La filiera della Nautica da Diporto, sottolinea Daniela Garnero Santanchè, Ministro del Turismo, «porta ricchezza nella nostra nazione. Il compito del Governo è quello di creare quelli che sono i giusti fattori di contesto e di attrattività per consentire al settore di essere sempre più competitivo. Come Turismo, abbiamo attuato molte iniziative di promozione e valorizzazione del turismo nautico, il pacchetto di risorse per la formazione turistica, il wi fi per i porti turistici pubblici. Abbiamo lavorato molto con l’Associazione nazionale di categoria e continueremo a farlo anche in futuro”. Queste le parole del Ministro Daniela Garnero Santanchè, in visita al salone nautico Internazionale di Roma e accolta dal presidente di Afina, Gennaro Amato, lasciano ben sperare soprattutto dopo l’analisi dell’economista Gianni Lepre che ha evidenziato un mancato indotto economico dettato da una carenza di servizi in favore del turismo nautico da diporto.
“C’è un gap che dobbiamo colmare. Possiamo veramente sviluppare molto di più il turismo nautico e bisogna fare più porti. Sviluppare i servizi da terra, e, anche, la formazione del personale che ci lavora. Dobbiamo guardare con speranza al futuro sapendo che abbiamo ancora tanto da fare. In questa Nazione c’è ancora tanto da fare per sviluppare il turismo nautico e il turismo in generale”, ha proseguito la ministra.
Analisi condivisa dal presidente di Afina Gennaro Amato che ha sottolineato: “Da anni parliamo di mancanza di ormeggi e di Marine, ma questi numeri evidenziano quanto altro esiste dietro la produzione di imbarcazioni natanti e poco più grandi. Il nostro comparto potrebbe divenire un valore aggiunto al pil dei territori dove insiste la nautica da diporto, considerando che abbiamo 8.500 chilometri di costa”.