170 anni. Tanto è lunga la storia di Baglietto, uno dei nomi gloriosi della cantieristica italiana, iniziata nel 1854 a Varazze, dove Pietro Baglietto avviò l’attività costruendo piccoli scafi di gozzi e canotti nel giardino di casa. Per festeggiare il traguardo del 170mo anniversario l’azienda oggi controllata dal Gruppo Gavio ha organizzato un evento celebrativo durato due giorni, in parte dedicati alle autorità di La Spezia e della Liguria, e in parte ai dipendenti, vera forza di un marchio fatto di storia e tradizione ma anche di un presente di successo e di incoraggianti visioni del futuro.
Circa 500 le persone convenute nella sede di La Spezia, dove vengono costruite imbarcazioni plananti in alluminio e megayacht dislocanti e semidislocanti in acciaio e alluminio dai 35 ai 65 metri in un’area produttiva che si espande su una superficie di circa 35.000 metri quadri, alla quale si somma – vale la pena ricordarlo - la sede di Carrara, dove si producono le barche con marchio Bertram Yacht (di proprietà Baglietto), le imbarcazioni militari con marchio Baglietto Navy, e la linea DOM (composta da yacht fino a 46 metri e così definita per richiamare il concetto di “domus galleggiante”).
Le celebrazioni per il 170mo anniversario hanno consentito all’amministratore delegato di Baglietto, Michele Deprati, di manifestare pubblicamente l’orgoglio per i traguardi raggiunti e la gratitudine verso dipendenti e collaboratori “per aver contribuito a creare innovazione, talvolta anche rivoluzione, e tanta bellezza, scrivendo una storia unica, un’avventura tutta italiana fatta di visioni audaci e sogni realizzati”. Tutto ciò – vale la pena ricordarlo – è tra l’altro ben narrato nel volume intitolato “Baglietto: dal 1854 l’arte di navigare”, edito da Rizzoli e firmato da Antonio Macaluso, presentato proprio nell’occasione (l’uscita in libreria è prevista per il 29 ottobre). Interessante, inoltre, la mostra immersiva “Tales of the Blue”, allestita in un container (per poter essere facilmente trasportata), che narra per immagini e sensazioni la storia del Gabbiano.
La festa per i 170 anni ha offerto anche l’occasione per guardare al futuro. Un futuro che pone ricerca e sviluppo al centro di tutto, nel segno dell’innovazione tecnologica e stilistica. E’ stato svelato, dunque, che il cantiere intende celebrare gli oltre 30 anni di collaborazione con il celebre designer Francesco Paszkowski realizzando con lui un Open veloce di 70 piedi destinato a incarnare perfettamente lo spirito innovativo che ha contraddistinto Baglietto nel corso della sua storia.
Si chiama Chato II il nuovo yacht in arrivo: un nome, Chato, che rievoca la barca più veloce mai costruita dal cantiere, capace di raggiungere i 60 nodi già nel 1986. “Non sarà solo un’imbarcazione all’avanguardia, ma vuole essere anche un tributo ideale alla velocità sul mare e ai tanti primati della storia del marchio del gabbiano” è stato spiegato alla vasta platea di ospiti convenuti alla festa dei 170 anni, mostrando solo un primo rendering, utile più a “immaginare” che a capire come sarà la nuova barca.
Anche la sostenibilità è stata al centro dei discorsi proiettati sul futuro. E per questo è stato ricordato il funzionamento del sistema BZero, l’impianto di Baglietto per la produzione di “idrogeno verde” finalmente attivo e funzionante, grazie al quale, tra l’altro, si è potuta anche ottenere l’energia per sostenere la serata di festa. Non è mancata, infine, una menzione al progetto Officina Baglietto, con il lancio del nuovo concorso per giovani talenti.