Una panoramica di Navigare 2022

Navigare, inaugurata a Napoli nuova edizione: yacht, gozzi e gommoni in primo piano, irrisolto problema dei posti barca

di Sergio Troise
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NAPOLI - Inaugurata a Napoli la 36ma edizione di Navigare, salone nautico dedicato prevalentemente a gommoni e barche di piccole dimensioni, ma non solo. Questa volta gli organizzatori di Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica) sono riusciti a dedicare uno spazio anche a imbarcazioni di dimensioni maggiori, affidandosi ai rivenditori locali di marchi che rispondono ai nomi di Absolute, Bavaria, Cranchi, Beneteau, Jeanneau, Prestige, Pershing.

Nel primo giorno di esposizione un forte vento di tramontana non ha fermato l’accesso del pubblico lungo la banchina del Molo Luise del porto di Mergellina, dove è stata allestita un’area espositiva decisamente più grande, più comoda e più funzionale rispetto a quella del Circolo Posillipo, dove sono state ospitate tutte le precedenti edizioni della fiera napoletana. E’ auspicabile dunque che nei prossimi giorni il meteo migliori, in modo da incoraggiare anche i visitatori più cauti a sfruttare al meglio l’opportunità dell’ingresso gratuito e delle prove in mare (durante la settimana dalle 12,30 alle 17,30, dal venerdì alla domenica dalle 10.30 alle 17.30).

In mostra ci sono oltre 70 imbarcazioni. Tra queste, come detto, recitano un ruolo da protagonisti i battelli pneumatici. A dispetto di numerose assenze di affermati marchi locali, alcuni condizionati dalla partecipazione al concomitante Salerno Boat Show, altri in polemica con Afina (la pace nel mondo della nautica è da sempre una chimera) non sono poche le novità di prodotto da vedere. Su tutte il Rio Inagua S, primo gommone del cantiere bergamasco: un bel RIB di 10 metri reduce dalle anteprime a Cannes e Genova e dalla passerella nella vicina Salerno, presentato per la prima volta a Napoli, dove Rio ha da tempo una sede commerciale.

Tra i marchi locali più noti recita la parte del leone Italiamarine, che espone tutta la gamma (12 battelli di misura compresa tra 22 e 38 piedi), ma si fanno apprezzare anche i prodotti messi in mostra da aziende più giovani, come Mirimare, cantiere nato nel 2020 a Torre Annunziata, che ha portato alla fiera napoletana tre gommoni Sunrise delle taglie piccola, media e grande, disegnati da Cabes Yacht e propositi con prezzi più bassi del 20/25% rispetto alla concorrenza.

Interessante anche l’820 Sundeck di Almar, prodotto più recente del cantiere siciliano guidato da Paolo Ferrara, che ha affidato la responsabilità dei progetti alla designer Giusy Drago Ferrante. Nonostante la partecipazione anche al Boat Show di Salerno, non ha fatto mancare la presenza a Napoli 2bar, noto cantiere partenopeo specializzato nella produzione di piccoli battelli dedicati prevalentemente al noleggio (ma non solo). Sono in tutto 29 i gommoni esposti. Il più grande è il Pirelli 42 di Charter Liliano; 5 i RIB di Sea Prop, 3 quelli di Novamares, ai quali si aggiunge l’America 33 di nautica Iavarone.

Tra le barche in vtr più sportive e veloci si fa notare l’Axopar 37 proposto dal Centro Nautico Marinelli con due motori Mercury da 350 cv, mentre Idea Mare espone una rappresentanza della nota gamma di piccoli natanti adatti alle navigazioni meno impegnative. Su misure maggiori si fanno apprezzare, come detto, le proposte di marchi prestigiosi.

Tra questi spicca il Pershing 6X, imbarcazione planante di 18,94 metri disegnata (come tutti i prodotti del cantiere controllato da Ferretti Group) da Fulvio De Simoni e costruita facendo ricorso anche al carbonio. Presentato da Italian Yacht Store, è un capolavoro di stile e di tecnologia in grado di raggiungere la velocità massima di 48 nodi e di tenere un’andatura di crociera di 42, senza trascurare spazio e comfort riservati all’armatore e ai suoi ospiti.

Decisamente più tranquilli il Cranchi 60 HT e l’Absolute 58. Quest’ultimo è uno yacht lungo 17,68 metri, con fly bridge, sviluppato su tre ponti, in grado di regalare spazio e comfort, muovendosi a velocità ragionevoli (27 nodi massima, 22 di crociera). Su misure un po’ inferiori vale la pena dare un’occhiata, oltre all’Absolute 52, ai cabinati francesi Beneteau e Jeanneau, proposti da Italiamare, e alle barche di Bavaria (33S HT, Virtes 420 Coupé e SR41 HT) presentate da Marine System.

Tra i prodotti Made in Italy non ci sono novità di ultimissima generazione. In compenso risultano interessanti le proposte di Italia Brokers & Charter, che espone i noti Azimut 45 e 53 Fly dedicati al noleggio. Stesso discorso per il Cayman 40 di Nautica Liliano.

