Suzuki cambia marcia e la Vitara alza il tiro: sarà anche a batterie. Swift resta un’icona
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TROPEA - Se vedi quattro barche di Invictus Yacht tutte motorizzate Suzuki schierate nel porto di Tropea, una accanto all’altra, pensi che tra la casa giapponese e il cantiere gioiello del “made in Calabria” sia stato raggiunto un accordo commerciale per la vendita in package (prezzo unico per l’accoppiata barca/motore). E invece no. «Non facciamo più package da un bel po’ – spiega Paolo Ilariuzzi, direttore commerciale di Suzukui Marine Italia -. Se abbiamo deciso di organizzare un evento in collaborazione con Invictus è semplicemente perché crediamo di avere molti punti in comune con loro, soprattutto in materia di qualità, e crediamo che le prove in mare possano dimostrare al meglio come navighino bene le loro barche e come funzionino bene i nostri motori».
Invictus, però, vende soprattutto fuori dall’Italia. E ha una predilezione per le motorizzazioni entrobordo, che all’estero tirano molto più che da noi. «La nostra sfida – dice Ilariuzzi – è proprio questa: convincere il cantiere calabrese, e i diportisti che acquistano le loro barche, a spingere di più sulle motorizzazioni fuoribordo, che in Italia, e non solo, sono molto richieste, anche su barche oltre gli 8 metri, meglio equipaggiate e più pesanti. Per questo il nostro 350 cavalli sta avendo tanto successo: dopo la presentazione al Salone di Genova del settembre scorso abbiamo venduto più di cento unità in nove mesi. Tutto ciò in un mercato che ci premia anche in altri settori, soprattutto in quello intermedio, tra i 65 e i 200 cavalli, dove siamo leader».
Da Genova 2017 in poi il mercato dei fuoribordo si è mantenuto stabile. «Ma non sono mancati segnali contraddittori» nota Ilariuzzi, osservando che «tra ottobre 2017 e marzo 2018 si è registrato un calo generale del 4%, mentre noi di Suzuki, grazie alle novità di prodotto, abbiamo guadagnato il 10%, facendo registrare ad aprile i migliori risultati dei primi sei mesi dell’anno».
Sul settore grava però l’incertezza legata all’ipotesi di modificare la normativa sui motori da 40 cavalli, introducendo l’obbligo di patente. «Un’ipotesi scellerata, ma Ucina ha stoppato sul nascere, in più occasioni, il rischio che prendessero corpo certe iniziative legislative. Quello dei fuoribordo da 40 cavalli è un settore vitale, e sarebbe assurdo modificare la normativa» osserva Ilariuzzi, spiegando che tra i problemi che hanno complicato ulteriormente le cose c’è anche la disparità tra produttori di motori a quattro tempi e a due tempi (la sola Evinrude, ndr), con questi ultimi fortemente penalizzati. Tuttavia non manca l’ottimismo. «Credo che la questione si risolverà» dice infatti il manager di Suzuki, con buona pace di chi ritiene che il problema della sicurezza in mare si possa risolvere con l’obbligo di patente anche sui piccoli motori da 40 cavalli.
Sull’asse Giappone-Italia, intanto, sono in corso grandi manovre in vista del Salone di Genova, dove a settembre verranno presentate alcune novità importanti. Nel salone italiano sarà dunque esposta la nuova generazione di “Suzukini”, i micro tender che tanto successo hanno avuto negli ultimi anni, mentre Suzuki Marine sarà partner di Marshall nella presentazione in anteprima della nuova gamma di gommoni costruiti sul Lago d’Iseo.