Un bacino di Fincantieri

L'accordo non va in porto, Fincantieri sull'Atlantico spaventa francesi e tedeschi

di Antonino Pane
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Fincantieri dice addio ai Cantieri dell’Atlantico. Quello che sembrava un accordo chiuso tra Italia e Francia naufraga per il mancato pronunciamento dell’Antitrust europeo, evidentemente bloccato da altri Paesi preoccupati dalla crescita del colosso italiano della cantieristica. Con il bacino naturale di circa mille metri di Saint Nazaire in riva alla Loira, una struttura dove si possono costruire anche tre maxinavi contemporaneamente, Fincantieri sarebbe diventata troppo grande tanto da spaventare i maggiori concorrenti europei. 

E poi l’apertura alla Cina, ritenuta ininfluente sul piano industriale, che si è rivelata invece strategica per Fincantieri. La Joint Venture  con la Shanghai  Waigaoqiao Shipbuilding Co. Ltd, una società controllata dalla China State Shipbuilding Corporation, produce risultati che vanno al di là di ogni previsione. Ma proprio questo accordo non avrebbe dovuto spaventare gli europei: Giuseppe Bono, ad di Fincantieri - ha spesso ripetuto che in Cina si costruiscono le navi per la Cina. D’altro canto è proprio il mercato cinese delle crociere quello che promette meglio per i prossimi anni, con crescita a due cifre. 

Quattro anni di carte e di incontri. L’avvicinamento ai cantieri dell’Atlantico di Fincantieri inizia nel 2016 quando la Stx Offshore e Shipbuilding (società coreana) fa partire l’iter per l’ammissione alla procedura concorsuale. Da questo momento la gestione di Stx France viene affidata al tribunale fallimentare di Seul. Nello stesso anno, infatti, i vertici di Stx Offshore & Shipbuilding comunicano al tribunale l’intenzione di vendere Stx France entro l’anno. A novembre dello stesso anno scade il termine per la presentazione al tribunale fallimentare di Seul delle manifestazioni di interesse per Stx France. 

Oltre a Fincantieri, per l’acquisto dei cantieri di Saint-Nazaire si presentano altri tre candidati: il gruppo asiatico Genting, il consorzio capeggiato dal gruppo olandese Damen e un fondo di investimento anglo-cinese. A gennaio del 2017 l’offerta del gruppo cantieristico italiano viene ritenuta congrua e Samil PricewaterhouseCoopers, advisor di Stx Europe, notifica a Fincantieri di essere stata selezionata come preferred bidder. Dopo vari stop and go il 27 settembre del 2017 si arriva al vertice  bilaterale Italia-Francia a Lione alla conclusione del quale viene annunciato un accordo sulla struttura dell’azionariato di Stx. La collaborazione verrà estesa anche all’ambito militare con la creazione di una progressiva alleanza nel settore della difesa navale tra Fincantieri e Naval Group. Un’alleanza, quest’ultima, che va avanti con risultati giudicati molto positivi dalla stessa Fincantieri.

Ma la data che sembrava concludere l’acquisto dei Cantieri dell’Atlantico è il 27 settembre 2017, precisamente il bilaterale di Parigi tra Macron e Gentiloni.  E infatti il 2 febbraio 2018 Fincantieri firma con lo Stato francese, rappresentato dall'Agence des Participations de l'Etat (APE), tramite la propria controllata Fincantieri Europe S.p.A., l’accordo di compravendita per l’acquisizione del 50% del capitale di Stx France. Per Fincantieri, l’accordo prevede un prezzo di acquisto per la quota oggetto dell’operazione di 59,7 milioni di euro, pagabili tramite risorse finanziarie disponibili. Viene anche raggiunto un accordo pieno sulla governance italiana del cantiere francese.

Ed eccoci a gennaio 2019 quando la  Commissione europea accoglie la domanda presentata da Francia e Germania che la invitavano a esaminare alla luce del regolamento sulle concentrazioni la proposta di acquisizione di Chantiers de l'Atlantique da parte di Fincantieri.  È il primo passo che lascia intravedere la possibilità di uno stop. La stessa richiesta, infatti, era stata avanzata in precedenza da Fincantieri e ritenuta inutile dall’Antitrust europeo, lo stesso organismo che questa volta accoglie la richiesta di Francia e Germania. Da allora inutilmente Fincantieri ha atteso il via libera. E siccome a Trieste dicono di aver fatto tutto il possibile e di aver offerto ogni chiarimento, è scattato lo stop all’attesa. Fincantieri non vuole andare oltre il 31 gennaio del 2020.

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Mercoledì 30 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 02-01-2021 17:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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