servizio del copilota.

Tra le chicche tecnologiche mirate ad ottimizzare il comfort spicca l’Hotel Mode, sistema che consente di godersi la rada per un tempo prolungato a generatore spento, senza emissioni e nel silenzio più assoluto. A tal proposito vale la pena ricordare che il pozzetto, a portellone aperto, diventa una terrazza sul mare dal grande fascino e senza ostruzioni di visibilità grazie ad un parapetto trasparente. Al contempo il portellone del garage si apre ruotando per creare una grande piattaforma bagno sul livello dell’acqua.

La motorizzazione è costituita da 2 MAN V12 da 1400 hp o, in opzione, da 1550 hp. La velocità massima dichiarata dal cantiere è di 24/25 nodi, 18/22 quella di crociera. La capacità dei serbatoi di carburante è di 8000 litri. I principali sistemi di bordo vengono alimentati da un pacco di batterie al litio che di giorno può garantire una autonomia dalle 4 alle 6 ore e di notte dalle 6 alle 8 ore (l’autonomia varia in funzione delle condizioni meteo marine e del tempo di utilizzo delle diverse utenze).

Per garantire il massimo comfort le soluzioni adottate su Magellano 25 Metri sono quelle tipiche dei grandi yacht: i motori sono collegati agli invertitori attraverso giunti elastici e l’intera suite armatoriale è allestita con soluzioni flottanti (pavimento, paratie e cielino), permettendo di ridurre al minimo rumorosità e vibrazioni. Oltre alla suite armatoriale, la barca offre altre tre cabine doppie per un totale di 8 posti letto, più tre riservati all’equipaggio.

Tra i valori aggiunti di ultimissima generazione vale la pena ricordare il sistema di ricambio costante e sanificazione attiva dell’aria: denominato BCOOL, sfrutta una tecnologia sperimentata dalla NASA che permette un continuo e completo processo di ricambio e sanificazione dell’aria all’interno degli ambienti dello yacht. Oltre ad eliminare in maniera continua i microrganismi nocivi presenti nell’ambiente e nei canali di aereazione, questo innovativo sistema consente un costante ricambio dell’aria, che viene anche allineata in termini di temperatura e umidità a quello che è lo stato di comfort già presente in cabina.

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Giovedì 13 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-08-2020 13:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA