NAPOLI - Nessuno sa ancora con precisione se e quando potranno riprendere le attività della filiera nautica, una delle più attive e prestigiose del made in Italy. In ansia, però, non ci sono soltanto gli operatori del settore, ma anche i diportisti, coloro che posseggono una barca, che sia uno yacht o un gommone. Molti non sanno se e quando potranno mettere in acqua la propria unità per la stagione 2020, se il cantiere cui è stato affidato il rimessaggio ha potuto completare i lavori di manutenzione, se il natante ordinato con entusiasmo durante l’inverno, magari nello stand di una fiera, potrà essere varato.
“Sono dubbi e interrogativi legittimi, che coinvolgono molti nostri clienti” osserva Enzo Nappo, titolare di MV Marine, uno dei più noti e qualificati cantieri produttori di battelli pneumatici. “Proprio per questo motivo – aggiunge – abbiamo deciso di istituire, all’interno della nostra struttura, il nuovo reparto Customer Service. In questa fase di emergenza globale possiamo così promuovere un contatto h24 a disposizione dei nostri clienti e di tutti gli appassionati del settore”.
Un comunicato diffuso dall’azienda insediata a Piazzolla di Nola, alle falde del Vesuvio, spiega che il servizio assicura disponibilità 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. “E’ il nostro modo di stare vicino ai clienti e agli appassionati in questo momento difficile. Stare a casa non è facile, l’unico modo per comunicare con l’esterno è internet, ma non basta. E’ giusto non lasciare le persone sole con i loro dubbi e le loro incertezze. Siamo certi di poter aiutare tutti a distanza con consigli e suggerimenti, in modo che possano prepararsi al meglio alla ripresa. Perché prima o poi, ne siamo certi, noi potremo riprendere a produrre, e i diportisti potranno tornare a navigare”.
L’email di riferimento è customerservice@mvmarine.it, collegata anche a Messenger e ai social network della MV Marine. “Assicuriamo una risposta o un consiglio sempre, tutti i giorni e a qualsiasi ora” assicura il patron Nappo, rammentando che il suo cantiere ha clienti sparsi nel mondo, anche negli Stati Uniti, “e non sarà certo il problema del fuso orario a negare una risposta a chi dovesse cercarci da oltreoceano”.