L'anteprima stilizzata del nuovo yacht di Cetera

Cetera Yachts è il nuovo marchio di Fiart Mare. Sveliamo in anteprima come sarà la nuova barca

di Sergio Troise
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NAPOLI - Uno yacht di 62 piedi (circa 19 metri) con baglio massimo di 5,5, caratterizzato da forme inedite, rivoluzionarie, ispirate a quelle di una villa, e dunque alternativo rispetto alle tradizionali categorie (Open, Hard-Top, Fly, Explorer, Trawler): sarà così il Cetera, imbarcazione multispace in arrivo entro fine estate 2019 (probabilmente verrà esposta in settembre a Cannes), di cui verrà illustrato il progetto lunedì 21 gennaio 2019 al Salone di Dusseldorf (19-27 gennaio).

La novità porta la firma di Cetera Yachts, neonato marchio del made in Italy frutto della collaborazione tra Fiart Mare, celebre cantiere di Baia (Napoli) entrato nella storia per aver introdotto per primo le costruzioni in vetroresina nel 1960, e tre guru del settore che rispondono ai nomi di Salvatore Serio, presidente di JJL, precedentemente azionista di maggioranza del gruppo Dufour; Paolo Francia, un passato alla direzione di cantieri come Riva e Wally e oggi titolare di CorseT, società specializzata nella produzione di prototipi per l’industria nautica, e Francesco Guida, designer e ingegnere navale recentemente cimentatosi ai massimi livelli con il gruppo Azimut-Benetti.

Al Boot di Dusseldorf 2019, come detto, verranno svelati i dettagli del progetto e della motorizzazione (ibrida). Intanto, però, vale la pena svelare l’origine del nome: si chiamava Cetera il vascello di una flotta dell’antica Roma, di stanza a Baia, dove si trova il cantiere Fiart Mare e dove le barche saranno assemblate.

La costruzione del primo esemplare, con largo impiego di materiali compositi, è stata già avviata a Gaeta con la collaborazione del cantiere Di Paola, che si occupa dello stampo della carena. Dalle prime indiscrezioni trapelate, è possibile sin da ora immaginare che verrà fuori una imbarcazione dalla caratteristiche uniche, basate sull’originalità, la semplicità e la versatilità. Lasciando ampio spazio alla nostra fantasia, i promotori del progetto si sono limitati a dire, per ora, che «il nuovo yacht unirà i vantaggi di una navetta tradizionale, un trawler per navigazioni a lungo raggio e un cruiser flybridge».

Gli stessi progettisti hanno già anticipato che «la distribuzione degli spazi interni ed esterni sarà totalmente nuova e che verrà introdotto un ingegnoso processo di riposizionamento verticale: le aree vivibili saranno posizionate dunque su un unico ponte invece che su due o più livelli». Tutto ciò dovrebbe produrre, tra l’altro, anche un abbattimento dei costi di produzione e una riduzione dei tempi di consegna.

«Obiettivo del progetto è migliorare il concetto di easy boating, semplificando al contempo il processo produttivo» dice in proposito Ernesto de Bartolomeis, direttore di Fiart Mare, nei cui capannoni, come detto, la barca verrà assemblata. Nella storica sede del cantiere campano si è trasferito da qualche mese, con il suo studio di progettazione, anche Francesco Guida, al quale è stato affidato il compito, tutt’altro che facile, di realizzare una barca innovativa, in grado di rompere con il conformismo imperante.

«Mi sono ispirato a una villa sviluppata su un unico piano, con diversi spazi separati, applicando questo concetto a uno yacht così da massimizzare l’utilizzo dello spazio da prua a poppa” ha spiegato il designer napoletano. E ha aggiunto: “Il mio obiettivo è portare la vivibilità a nuovi livelli, un risultato raggiungibile grazie a un ingegnoso processo di riposizionamento verticale, tramite il quale le aree vivibili sono disposte su un unico piano invece che su due o più livelli, come accade su altri yacht della stessa categoria».

Più in dettaglio, il salone e le cabine ospiti del Cetera saranno posizionate esclusivamente sul ponte principale senza alcun dislivello tra di loro, quindi senza interferenze dovute alla presenza di scale. Le grandi vetrate aumenteranno l’ariosità dell’ambiente e l’interazione tra le aree interne ed esterne, che è una delle caratteristiche dell’architettura residenziale.

Secondo i responsabili del progetto «questo innovativo concetto di stretched liveability assicura molteplici vantaggi, in quanto rende non solo l’esperienza di vita a bordo più confortevole e piacevole, ma consente anche un processo costruttivo razionalizzato e più efficiente. Linee più semplici significano allestimenti più facili, meno ore di lavoro e costi più bassi».

Tutto ciò premesso, non è dato sapere, per ora, quanto potrà costare, a listino, il nuovo Cetera. Molto dipenderà anche dalla motorizzazione, per la quale si sa soltanto che verranno proposte diverse soluzioni di propulsione ibrida, per una navigazione confortevole e allo stesso tempo economica ed eco-friendly. Motori a parte, tutti i principali macchinari e le attrezzature – generatori, pompe, boiler, aria condizionata, sistemi idraulici – sono stati già scelti in funzione del comfort di bordo e verranno posizionati in modo da rendere il più semplice possibile l’accesso per la manutenzione.

Il lower deck sarà dunque dedicato ai servizi e agli spazi per i macchinari. L’innovativo concetto delle “attrezzature diffuse” farà sì che ogni impianto abbia uno spazio dedicato, che ne assicuri una facile ispezione. In più, diversamente dagli altri yacht della stessa classe, che solitamente sul ponte inferiore offrono la scelta tra le cabine equipaggio, la lavanderia o il garage per il tender, Cetera le propone tutte e tre.

La prua del ponte principale sarà totalmente dedicata a una lounge panoramica. Protetta dalle alte murate e dal parabrezza che garantiscono una perfetta privacy anche quando si è ormeggiati in porto, quest’area relax sarà accessibile direttamente dal salone principale e, tramite un corridoio centrale o i passavanti esterni, si raggiungerà direttamente il ponte poppiero: una soluzione che rappresenta una caratteristica unica nello scenario degli yacht fino a 80 piedi.

Diversi layout verranno proposti dal cantiere. Ma la soluzione standard prevede una master suite e una cabina doppia, mentre tutti gli alloggi degli ospiti si troveranno al centro del main deck. Questa disposizione assicura un volume interno superiore a quello degli altri yacht della stessa categoria dotati di alloggi sul ponte inferiore, mentre il fatto che le cabine siano lontane dai motori significa meno rumore e un comfort di bordo superiore. Il ponte di sopra, che può essere aperto o chiuso, presenterà infine un tetto apribile e una dinette in grado di accogliere comodamente 8 ospiti seduti per godere appieno di quest’area “al fresco”, così come della cucina e della timoneria.

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Martedì 8 Gennaio 2019 - Ultimo aggiornamento: 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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