Lucietta, il primo taxi veneziano full electric

Ecco Lucietta, il primo taxi veneziano full electric: fascino, tecnologia e prestazioni ai massimi livelli

di Sergio Troise
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La sesta edizione del Salone nautico di Venezia promette novità importanti tra yacht e super yacht. Ma la vera regina del Salone sarà, a nostro avviso, una barca di 9 metri e mezzo (per 2,30), in grado di navigare a emissioni zero per 14 ore di fila, grazie a una propulsione full electric con doppia elica controrotante da 600 V, con capacità batterie da 180 kWh (9 batterie da 20 kWh) e potenza di 200 kW (circa 270 cv).

Si chiama Lucietta, viene costruita a Venezia e viene proposta come taxi per la Laguna, con credenziali stupefacenti: può infatti raggiungere i 28-30 nodi (circa 50 km/h) ma, lavorando alle andature regolamentari veneziane (7 km/h nei canali più piccoli, 20 km/h in quelli principali) è in grado di coprire un’intera giornata lavorativa senza problemi. A 5 nodi l’autonomia arriva infatti a 77 ore a vuoto, 60 ore a pieno carico di passeggeri (può portarne 14). E ancora: a 20 nodi, l’autonomia si attesta su 20 ore a vuoto e 15 a pieno carico.

Non è stato ancora comunicato il prezzo della nuova barca, è stato però assicurato che i costi di esercizio e manutenzione sono inferiori del 90% rispetto ad un taxi endotermico. Una rivoluzione o che cosa?

Artefici di questa svolta epocale sono gli svizzeri del Gruppo Repower, attivo nel settore elettrico da oltre 100 anni, con il quartier generale a Poschiavo (Cantone dei Grigioni): è tra i primi operatori svizzeri nella generazione da fonti rinnovabili e opera sulle principali borse elettriche europee oltre che sull’intero mercato energetico svizzero e italiano. Per realizzare questo taxi rivoluzionario a emissioni zero ha stretto una collaborazione con Nauta Yachts, dal 1986 punto di riferimento assoluto nel mondo del design nautico a vela e a motore, e con il cantiere Serenella di Murano, nome nobile in Laguna, ben noto per la realizzazione di motoscafi e taxi, le cosiddette “limousine del mare”, nel più classico stile veneziano.

L’intesa a tre ha prodotto, come detto, una barca nata con l’obiettivo di assicurare un impatto “gentile” nel prezioso paesaggio urbano e marino in cui andrà ad operare. Per non sbagliare, i costruttori hanno definito il progetto fondandosi su due solide basi: il Repowere varato nel 2018 (primo esperimento di barca a impatto zero) e, soprattutto, il rispetto delle indicazioni e delle richieste dei taxisti veneziani.

Il risultato è una barca dove la tradizione incontra il futuro. Le linee della Lucietta sono infatti moderne ma assolutamente rispettose delle classiche forme dei mezzi che da sempre operano in laguna e, soprattutto, va detto che risulta stupefacente la sintesi tra valori apparentemente in contrasto: le raffinate lavorazioni e gli inserti in legno scolpiti dai maestri d’ascia del cantiere Serenella si fondono infatti con uno scafo in carbonio e composito e una serie di finiture realizzate con un materiale innovativo che utilizza gli scarti della lavorazione del vetro proprio dell’isola di Murano (grazie alla collaborazione con la startup Rehub).

Oltre a presentare Lucietta, Repower è anche partner tecnico della sesta edizione del Salone Nautico di Venezia, a sottolineare il suo profondo impegno nella sostenibilità applicata alla nautica. “Un settore in evoluzione, in cui la diffusione delle motorizzazioni elettriche è ormai in atto” ha tenuto a dire, alla vigilia del Salone, l’amministratore delegato di Repower Italia Fabio Bocchiola. “Il passaggio alla tecnologia elettrica – ha aggiunto - va avanti a velocità alterne. Tuttavia, come già descritto nel nostro libro bianco dedicato alla mobilità sostenibile, l’Unione Europea ha individuato nel settore della nautica elettrica un mercato che secondo le previsioni raggiungerà un volume d’affari globale di circa 13 miliardi di dollari entro il 2030”.

”Lucietta rappresenta al meglio l’equilibrio tra identità storica e innovazione sostenibile” ha dichiarato da parte sua Andrea Salvagno del Cantiere Serenella, aggiungendo che “il profondo know-how di Repower nel mondo della mobilità sostenibile, l’arte di Nauta Yachts nel disegnare le forme perfette e, infine, la nostra conoscenza delle voci e dei bisogni di chi a Venezia, in Laguna ci lavora tutti i giorni, ha creato un mix di conoscenze assolutamente virtuoso”.

“Le dimensioni dei taxi di Venezia sono determinate dalla città, dai suoi canali, dai suoi ponti e dagli ormeggi, quindi altezza di costruzione, larghezza massima e lunghezza devono rispettare vincoli molto precisi – ha ricordato da parte sua Massimo Gino di Nauta Yachts -. Partendo dallo studio accurato dei disegni originali dei vecchi taxi e dalle interviste ai tassisti – ha aggiunto - abbiamo definito gli upgrade essenziali per progettare il taxi elettrico del nuovo millennio. Lucietta di Repower rappresenta una reinterpretazione del taxi veneziano in chiave moderna, con stilemi che richiamano l’appeal dei veicoli a propulsione elettrica, rendendo immediatamente riconoscibile il suo cuore sostenibile.”

Date per scontate l’assenza di rumorosità, vibrazioni e fumi, una cura particolare è stata dedicata anche alla sicurezza, garantita da sistemi di impermeabilizzazione e auto-raffreddamento. Una centralina di emergenza all’occorrenza interrompe gli scambi di energia. Quanto al sistema di ricarica, il costruttore assicura che “è rapido ed è stato realizzato sulla base degli standard automobilistici”, prevedendo tempi diversi (all’incirca da un’ora a 20 ore) in base alla potenza delle colonnine utilizzate per il rifornimento di energia.

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mercoledì 28 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 13:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA