
Genova, chiuso l’ultimo Salone nautico della transizione. Dal 2025 il nuovo waterfront di Renzo Piano
Si è concluso con piena soddisfazione degli organizzatori di Confindustria Nautica (attraverso la società I Saloni Nautici) la 64ma edizione del Salone di Genova, che dal 18 al 24 settembre ha messo in mostra oltre mille imbarcazioni (per la precisione 1030), richiamando ben 120.864 visitatori, i quali hanno popolato un’area di 220.000 metri quadri tra spazi a terra e in mare. Un successo, dunque, del quale si sono compiaciuti le autorità cittadine (in testa il sindaco Bucci) e gli operatori del settore: 8 su 10 espositori si sono dichiarati infatti soddisfatti della nuova piattaforma espositiva e già guardano con fiducia alla prossima edizione (in programma dal 18 al 23 settembre 2025), quella che dovrebbe segnare la svolta definitiva, con la riapertura degli spazi espositivi all’interno del ritrovato Palasport (quest’anno utilizzato solo per il transito dei visitatori ai varchi d’ingresso e uscita) e il completamento dei lavori dedicati al waterfront di levante progettato da Renzo Piano.
Andrea Razeto, presidente della società I Saloni Nautici, ha tenuto a dire, a conclusione della fiera, che “secondo la grande maggioranza degli espositori il Nautico ha rappresentato un punto di svolta rispetto a un inizio di stagione meno dinamico e siamo certi che il grande sforzo dell’organizzazione di ripensare e aggiornare l’esposizione sia parte di questo successo”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Confindustria nautica, Saverio Cecchi, compiaciutosi per l’attenzione dimostrata dalla politica verso i problemi del settore. Al di là delle presenze a Genova del presidente del Senato La Russa, dei ministri Salvini, Urso e Santanchè, l’edizione 2024 del Salone ha registrato infatti l’approvazione del Regolamento di attuazione del Codice della nautica, che contiene norme a sostegno della piccola nautica e dei superyacht, semplificazioni sulla bandiera italiana, aggiornamento delle dotazioni di sicurezza, l’introduzione dell’attesissimo patentino nautico per i 16enni e il nuovo titolo professionale del noleggio. E’ stato inoltre annunciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli un tavolo tecnico di confronto per agevolare il passaggio dalla normativa nazionale a quella unionale.
Come sempre, il Salone di Genova ha offerto l’occasione per discutere di un tema strettamente legato al diporto, ovvero il turismo nautico, voce fondamentale per l’economia del nostro Paese disteso come un pontile nel cuore del Mediterraneo. Ne hanno parlato, con competenza, nel convegno intitolato “Blue Economy e Turismo: Nuove Frontiere per la Crescita Economica e Ambientale”, e nella decima edizione della Conferenza nazionale sul turismo costiero e marittimo, molti addetti ai lavori, a cominciare dalla ministra del Turismo Santanchè. Qui di seguito riportiamo i pareri registrati. Tutti interessanti. Ma sia chiaro: sul fronte del turismo nautico siamo ancora ai propositi, alle buone intenzioni, alle promesse e ai progetti di legge. Ma di concreto, da vedere e toccare con mano, domani mattina, ancora niente.
“La nautica è lo strumento decisivo per rafforzare l’offerta turistica del nostro Paese” ha detto la ministra Santanchè, sottolineando che “per l’Italia è fondamentale tornare al centro del panorama turistico mondiale proprio attraverso la nautica, la sua industria, il suo indotto turistico costiero e marittimo. Parlarne al Salone di Genova - ha aggiunto - è particolarmente importante, perché le fiere sono fondamentali per il turismo italiano e aiutano la sua destagionalizzazione. Se a Genova non ci fosse il Salone – ha aggiunto Santanchè - oggi il turismo sarebbe più spento. E poi questa industria è il veicolo del turismo nautico. In termini di spesa media giornaliera il turista nautico lascia sul territorio circa il doppio di quello di terra, quindi parliamo di un segmento assolutamente da valorizzare e da supportare, e il nostro Governo – ha tenuto a sottolineare la ministra – sa bene quanto sia importante la blue economy”.
Marina Lalli, presidente di Federturismo, ha ricordato come la nautica sia andata a gonfie vele durante il Covid, quando tutto il turismo si è arenato. “Da quel momento – ha detto - si è capita la sua importanza, la sua capacità di attivare anche il resto della filiera. Santanchè – ha aggiunto Lalli - ci ha dato un obiettivo: dobbiamo tornare più in alto nel rating del turismo, e questo governo non l’ha solo detto, ma sulla nautica l’ha anche fatto, con interventi e regole nuove. Ora dobbiamo mettere in campo la nostra capacità, partendo dal presupposto che turismo e made in Italy si alimentano insieme”.
