la RaceBird, l avveniristica barca che dal 2023 verrà utilizzata per l E1 World Electric Powerboat Series (una sorta di Formula E del mare)

Nautica green a rilento ma con l'idrogeno i ritardi posso essere recuperati. Yamaha e Mercury hanno già i fuoribordo a batterie

di Sergio Troise
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Anche se la questione ambientale applicata alla nautica richiede scelte meno urgenti e restrittive rispetto a quanto sta avvenendo nel mondo dell’automotive, è forte il senso di responsabilità dimostrato dall’industria del settore, da tempo impegnata in studi, ricerche, sperimentazioni e, in molti casi, anche fughe in avanti, con l’ingresso sul mercato di prodotti innovativi, sia nel campo delle motorizzazioni entrobordo sia fuoribordo. Su quest’ultimo versante spicca la posizione di Torqueedo, azienda tedesca leader mondiale della mobilità a zero emissioni sull’acqua, con una gamma di elettrici e ibridi da 0,5 a 100 kW destinati sia a uso ricreativo sia commerciale. Da noi sono particolarmente diffusi gli ultralight dedicati a piccoli tender, ma Torqueedo produce anche sistemi propulsivi a emissioni zero per mezzi più grandi. 

In prima linea, su questo versante dell’elettrificazione, ci sono anche i giapponesi di Yamaha e Suzuki. Giusto un anno fa la Casa dei tre diapason ha presentato in anteprima mondiale, al Salone di Genova, il suo primo propulsore elettrico. Si chiama Harmo ed è un capolavoro d’ingegneria. L’unità numero 1 venne montata sulla poppa di una barca chiamata Respiro, a sua volta frutto di ricerca avanzata sui materiali e sulla compatibilità ambientale. Quel lancio è stato la prova concreta della credibilità dell’Environmental Plan, il piano per l’ambiente di Yamaha proiettato al 2050, all’interno del quale c’è la produzione di propulsori full electric e molto altro. I connazionali di Suzuki, da parte loro, non hanno ancora un motore elettrico, ma sul fronte della protezione dell’ambiente sono seriamente impegnati, sia con il sostegno a raid su lunghe distanze oceaniche, nel cui contesto si monitorizza anche lo stato di salute del mare e si collabora con la comunità scientifica, sia con la commercializzazione di motori dotati di un esclusivo sistema “mangiaplastica”.

Il colosso americano Mercury sta lavorando invece alla messa a punto dei suoi primi propulsori elettrici: uno, il più potente, dovrà motorizzare la RaceBird, l’avveniristica barca che dal 2023 verrà utilizzata per l’E1 World Electric Powerboat Series (una sorta di Formula E del mare), l’altro destinato invece alla produzione di serie e destinato a natanti di piccole dimensioni. Si chiama Avator, ma per ora è solo un concept.

E in Italia? Gli operatori del settore, in testa i vertici di Confindustria Nautica, sanno bene che conviene più gestire il cambiamento che subirlo. E per questo si avvalgono della consulenza di esperti di alto profilo, spaziando anche in campi tutti da esplorare. Come l’idrogeno. Il tema è stato discusso in occasione dell’ultimo Satec (assemblea annuale degli operatori della nautica), dove c’era, tra i relatori, il professore Elio Jannelli, docente del dipartimento di ingegneria dell’università Parthenope e, soprattutto, tra i maggiori esperti di propulsione a idrogeno. Una rotta percorribile per la nautica?

«Sì – dice il professore – siamo in ritardo sul processo di decarbonizzazione ma possiamo recuperare il tempo perduto e puntare decisamente sull’idrogeno, che vuol dire mobilità a emissioni zero. Non occorrono batterie da ricaricare, con l’idrogeno si produce energia elettrica convertendo l’energia chimica con un serbatoio ricaricabile in cinque minuti. Esistono progetti sperimentali per l’integrazione delle nuove energie nelle imbarcazioni, ad esempio progetti di navi da ricerca con fotovoltaico e idrogeno o motore elettrico e propulsore Diesel, frutto dell’impegno di Ue, industrie e atenei. Di recente – conclude l’esperto – abbiamo avviato una collaborazione con il Politecnico di Milano e altri partner per un progetto che prevede la trasformazione a idrogeno di un catamarano per i canali di Rotterdam».


Vedremo quali saranno gli sviluppi. Intanto, nel panorama delle proposte d’innovazione “pronte all’uso” è stato appena presentato, nell’ambito del Citytech di Milano, il primo kit di elettrificazione per la nautica: dedicato a imbarcazioni fino a 24 metri, è stato messo a punto da Bosch Engineering, con l’obiettivo dichiarato di «contribuire a una navigazione sostenibile a tutela dell’ambiente marino».

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Sabato 29 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 30-10-2022 07:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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