
Conclusa la missione Olimpia 2025: 3.900 miglia tra Italia e Grecia a bordo di un Jolly Prince motorizzato Suzuki

Suzuki festeggia i 60 anni di “marine”: a Palermo un raid no-stop di 3 giorni

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E’ stata dura, tra mari in tempesta, piogge torrenziali, venti forti e soste forzate, ma alla fine lo spirito d’avventura ha vinto e si è conclusa con successo la Missione Olimpia 2025, ovvero il raid di quasi 4.000 miglia (per la precisione 3.903) organizzato dal Club del Gommone di Milano e svoltosi tra l’Italia e la Grecia, con partenza e arrivo a Varazze, in Liguria.
Durata 50 giorni, l’impresa patrocinata dalla Federazione Italiana Motonautica e da Confindustria nautica, aveva come obiettivo promuovere la cultura dell’andar per mare e dimostrare che con la giusta preparazione e affidandosi a tecnologie di qualità, la navigazione d’altura è alla portata di tutti. Non una competizione sportiva, dunque, ma un viaggio ispirato dalla passione per la nautica. Quella nautica che non s’identifica necessariamente negli yacht e nei super yacht che popolano i nostri mari, ma in quella più popolare, più vicina alla gente comune, rappresentata in particolare da chi utilizza battelli pneumatici e motori fuoribordo.
Nello specifico, per quest’ennesima impresa organizzata e gestita dal benemerito Club del Gommone di Milano sono stati utilizzati un gommone Nuova Jolly Prince 27 e un motore Suzuki DF 300 BMD, ovvero un normalissimo gommone di 8,45 metri per 3,10, e un fuoribordo V6 da 300 cv comunemente in commercio. Elementi di distinzione? Il nome Barbarossa, affibbiato al battello. Nulla di più.
Sette equipaggi si sono alternati lungo una rotta che ha attraversato gran parte del Mediterraneo. Ventisette i soci del Club del Gommone che hanno partecipato all’impresa, affrontando condizioni spesso complesse, come i mari formati fino a Malta o le violente piogge e i venti tesi incontrati sulla rotta per Skiathos. A Limni la Guardia Costiera ha imposto addirittura una sosta forzata per motivi di sicurezza. Anche a Skyros l’equipaggio è stato costretto a un’ulteriore sosta imprevista, prima che si trovasse a navigare nell’Egeo con venti fino a forza 5/6 sulla scala Beaufort.
Due tappe di forte impatto simbolico sono state l’arrivo a Olimpia, accompagnato dal trasporto della bandiera con i 5 cerchi, e il passaggio attraverso il Canale di Corinto. Ma non meno affascinante – hanno raccontato i promotori del Club del Gommone - è stata l’esplorazione delle isole del Dodecaneso fino a Kastellorizo e il suggestivo attraversamento delle Cicladi, così come il passaggio, sul versante italiano, in luoghi dal grande fascino paesaggistico come Lipari, Ponza, il Giglio e l’Elba.
La Missione Olimpia 2025 ha riscosso un enorme successo sui social, superando le 20.000 visualizzazioni per ogni video pubblicato. Questo entusiasmo digitale si è tradotto in accoglienze calorose nei porti di Palermo, Sciacca, Atene, Kalkis, Skiathos, Chios, Otranto, Crotone, Lipari, Napoli e, naturalmente, Varazze.
In occasione del prossimo salone nautico di Genova, a settembre, si terrà un evento dedicato durante il quale il viaggio sarà raccontato e illustrato in modo dettagliato. Anche la rivista Il Gommone ospiterà un resoconto del raid. Sin da ora, comunque, è certo che tra i momenti più significativi del Raid c’è stato l’approdo a Malta, che ha rappresentato una simbolica rivincita su un traguardo mancato nel 2023.
Virginio Gandini, presidente del Club del Gommone di Milano, ha voluto sottolineare come questa lunga navigazione sia stata “una vera prova di resistenza e competenza marinaresca, resa possibile anche dall’affidabilità e dalla tecnologia d’eccellenza offerte dal fuoribordo Suzuki, storico partner delle iniziative del Club”.
Dotato dell’esclusiva tecnologia #afferrailmare (Suzuki Dual Prop) con doppia elica controrotante, il V6 da 300 cavalli con distribuzione DOHC a 24 valvole e cilindrata di 4.390 cc è dotato, com’è noto, del sistema #consumameno (Suzuki Lean Burn) che ha contribuito a mantenere i consumi contenuti e l’impatto ambientale ridotto. In proposito, una nota dell’azienda giapponese specifica che “le medie registrate hanno evidenziato un consumo di 1,45 litri per miglio a 23 nodi e 3.500 giri al minuto, salendo a 1,65 litri/miglio a 28 nodi e 4.200 giri, fino a 1,80 litri/miglio a 32 nodi e 4.500 giri”.