NAPOLI - Come tradizione consolidata, al Nauticsud recitano un ruolo importante i gozzi, ovvero l’interpretazione moderna di quella che era una volta una modesta barca da pesca costruita in legno dai maestri d’ascia. L’evoluzione, negli ultimi anni, è approdata fino all’ultima creazione di Cataldo Aprea e Brunello Acampora, vincitori al recente Salone di Dusseldorf del premio Barca dell’Anno con l’avveniristico Gozzo varato a settembre del 2017: un capolavoro che mette insieme il meglio della tradizione e dell’innovazione, esaltando una volta di più il genio e le capacità di un Made in Italy di assoluta eccellenza.
Ma se il Gozzo di Aprea rappresenta l’ennesima “fuga in avanti” del rigenerato cantiere d’origine sorrentina (il primo che mise in acqua un gozzo con carena planante), nel settore non mancano altri operatori ai quali va riconosciuto il merito di aver cavalcato con indubbie capacità l’onda del successo maturato nella seconda metà del 900. Oggi i gozzi plananti in vetroresina e legno, con qualità marine, abitabilità e prestazioni di assoluto rilievo rappresentano una fetta del mercato ancora abbastanza ampia, apprezzata soprattutto nei mari del Mediterraneo, e in particolare lungo le coste del Sud Italia, dove reggono ancora la concorrenza di gommoni e day cruiser di ultimissima generazione.
Al Nauticsud 2018, dunque, non mancano proposte interessanti. Tra queste ha conquistato la scena il nuovo Positano Open 38, ultima creazione di Stanislao Esposito, noto artigiano di Castellammare di Stabia al quale va riconosciuto il merito di aver lavorato con umiltà, passione e dedizione d’altri tempi a un progetto di qualità. Un progetto dal quale è scaturita una barca che al primo impatto conquista per l’eleganza, lo stile, la qualità dei materiali, l’originalità di certe soluzioni studiate per la vita all’aperto, ma anche per il coraggio di altre scelte controcorrente. Come la limitazione a due soli posti letto in 11,5 metri.
«Una scelta meditata – spiega Esposito – perché la mia esperienza m’insegna che i clienti di barche di queste dimensioni difficilmente vivono con la famiglia o gli amici a bordo, mentre pretendono il massimo del comfort all’aperto. Ciò detto, sarà possibile, su richiesta del cliente, realizzare anche una versione con 4 posti letto, sottraendo un po’ di spazio a quella che oggi è un’ampia stiva per la cambusa o per le attrezzature».
Proprio in questa ottica, il Positano 38 vanta un baglio massimo di quasi 4 metri (3,85) e offre spazi all’aperto di straordinaria ampiezza e comodità. La plancia di comando, con relativa seduta a due posti, è spostata a sinistra, in posizione rialzata, ergonomica, e promette comodità e visibilità massima sia in navigazione sia in manovra; tavolo, sedute, prendisole di prua e di poppa, larghi passaggi laterali (con corrimano in legno) assicurano movimenti senza intralci e possibilità di godersi il sole (o anche l’ombra, sotto le tende) in totale relax.
Ma il capolavoro sta sulla poppa, ovvero nella maxi plancetta con scalinata a due gradini che domina la parte posteriore della barca, regalando all’armatore e ai suoi ospiti una vera e propria terrazza sul mare priva di sportelli o passaggi obbligati: roba mai vista su un gozzo, tantomeno su un gozzo omologato come natante di 9,99 metri.
La motorizzazione è affidata a due Nanni diesel-eco da 370 hp. Sono propulsori 8 cilindri di ultima generazione, in grado di assicurare – secondo le informazioni fornite dal cantiere - una velocità di punta di 34 nodi, ma anche di navigare in planata a 25 (andatura di crociera). “Volendo – assicura Stanislao Esposito – ci si può godere anche una lenta e confortevolissima navigazione in dislocante, a 3 o 4 nodi, in quanto la carena è stata studiata per soddisfare tutte le esigenze”. La capacità dei serbatoi di carburante è di 700 litri; 150 litri per l’acqua. Il prezzo è stato fissato il 280.000 euro più IVA. Certo, non è poco. Ma sul listino incidono la motorizzazione di elevata potenza e, soprattutto, la costruzione totalmente artigianale.