Nonostante assenze incomprensibili, è ricco il comparto dei gozzi, con 11 unità esposte. Protagonisti i “padroni di casa” Mimì, Esposito e Venere. Tre le imbarcazioni della linea Libeccio proposte da Domenico Senese (titolare del cantiere Mimì), tutte frutto della collaborazione con il designer Valerio Rivellini: sono l’8.5 Sport, il 9.50 Walkaround e l’11 Walkaround New Version 2023 (reduce dalla presentazione in prima mondiale all’ultimo Salone di Genova). Tre anche i gozzi proposti da Nautica Esposito, tutti della nota linea Positano, mentre Venere conquista la scena con il nuovo 28 Open, vincitore del Blue Award 2022 al recente Salone di Bologna.

Alla cerimonia di apertura sono intervenuti rappresentanti di tutte le istituzioni del territorio (Regione, Comune, Autorità Portuale, Camera di Commercio, CNA). Accolti dal presidente della società organizzatrice, Gennaro Amato, hanno visitato l’esposizione allestita lungo il Molo Luise di Mergellina e hanno avuto un confronto aperto sul problema della mancanza di posti barca e di ormeggi regolari. Una questione antica, che condiziona il diporto e il turismo nautico. Il dato attuale – è stato ricordato per l’ennesima volta - prevede che ogni 10 barche prodotte/vendute solo 5 trovano possibilità di ormeggio a Napoli.

“Se non si trova velocemente una soluzione – ha ricordato una volta di più il presidente di Afina Amato - l’intero comparto subirà una contrazione che porterà molte aziende costruttrici a licenziare dipendenti e a ridurre la produttività. Il turismo nautico subirà un’ulteriore contrazione, con la conseguente riduzione dell’indotto economico che produce sul territorio e, soprattutto, si perderanno oltre 1500 posti di lavoro e un fatturato di 450 milioni di euro annui”.

Analisi condivisa dal presidente dell’Autorità Portuale di Napoli Andrea Annunziata: “È un momento di ripresa non previsto, abbiamo registrato un aumento importantissimo dell’economia nel nostro porto e sembra assurdo che non cresca anche il settore della nautica da diporto, nonostante ci siano tutte le condizioni”. Secondo il manager “in passato ci sono stati problemi legati alle restrizioni sull’impatto ambientale, provocati da scelte di politica non solo nazionale ma anche europea, ora però ci stiamo confrontando con sindaco e presidente della Regione e prima o poi si chiuderà il discorso”.

L’assessore regionale con delega al mare, Nicola Caputo, ha confermato la volontà di risolvere il problema della mancanza di un vero porto turistico a Napoli, affermando davanti a microfoni e taccuini che “è importante parlare di porti in una città come questa, che deve assolutamente sfruttare al massimo l’economia del mare. C’è tanta attenzione – ha assicurato l’assessore - sia dal punto di vista del Governo regionale, sia delle altre istituzioni coinvolte, e siamo sulla buona strada per rilanciare questo settore. Ci sono tante opportunità di finanziamento per grandi opere infrastrutturali che si stanno programmando, e questa potrebbe essere sicuramente l’occasione che può far segnare il salto di qualità a questa città”.

Tra i più esposti nel coro degli affranti decisi a “fare qualcosa” per il diporto a Napoli anche il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola, che nel febbraio scorso, in occasione del Nauticsud annunciò l’intenzione di presentare un progetto mirato alla realizzazione non di uno ma di tre porti! Che ne è di quell’idea? Tramite l’ufficio stampa del salone Navigare il numero uno dell’associazione camerale ha detto di “aver dato mandato per la costituzione di una SpA che dovrà occuparsi della progettazione”.

Alla cerimonia inaugurale del salone avrebbe dovuto partecipare anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che invece ha disertato per precedenti impegni istituzionali. Peccato. Avrebbe potuto cogliere l’occasione per dire qualcosa di nuovo sul problema (ma forse sarebbe meglio dire sullo scandalo) di una città di mare come Napoli priva di un vero porto turistico e sulla nuova prospettiva che si prefigurerà all’orizzonte dopo il 31 dicembre: all’inizio del 2023 infatti il porto di Mergellina passerà per pertinenza gestionale e progettuale dall’Autorità Portuale all’amministrazione comunale. E chissà che non sia la volta buona per mettere mano a un serio progetto mirato all’ammodernamento dello storico porto napoletano.

Ma non solo: la città attende da anni anche la riqualificazione dell’area ex Italsider, e in quel tratto di mare, tra Nisida e Coroglio, potrebbe sorgere un porto turistico di altissimo livello, in grado di risolvere definitivamente il problema dei campi boe abusivi (quelli autorizzati non bastano mai) e di regalare alla città un porto utilizzabile tutto l’anno, in sostituzione di quello (precario) circoscritto al periodo maggio-settembre in virtù di autorizzazioni temporanee concesse dal Demanio. Un pronostico? L’11 febbraio 2023, giornata inaugurale del prossimo Nauticsud, girerà lo stesso disco rotto…

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Martedì 15 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 20:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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