OLBIA - Si è conclusa con successo la prima edizione della Fiera Nautica di Sardegna, svoltasi a Olbia dal 22 al 26 aprile. Nonostante i tempi stretti per allestire l’evento, gli organizzatori hanno espresso piena soddisfazione sia per la qualità e la quantità degli espositori (distribuiti tra terra e mare), sia per l’affluenza di pubblico: circa 15.000 presenze, favorite anche dall’ingresso gratuito.
92 gli stand a terra e 97 le imbarcazioni esposte (in parte anche usate); tanta vela grazie ai catamarani di NSS Yachting, che ha esposto anche i monoscafi Beneteau, e poi una sfilata di Dufour proposti da Yachting In Sardinia. Molti anche i gommoni della produzione nazionale e locale, e tante le imbarcazioni provenienti dal continente, come quelle di Canados, BBYacht, Tuccoli, Phiequipe, Occhilupo, SACS, Pirelli, Nuova Jolly, e molti altri.
Presenti anche scafi proposti in charter e in vendita dagli operatori delle agenzie di broker locali, sebbene questi abbiano rappresentato una minoranza rispetto ai tanti scafi a vela e motore nuovi, ma ciò nonostante hanno rappresentato un’opportunità per molti visitatori attratti dai marchi Ferretti Yachts, Pershing, Cantieri di Sarnico, Tiara, Pursuit, Hatteras, Everglades, AQA, Grand Banks.
Tra gli accessoristi si sono guadagnati buona visibilità i prodotti di Garmin, e non sono mancati, grazie alle reti commerciali locali, i prodotti di Ingemar e i toys proposti da Sea Doo, che ha esposto anche moto d’acqua.
Mercury, Yamaha, Honda, Suzuki, Tohatsu, gli elettrici Torqueedo, gli entrobordo FPT, Yanmar e John Deere hanno monopolizzato l’area motori, mettendo in mostra le rispettive produzioni di fuoribordo, entrobordo e “zero emission”.
Olbia e la Sardegna – vale la pena sottolinearlo – hanno recitato un ruolo importante. Il capoluogo della Gallura, del resto, ospita il polo produttivo dedicato alla nautica più grande dell’isola, e la zona industriale è sede di cantieri celebri e affermati come Novamarine e Sarda Nautica. Di rilievo, tra i prodotti Made in Sardegna, anche i battelli pneumatici di altissima qualità di G-Tender; per non dire degli yacht di Maori, di Apex con le sue creazioni in piccola serie molto apprezzate su mercati anche lontani; Marino con i suoi piccoli open in crescita costante, e Italnautica, con imbarcazioni molto curate nella costruzione.
A tutto ciò vanno aggiunte realtà dedicate all’assistenza tecnica e cantieri che ospitano al proprio interno migliaia d’imbarcazioni per il ricovero invernale e l’assistenza tecnica. Non mancano anche aziende dedite alla fornitura di accessori e materiali per supportare le attività dei cantieri, maestranze esperte in continua crescita, agenzie di servizi finanziari, assicurativi, turistici, broker e charter. Tra le tante spicca Valdettaro, di recente aggiunto alla lista delle aziende dedicate al service, ma con l’obiettivo di intercettare il traffico dei grandi yacht.
Ma al di là delle produzioni e dei servizi per la nautica, vale la pena ricordare che questo primo salone sardo ha offerto anche l’occasione per mettere in mostra il meglio dei valori dell’isola, quelli legati non solo al mare e al diporto, ma anche alle tradizioni e alla cultura locali. Basti dire, in proposito, che tra gli stand allestiti a terra, lungo le banchine, ce n’erano una ventina dedicati all’agroalimentare sardo. Sono state organizzate degustazioni delle eccellenze enogastronomiche locali e sono stati organizzati spettacoli con la partecipazione di gruppi musicali della tradizione isolana. Sul fronte dell’impegno culturale non sono mancati convegni dedicati a temi ambientali, finanziari, occupazionali.
Decisivo per la migliore riuscita dell’evento è stato il sostegno del CIPNES (Consorzio Industriale Provinciale Nord Est Sardegna) e della Regione, in particolare dell’assessorato al Turismo, che ha inserito nel programma fieristico il progetto Insula, grazie al quale la manifestazione non è rimasta circoscritta alla mera esposizione di prodotti nautici, ma ha messo in mostra anche altre realtà legate alla valorizzazione e all’attrattività dell’isola.
Il bilancio soddisfacente di questa prima edizione è stato in qualche modo certificato da un sondaggio svolto dal CIPNES tra gli operatori presenti in fiera: nella stragrande maggioranza il salone è stato valutato “indispensabile” e “molto utile”, mentre nessuno l’ha valutato “inutile”.
“Tutto ciò – ha dichiarato Angelo Colombo, general manager dell’organizzazione - ci rende orgogliosi e ci sprona ad avviare al più presto il lavoro per l’edizione del 2023, in modo da evitare i problemi provocati dai tempi stretti (tre mesi e mezzo, ndr) in cui abbiamo operato per l’allestimento di questa prima edizione”. Ormai – aggiungiamo noi - Olbia è di fatto un polo nautico attivo tutto l’anno, le sue dimensioni ne fanno un riferimento in ambito nazionale, e il richiamo turistico della Sardegna, con il suo mare, i suoi approdi e le sue bellezze, sono realtà consolidate, che meritano di essere ulteriormente valorizzate.