Un salone nautico

Nautica in ripresa: l’Ucina ci crede. Demaria: «Il settore è cresciuto del 18%»

di Sergio Troise
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SANTA MARGHERITA LIGURE - L’industria del mare, ovvero i produttori di barche da diporto e di tutto ciò che vi gira intorno (motori, vele, accessori, servizi, turismo) continua ad essere spaccata in due: da una parte 92 imprese confluite in una associazione indipendente denominata Nautica Italiana, che si occupa prevalentemente (ma non solo) di yacht e super yacht; dall’altra l’Ucina, storica associazione di settore aderente a Confindustria sin dal 1967, che raccoglie 312 aziende. La spaccatura ha creato non pochi problemi, tuttavia le assemblee di giugno 2017 hanno fatto il punto sugli scenari economici e l’andamento del mercato, giungendo alla conclusione che il settore è in buona salute (+18% la crescita del fatturato nel 2016, contro una previsione che non andava oltre il 13%) e ci sono incoraggianti margini di crescita, legata anche alle ottimistiche previsioni sul prossimo Salone di Genova (21-26 settembre).

Nell’assise svoltasi a Santa Margherita in occasione del Satec 2017, l’Ucina ha annunciato l’ingresso di 35 nuovi associati, tra i quali alcuni nomi storici della cantieristica come Zodiac, Tornado, Fratelli Aprea, la filiazione Rent di Fiart Mare. Nell’occasione si è svolta anche la premiazione dei “pionieri della nautica”, con riconoscimenti a Fulvio Codecasa per la categoria manager, ad Aldo Cichero per la categoria progettisti e designer, a Francesco Banfo per le maestranze, a Michael Verdon per i giornalisti stranieri, a Francesca Lodigiani per la stampa italiana. Un premio speciale alla memoria è stato assegnato a Sergio Selva, fondatore di uno dei cantieri storici dell’industria italiana di battelli pneumatici. Nell’occasione Ucina ha festeggiato anche la conferma del vice presidente Piero Formenti al vertice di EBI, l’associazione che rappresenta l’industria nautica in Europa.

Innovazione, competitività, export sono state le parole chiave risuonate a Santa Margherita durante i lavori di una convention organizzata a margine dell’assemblea dei soci Ucina. Di particolare interesse la parte dedicata a ricerca e innovazione, con la possibilità di costruire imbarcazioni senza utilizzare gli stampi. In tempi brevi sarà possibile farlo, mentre già oggi è possibile il controllo in remoto e la manutenzione predittiva.

La presidente di Ucina Carla Demaria ha dichiarato con soddisfazione che “il 2016 ha registrato importanti segnali di ripresa, frutto anche di proposte concrete e dell’attività di confronto e di dialogo costruttivo messe in campo a livello istituzionale negli ultimi cinque anni. Il trend positivo – ha sottolineato Demaria - è confermato dalle analisi del nostro ufficio studi, che stima una crescita del fatturato globale della nautica per l’anno 2016 del +18%”.

Il nuovo corso del mercato nautico trova conferma – secondo le anticipazioni di Ucina - nei numeri positivi del prossimo Salone di Genova. “Il 92% degli espositori presenti nel 2016 - ha illustrato la Demaria – ha già confermato la partecipazione, con il 51% che chiede di ampliare lo spazio o la gamma di imbarcazioni esposte. Sono 37 i nuovi espositori confermati, tra i quali nomi eccellenti della nautica nazionale e internazionale come Azimut Yachts, Gottifredi Maffioli, Volvo Penta, Sea Ray, Zodiac”. Ovviamente resta tutta da verificare la posizione dei tanti operatori che nell’edizione 2016 hanno disertato, in particolare nel comparto gommoni e yacht di grandi dimensioni.

Secondo il Centro Studi di Confindustria, gli scenari economici e di andamento del mercato dimostrano un forte ritorno dei mercati tradizionali e grandi possibilità di export e quindi di espansione in particolare negli Usa, ma anche nella UE”. Il dato emerge dalla pubblicazione “Esportare la Dolce Vita”, curata proprio da Confindustria in sinergia con alcune delle più qualificate rappresentanze del made in Italy, tra cui Ucina. Secondo gli studi degli analisti più qualificati, il mercato della nautica statunitense ha mostrato un’ottima ripresa dopo la crisi, con un tasso di crescita annuo del 6,7% nel periodo 2011-2015. L’Italia si è aggiudicata la fetta di mercato più ampia con un 23,3% davanti a Canada, Francia e Messico, conquistando in otto anni il ruolo di leader sul mercato Usa a discapito del Canada.

I dati sono stati confermati dal professore Marco Fortis, vice presidente della Fondazione Edison, partner scientifico di Ucina, con cui collabora per la pubblicazione annuale “Nautica in Cifre”. Secondo l’esperto, “è rilevante il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale, grazie al mix di alcuni grandi gruppi e di un notevole numero di piccole e medie imprese (circa 1.200) che consentono di posizionarsi al secondo posto tra i produttori nel mondo, alle spalle del colosso Usa”. L’analisi del prof. Fortis ha evidenziato anche il ruolo dell’Italia come leader tra i produttori europei, davanti a Francia e Germania.
 

 

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Martedì 27 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 17:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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