Il rendering del primo walkaround di Tuxedo

Nasce a Lavagna Tuxedo Yachting House e debutta con il walkaround in alluminio più esclusivo al mondo

di Sergio Troise
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LAVAGNA - Il mondo della nautica continua a dare segnali di vitalità e non mancano autentiche sorprese destinate ad accrescere il successo di un Made in Italy che riesce a coniugare sempre meglio tradizione e innovazione. In arrivo progetti tutti da scoprire, destinati a indubitabile successo. Il più recente è stato appena svelato a Lavagna, riviera ligure di Levante, sede del neonato cantiere Tuxedo Yachting House, fondato dai “figli d’arte” Laura e Francesco Ceccarelli (dal 1963 il padre Aldo ha realizzato 200 barche, 50 delle quali superyacht in alluminio dai 35 ai 54 metri). Il proposito dichiarato dell’impresa è rivoluzionare il comparto degli open walkaround di piccole/medie dimensioni. Come? Con un day cruiser custom di 43 piedi (13,88 metri) costruito in alluminio e, proprio per questo, totalmente personalizzabile, come se fosse un superyacht. Non per niente Tuxedo è il termine che in America indica un abito sartoriale particolarmente elegante, quello che in Europa chiamiamo smoking.

A differenza delle barche in vetroresina, realizzate sulla base di stampi immodificabili, l’alluminio consente infatti di plasmare le forme a proprio piacimento, e in tal modo le richieste degli armatori possono andare ben oltre la personalizzazione degli arredi, delle dotazioni e dei servizi. Certo, si parte da un progetto navale di base, in questo caso firmato dal designer Luca Dini, noto professionista del custom yacht, ma tutto il resto risponde al 100% a specifiche richieste del cliente di turno.

Questa autentica svolta rappresenta una novità assoluta per barche che non siano superyacht o megayacht, ma ha già fatto breccia sul ricco mercato orientale: il primo esemplare del Tuxedo è stato infatti ordinato a Hong Kong, dove arriverà una barca costruita sulla base di precise richieste e curata nei minimi dettagli. La base di partenza, come detto, è comunque un day cruiser con postazione di comando centrale, definito dal cantiere “perfetto per una giornata al mare in cui sono fondamentali gli spazi in coperta, ma dotato anche di interni con cabina e comodità tipiche di una barca di dimensioni maggiori, per navigazioni anche con un raggio più ampio”.

Tra i plus dedicati a comfort e funzionalità degli spazi vivibili all’aperto – vale la pena sottolinearlo – non mancano le scenografiche murate abbattibili, che formano una vera e propria terrazza sull’acqua ingrandendo le dimensioni del pozzetto da 8,2 a 12 metri quadri. Alternativi per estetica e funzione sono anche i due possibili layout utilizzati per la gestione della prua: l’armatore dell’esemplare numero 1 ha scelto la versione Black Tuxedo che presenta un classico prendisole vista mare; la seconda opzione, denominata Blue Tuxedo, è pensata invece per chi sceglie il day cruiser puro: vi si trova una zona living con tavolo panoramico e sedute sia fronte marcia sia lungo il trincarino che, all’occorrenza, diventano un’unica area per i bagni di sole.

La scelta dell’una o dell’altra versione influisce sulle altezze interne, già notevoli, con una quota media di 1,85 metri, ma soprattutto sui volumi disponibili sottocoperta con una cabina, cucina e locale toilet per chi sceglie il layout Black Tuxedo o una day toilet per chi preferisce la soluzione Blue Tuxedo. Negli interni, gli spazi possono interpretarsi in senso familiare oppure più intimo. “In questo ambito – informa il cantiere - si esprime la totale libertà dell’armatore di farsi progettare e costruire lo spazio per l’uso che ne farà”. Obiettivo di questa opzione è non obbligare l’armatore a portarsi dietro cose non indispensabili, aggravando la barca di pesi inutili, con possibili conseguenze negative su prestazioni e consumi.

Nel primo esemplare destinato all’esportazione a Hong Kong è stata scelta una pianta che prevede una cabina prodiera dalle linee pulite con un letto matrimoniale dotato di box stivaggio sottostante. La versione alternativa già progettata dallo studio Dini può offrire due letti separati con possibilità di creare un letto unico grazie all’elevazione di una porzione del pavimento. Sempre nel primo Tuxedo 13.88 il bagno è dotato di accessori custom e il locale doccia separato ha spazi domestici con una base di 70x100 cm e un’altezza di 1,90 metri. La rubinetteria scelta è firmata Gessi. La cucina è essenziale ed efficiente, attrezzata con lavello, piastra a induzione, ice-maker e frigo da 75 litri, mentre - sempre per il benessere di bordo - nel pozzetto, con due divani all’ombra del T-Top e apribili in day-bed, i frigo sono due, da 35 litri ciascuno. La consolle di guida è dotata di strumentazione SIMRAD, con due schermi da 12 pollici ciascuno, con interfaccia touchscreen personalizzabile.

Per quanto riguarda la propulsione sono previste due soluzioni, fuoribordo o entrobordo, con conseguente modifica del pozzetto. Configurazione libera fino a poppa nella prima soluzione che è dotata di tre Mercury Verado da 300 cavalli ciascuno. Questa soluzione rende possibile l’uso di due chaise longue che possono essere orientate sia per baglio sia per murata per favorire chi vuole dedicarsi alla tintarella. Nel secondo caso, invece, il solarium è posizionato sopra la struttura che ospita la sala macchine nella quale sono installati due motori Volvo D6 IPS 600, con possibilità di scegliere potenze superiori come i D6 IPS 650 o D8 IPS 700. In entrambi i casi le prestazioni previste in fase progettuale indicano una velocità di punta che raggiunge 40 nodi e 35 nodi di crociera. Ovviamente la possibilità di scegliere tra diverse motorizzazioni inciderà sul prezzo, che non è stato comunicato dal cantiere, ma presumibilmente si aggirerà tra 600.000 e 700.000 euro.

In un futuro ancora tutto da scrivere il cantiere ligure conta di concentrare l’attenzione anche su un altro aspetto, non meno importante: il miglioramento della compatibilità ambientale. Un aspetto, questo, che già vede Tuxedo Yachting House partire con il piede giusto, visto che l’alluminio, a differenza della vetroresina, è un materiale facilmente riciclabile. Soprattutto, il team guidato dai fratelli Ceccarelli sta lavorando alla gestione della produzione di energia necessaria per gli spostamenti a bassa velocità e per i servizi tramite un sistema full electric a batterie o a idrogeno.

In questa ottica è stato già raggiunto un accordo con h2boat, la prima realtà al mondo a proporre un sistema che produce idrogeno dall’acqua, lo stocca a bassa pressione e a temperatura ambiente e lo utilizza per produrre corrente elettrica. In entrambi i casi il risultato è la disponibilità di energia con zero emissioni nocive, zero vibrazioni e zero rumorosità. “In tal modo – tengono a ricordare i promotori del progetto – ci sarà anche la possibilità di navigare a bassa velocità all’interno delle aree marine protette, altrimenti precluse”.

Il varo della prima unità del Tuxedo è previsto entro giugno (la foto in alto è un rendering). Subito dopo la barca partirà per Hong Kong, e di conseguenza non sarà possibile esporla nei saloni nautici più importanti, come Cannes e Genova.

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Mercoledì 21 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 23-04-2021 08:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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