ABU DHABI. Dopo l’automotive, anche la nautica da diporto, soprattutto la parte alta del settore, quella degli yacht e dei super yacht, è ormai avviata con impegno sempre maggiore sulla rotta dell’ecocompatibilità ambientale. E, se è vero che all’ordine del giorno dell’UE c’è l’impegno (non ancora ratificato) a vietare dal 2035 la commercializzazione di veicoli con motori a combustione interna per dare spazio esclusivamente alla propulsione elettrica, per la nautica si è schierata l’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), istituto delle Nazioni Unite incaricato di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione marittima internazionale. Lo ha fatto impegnando l’industria del settore a ridurre l’intensità di carbonio del 40% entro il 2030.
Possibile? Il tempo dirà se progettisti, cantieri produttori e armatori saranno in grado di adeguarsi alla direttiva. Ma una cosa è certa: cresce la consapevolezza e sono sempre più frequenti gli incontri tra esperti del settore per discutere di innovazioni tecnologiche, di proposte alternative ecocompatibili a disposizione oggi e per il futuro, di stoccaggio dell’energia a bordo e di studio di soluzioni mirate a garantire navigazioni sempre più rispettose della natura.
E’ in questo contesto che Benetti, uno dei marchi più lungimiranti e più esposti sul fronte dell’innovazione, ha organizzato di recente, durante il salone nautico di Abu Dhabi, un confronto tra esperti del settore: due giornate di lavoro sulle innovazioni tecnologiche e di design mirate a tracciare la rotta giusta verso una navigazione sempre più in armonia con l’ambiente. Vi hanno partecipato oltre 200 persone, fra cui 110 fra comandanti, rappresentanti dei proprietari di yacht, periti, steward, hostess e professionisti di vari rami legati alla grande nautica.
L’evento, che per questa edizione ha adottato il claim “Build Your Ideal Yacht” (costruisci il tuo yacht ideale) si è focalizzato sull’importanza di un confronto tra addetti ai lavori per sviluppare insieme una nuova consapevolezza sul futuro della navigazione. A fare gli onori di casa è stata Giovanna Vitelli, neo presidente del Gruppo Azimut-Benetti (incarico assunto in sostituzione del padre, Paolo Vitelli), la quale ha voluto celebrare i 150 anni di storia del cantiere illustrando la sua visione del futuro e sottolineando come “la consapevolezza sarà il driver per raggiungere e guidare le richieste dei clienti verso abitudini che riducano l’impatto ambientale”.
“Questa consapevolezza – è stato ricordato - è già radicata nella storia e nella lungimiranza di Benetti, acquisita nel corso degli anni e rivolta a studiare sempre nuove tecnologie alternative”. Del resto il cantiere viareggino si è sempre distinto per la capacità di sperimentare e adottare soluzioni innovative in tutti i campi, fino al varo, nel 2022, del B.YOND 37M, yacht dotato di sistema Full-Hybrid E-MODE sviluppato con Siemens Energy.
Le soluzioni individuate dagli ingegneri di Benetti per il medio termine sono i nuovi sistemi propulsivi ibridi ed elettrici, i sistemi Hotel Mode Zero Emission, supportati da pacchi batterie al litio ad alta densità energetica di ultima generazione, i nuovi materiali sviluppati per durare nel tempo e, potenzialmente, i combustibili alternativi come il Bio Fuel (HVO). “Sono queste – è stato spiegato – le soluzioni più realistiche per tecnologia, stoccaggio e disponibilità di fonti energetiche. E su questa strada andremo avanti”.
L’impegno su questo fronte dell’innovazione in chiave eco coinvolge anche l’altro marchio del gruppo controllato dalla famiglia Vitelli, ovvero Azimut, che si prepara a lanciare sul mercato, tra il 2024 e il 2025, la nuova serie Seadeck (Seadeck 6, Seadeck 7 e Seadeck 8), una famiglia di imbarcazioni dai 16 ai 24 metri in grado di racchiudere tutto ciò che il gruppo Azimut-Benetti ha finora ottenuto e sperimentato con successo in termini di progresso tecnologico.
L’unica difficoltà – è stato riconosciuto dalla stessa Giovanna Vitelli – sarà rappresentata dall’esigenza di applicare le soluzioni più avanzate a uno scafo di dimensioni inferiori rispetto alle grandi navi da diporto costruite in passato, come l’hybrid gigayacht Luminosity del 2020 e il B.Yond del 2022. Ma il progetto è ormai avviato e le prime due barche, Seadeck 6 e Seadeck 7, saranno varate rispettivamente a gennaio e a settembre del 2024. La terza, Seadeck 8, arriverà invece a settembre del 2025.
Progettati con il contributo di Alberto Mancini per gli esterni, e di Matteo Thun & Antonio Rodriguez per gli interni, gli yacht della nuova serie Seadeck mireranno alla sostenibilità in vari modi. Secondo le anticipazioni fornite dall’amministratore delegato del Gruppo, Marco Valle, a bordo verranno utilizzati materiali sostenibili come il gelcoat ecologico, anima in pet per paratie e ponti, deck in sughero, tessuti riciclati e legno certificato Fsc. Inoltre la sostenibilità sarà garantita dalle sovrastrutture in fibra di carbonio che assicurano minor peso (40%) e quindi consumi ridotti. Quanto alla motorizzazione, verranno utilizzati i sistemi di propulsione Volvo IPS pod, che assicurano zero emissioni fino a 8 ore quando lo yacht si trova in “hotel mode”, grazie a un sistema di batterie e di pannelli solari che ricaricano le stesse batterie.
“Seadeck – ha tenuto a dire Valle - è la prima serie di yacht ibridi per uso familiare che sarà in grado di ridurre le emissioni nocive fino al 40%, ovvero l’obiettivo da raggiungere entro il 2030, così come imposto dall’IMO”.