Per Piero Formenti, vicepresidente di Confindustria Nautica, “la nautica è una porta di accesso dell’offerta turistica dei territori retrostanti e noi abbiamo riunito per la prima volta a Genova il Consiglio direttivo di EBI, l’associazione che rappresenta e promuove l’industria della nautica da diporto in Europa, con all’ordine del giorno proprio la valorizzazione delle coste del Sud dell’Europa”.
Secondo Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, “ci siamo lasciati alle spalle dieci anni di crisi, vediamo numeri positivi e in crescita, e possiamo guardare ad una nuova portualità senza promettere cattedrali nel deserto ma utilizzando prevalentemente le aree portuali mercantili dismesse”. Ricordando che l’anno prossimo si terrà a Venezia la Conferenza Mondiale dei porti turistici, Perocchio ha sottolineato che “andrebbe attuato in tempi ragionevoli il Piano del mare per l’Italia” e la necessità di “escludere l’IMU dai porti turistici, in modo da favorire anche gli investimenti”.
Ilaria Cavo, vice presidente della decina Commissione della Camera, ha ricordato che “è stato dato dalla politica un segnale importante con il regolamento di attuazione del Codice della nautica richiesto dal settore”, e ha ricordato che ora ci si sta concentrando sul fronte della sostenibilità. Più in dettaglio, la parlamentare ha detto che “si sta lavorando a un emendamento per arrivare all’incentivo per la sostituzione dei motori endotermici con propulsori elettrici” e ha riferito di aver ricevuto dal ministro Urso “garanzia che non saranno perse risorse per 3 milioni di euro”. Nel suo intervento, Cavo ha ricordato inoltre che “è in corso di elaborazione il disegno di legge sulla blue economy, nel quale saranno previste ulteriori norme per il settore”, e ha definito “molto incoraggiante l’incidenza delle imprese guidate da giovani”.
Gerolamo Cangiano, membro della nona Commissione Trasporti, da parte sua si è detto “orgoglioso di seguire questo settore” e ha ricordato che nel disegno di legge da lui depositato alla Camera “si cerca di stabilire una serie di principi, come la possibilità di mettere fuori dalla direttiva Bolkestein tutto il settore turistico. Inoltre – ha aggiunto il parlamentare - abbiamo chiesto scivoli per dare la possibilità di diffondere l’uso delle piccole imbarcazioni”. Nell’occasione è stato ricordato che “il disegno di legge è composto da sette articoli e si basa sulla collaborazione costante con il governo”.
E le Regioni? Augusto Sartori, intervenuto in rappresentanza della Commissione delle politiche turistiche della Conferenza delle Regioni, ha pubblicamente dichiarato che “il turismo nautico è al centro delle politiche di sviluppo della Conferenza delle Regioni” e ha aggiunto che “per la prima volta il turismo nautico viene visto come fondamentale per farci conoscere all’estero, portando nel mondo le bellezze dell’Italia”. Secondo il rappresentante delle Regioni, “è fondamentale però la destagionalizzazione, per far sì che la crescita turistica negli anni futuri sia supportabile”.
Fulvio Luise, operatore ben noto nel settore della portualità turistica, ha mostrato compiacimento osservando di “aver sentito per la prima volta parlamentari e ministri parlare il nostro linguaggio”. Secondo Luise “la nautica è un’opportunità economica per il sistema economico mondiale, europeo e italiano e sarebbe sbagliato non sfruttarne le potenzialità”. E ancora: “Secondo uno studio del gruppo Ambrosetti sulle spese delle navi da diporto nel range 30-50 metri – ha ricordato Luise - la spesa tecnica legata allo yachting è di oltre 7000 euro al giorno, e l’indotto generato è di 2,6 volte, ovvero il 260 per cento dell’importo. Diventa il 300% per le unità sopra i 90 metri. Solo sul territorio ligure si ottiene un +512 milioni di euro all’anno. L’equipaggio della nave, inoltre, incide sulla destagionalizzazione perché permane sul territorio, magari con i familiari. È un segmento cui stiamo lavorando da anni”.
Fieri sostenitori dello sviluppo del turismo nautico sono ovviamente gli operatori delle società di charter, come ha tenuto a ricordare Iole Pizzi, del Gruppo SpartiVento, affermando che “si è verificato uno spartiacque nel mondo del turismo nautico nel 2020, da quando il turismo nautico è in crescita e ci aiuta ad esportare il prodotto Made in Italy nel mondo, in quanto nel nostro paese possiamo offrire non una semplice vacanza in barca, ma una vera esperienza delle eccellenze del territorio”.