LA SPEZIA - Stile, tecnologia, eleganza, comfort, prestazioni. C’è tutto questo nel più recente capolavoro firmato Riva, storico cantiere appena approdato nel 180° anno di attività. E’ uno yacht planante di 40 metri fuori tutto, il più grande flybridge della gamma, costruito in acciaio e fibra di carbonio, sviluppato su tre ponti e capace di navigare in planata a 26 nodi (23 la velocità di crociera) con la spinta di due MTU dalla potenza di 2.638 hp ciascuno. L’ha acquistato un armatore americano innamorato del Made in Italy e, soprattutto, delle capacità di Riva, il marchio di proprietà di Ferretti Group che ha appena festeggiato il varo a La Spezia.
Con un’enfasi del tutto giustificata, i responsabili della comunicazione dello storico cantiere hanno tenuto a far sapere che “nel mare c’è più bellezza, per la precisione 40 metri di bellezza fuori tutto”. Parole che lasciano trasparire tutto l’orgoglio dell’azienda per aver messo in acqua una imbarcazione speciale, splendida sintesi tra design d’autore e ingegneria nautica, sapiente artigianalità e alta tecnologia.
Il gioiello è nato dalla geniale matita di Mauro Micheli (fondatore con Sergio Beretta di Officina Italiana Design), che ha curato tutta la produzione Riva degli ultimi 27 anni, in collaborazione con il Comitato Strategico di Prodotto presieduto da Piero Ferrari e con la direzione Engineering di Ferretti Group.
“Bellissima di nome e di fatto, non c’era altro nome possibile per questo capolavoro” ha dichiarato l’avvocato Alberto Galassi, CEO di Ferretti Group. “Non c’era modo migliore per celebrare i 180 anni del mito Riva”, ha aggiunto, ricordando l’enorme soddisfazione che ha coinvolto tutti coloro che hanno immaginato, progettato e costruito questo autentico prodigio di tecnica e di estetica. “Quando naviga un Riva come Bellissima – ha tenuto a dire ancora Galassi - tutto si ferma. Un’esperienza che le parole non possono descrivere.”
L’imbarcazione, come detto, è costruita in acciaio e carbonio, e abbondanti sono anche le dosi di cristallo. Il profilo è caratterizzato da tre semplici linee: il parabrezza è realizzato con cristalli sferici e presenta la tipica contro-curvatura, mentre il disegno della finestratura a scafo è generato da un tratto nero lungo la fiancata argentea che risale verso la coperta. Grandi vetrate enfatizzano l’abbondanza di luce naturale negli ambienti del ponte principale e del ponte superiore, regalando fantastiche viste panoramiche e interni molto luminosi.
Numerosi dettagli esaltano l’aerodinamicità dell’imbarcazione e raccontano di fascino e di eleganza. Le griglie delle prese d’aria e i dettagli in fibra di carbonio rimandano alla tradizione del car design, mentre l’hard-top, con il suo carattere sportivo, conferisce dinamicità e stile.
Negli esterni viene proposto un nuovo concept della poppa, che è ribassata e aperta verso il mare e si divide in un grande beach club e un generoso pozzetto, con oltre 60 metri quadri di spazi vivibili. Jet-ski, tender e seabob sono contenuti nella murata di sinistra.
A prua l’armatore è accolto in una spaziosa area aperta divisa in salottino, grande prendisole e ulteriori spazi intimi e riservati. Sul ponte superiore, dove l’area esterna di poppa è adibita a zona pranzo per dieci persone, i camminamenti laterali creano due balconate chiuse e private. Da qui si accede al sundeck, un’area capace di accogliere comodamente gli ospiti per l’aperitivo e il relax.
L’intero baglio - quasi 8 metri - è sapientemente utilizzato e all’interno spicca un salone circondato da cristalli e luce, con vista a 270 gradi e una altezza di oltre 2 metri: uno spazio unico nel suo genere, che gioca sulle trasparenze del vetro pregiato e sulle essenze di lucido palissandro.
Il layout delle cabine prevede una suite armatoriale sul ponte principale e quattro cabine doppie sul ponte inferiore, separate da una grande lobby e ognuna con bagno ensuite.
Inutile curiosare sul prezzo di questo autentico bendiddio. Come tradizione, i cantieri nautici non danno informazioni in materia, e per Bellissima130 non si fa eccezione. D’altra parte vi siete mai posti il problema di sapere quanto costi un sogno? Nulla. Sognare è gratis.