L'Heron 56 nella versione 2018

Heron rilancia il suo 18 metri con il Model Year 2018. Già avviati i progetti per i “piccoli aironi” 38 e 45

di Sergio Troise
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ROMA - Quando venne presentato il primo esemplare dell’Heron 56, yacht planante di 17,90 metri costruito a Fiumicino, l’impressione fu di trovarsi di fronte al prototipo di una barca innovativa e originale, decisamente interessante, ma – per stessa ammissione del cantiere – bisognosa di una accurata messa a punto definitiva. Alcuni dettagli della costruzione andavano rivisitati, in certi casi riveduti e corretti, per fare in modo che l’Airone potesse… spiccare il volo. L’operazione di aggiornamento è ora in fase di ultimazione e il Model Year 2018 dell’Heron 56 sarà la prima di tre novità che rilanceranno il giovane cantiere romano al centro dell’attenzione.

L’operazione restyling dell’Heron 56 è stata sviluppata da SC Superyacht Design di Roma, nuovo studio di design navale, i cui soci vantano una lunga esperienza nella progettazione di motoryacht fino a 50 metri di lunghezza e nell’architettura/ingegneria navale di scafi plananti e dislocanti.

Gli interventi sono stati mirati a sviluppare e consolidare lo stile originario, ma con l’introduzione di parecchi elementi di novità e di due nuove versioni: Open e T-Top. Ciò detto, lo scafo progettato dall’architetto Massimo Picco rimane un punto fisso inamovibile: l’opera viva esibisce infatti le medesime superfici di carena completamente lisce, prive di pattini di sostentamento idrodinamico, step e redan, in modo da garantire la minima resistenza all’avanzamento. Una scelta, questa, motivata dagli ottimi risultati ottenuti nei prolungati test in mare eseguiti sul primo esemplare: “L’imbarcazione – assicura il cantiere - offre ottime doti di navigazione e la sua carena contribuisce a contenere i consumi di carburante”.

Le novità riguardano dunque l’allestimento delle due succitate versioni, T-Top e Open. La prima, che prende spunto direttamente dall’esemplare numero 1 varato nel 2016, presenta un roll-bar strutturale dal nuovo design, proteso verso proravia; l’altra dispone invece di un bimini-top con tendalino a chiusura completa raccordato con il parabrezza.

Le modifiche esterne interessano, per entrambi i modelli, il nuovo layout del pozzetto, che rende l’area visibilmente più grande e ancor più conviviale con il doppio divano a L e i tavoli allungabili. Ridisegnati i mobili dell’area cooking con top in Corian a scomparsa e doppio frigo/congelatore a cassetti.

Nel lato di dritta della zona timoneria viene inserita un’originale chaise-longue, mentre, per l’accesso sottocoperta, è stato ripensato il tambuccio scorrevole. Una volta di sotto, ci si rende conto che lo sfruttamento dello spazio è stato rivoluzionato: nuove sono le finestrature di notevoli dimensioni a filo di murata, che offrono un accostamento diretto con il mare e permettono alla luce naturale di illuminare diffusamente tutti gli ambienti. Il nuovo layout degli interni, inoltre, prevede una versione a tre cabine e tre bagni, oppure due cabine e tre bagni con dinette/salotto di prora trasformabile in letto matrimoniale e, su richiesta, area cucina separata.

La nuova disposizione degli spazi sottocoperta assicura anche letti più grandi e comodi e spazio di stivaggio aumentato. L’incremento della volumetria, inoltre, ha reso possibile l’allargamento dei vani doccia separati dai bagni, impreziositi tra l’altro da porte in cristallo a tutta larghezza che ampliano anche visibilmente la dimensione dei locali.

Ridimensionata invece la sala macchine (che gode adesso di un grande portellone di facile apertura) con la finalità di migliorare la distribuzione delle apparecchiature e della loro manutenzione. La cabina marinaio, spostata a prua, è accessibile tramite passo d’uomo in coperta.

Interessante la soluzione dei vani per l’alloggiamento dei parabordi ricavati nelle murate interne. Anche la pedana di poppa risulta di superficie più generosa, in modo da agevolare il contatto con l’acqua. Su richiesta sarà possibile, tra l’altro, installare un sistema di tenderlift elettroidraulico per movimentare il tender o i toys.

Rispetto al primo Heron visto a Cannes, a Genova e al Nauticsud di Napoli, è stata perfezionata anche l’impiantistica, che prevede una diversa collocazione dei serbatoi finalizzata a migliorare ulteriormente l’assetto in navigazione incrementando la capacità fino a 2500 litri. E ancora, sono stati ridisegnati e razionalizzati gli impianti idrici per diminuire la quantità di tubi presenti a bordo e quindi la relativa manutenzione ed i pesi.

Altra novità importante è la motorizzazione, che sul primo esemplare era costituita esclusivamente da Volvo Penta IPS600 per complessivi 870 hp, mentre sul model year 2018 sarà possibile scegliere, in alternativa, anche una coppia di motori FPT (Fiat Power Train) in linea d’asse, o trasmissioni di superficie TopSystem. Per ora non sono state ancora fornite dal cantiere anticipazioni dettagliate su potenze e prestazioni. E’ invece certo che lo studio SC Superyacht Design è stato incaricato dal cantiere di progettare anche due nuove unità, da 38 e 45 piedi, che andranno a completare la gamma Heron Yacht a breve.

 

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Domenica 22 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 24-07-2018 10:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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