GENOVA - Tra il 1998 e il 2019 si era dimezzato il numero di patenti nautiche rilasciate in Italia. La decrescita aveva provocato un certo scalpore, visto che il nostro è un paese affacciato quasi interamente sul mare, che non mancano i laghi navigabili e che la nostra industria nautica è di prim’ordine. Il calo venne motivato in minima parte con le prestazioni sempre più interessanti dei motori fuoribordo con potenza di 40 cavalli (esentati dall’obbligo di patente), ma la causa principale venne individuata nell’oggettiva difficoltà incontrata dai candidati nell’affrontare le prove d’esame. Troppi quiz e troppi argomenti astrusi, fuori dal tempo, in gran parte scollegati dal progresso tecnologico che ha reso la navigazione più facile e più sicura.
Per modificare le cose sono scese in campo le organizzazioni di categoria, in testa Confindustria Nautica e le associazioni delle scuole nautiche, chiedendo alla politica la riforma del sistema. La svolta è stata formalizzata con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del 10 agosto 2021 intitolato “Adozione dei programmi di esame per il conseguimento delle patenti nautiche”. E oggi, a distanza di 9 mesi, la riforma entra finalmente in vigore: una svolta epocale, grazie alla quale si riduce la burocrazia e si semplificano le parti nozionistiche e mnemoniche, dando nel contempo maggiore attenzione a valori fondamentali come la sicurezza, la navigazione pratica e la tutela ambientale.
Il nuovo set di quiz ed esercizi prevede conoscenze moderne, meno incentrate sulle nozioni teoriche, e fa riferimento a scafi con motorizzazioni e attrezzature veliche attuali. Tra le tante novità, l’abolizione di quesiti anacronistici, come quelli sulle singole parti che compongono le ancore tradizionali, sostituite da domande sull’utilizzo pratico delle ancore moderne, sulle loro caratteristiche rispetto ai fondali e sulle manovre di ancoraggio.
Sono inoltre previste nuove domande, supportate da immagini grafiche, sulle operazioni di ormeggio e disormeggio e su come affrontare le onde in navigazione con cattivo tempo. Un’intera nuova sezione è dedicata alle manovre, alla navigazione in baie affollate, all’ingresso e all’uscita dai porti. Altri quesiti riguardano le dotazioni di sicurezza non obbligatorie ma consigliate, il rispetto delle aree marine protette, la conoscenza di dotazioni tecniche di più recente impiego come i flap, i trim, le propulsioni a idrogetto e IPS, l’uso del vhf e, ancora, i comportamenti da adottare in caso di avaria e di abbandono nave.
La prova di teoria non richiede più la conoscenza della nomenclatura delle singole componenti degli scafi in legno, i segnali per la comunicazione fra navi a mezzo di bandiere, i quesiti su metacentro, baricentro, spostamento del carico e gli elementi di fisica navale e della struttura dei mercantili. I quiz di cinematica navale sono stati trasformati, com’era giusto che fosse, in quesiti sull’uso pratico della barca.
I quesiti sulle parti dei motori vengono limitati al funzionamento generale e alle piccole avarie che realisticamente possono prevedere un intervento non specialistico, oltre a tenere conto delle novità tecnologiche come le trasmissioni IPS e i motori fuoribordo di ultima generazione.
La sezione meteorologia e maree è stata focalizzata sugli elementi effettivamente utilizzabili dal diportista durante la navigazione, stralciando quelli di fisica dell’atmosfera.
Nel comparto vela sono stati cancellati i quiz inerenti le derive veliche e le attrezzature desuete e sono stati introdotti quesiti sulle vele diventate di uso comune a bordo delle imbarcazioni da crociera. Non mancano domande dedicate alla navigazione con cattivo tempo.
Le semplificazioni riguardano anche la procedura: per chi ha superato la prova scritta, ma è stato bocciato due volte consecutive alla pratica, sarà possibile entro 30 giorni dall’ultimo esame pratico fare un altro tentativo senza ripetere da capo gli scritti. Allo stesso tempo, per chi invece non supera una delle prove scritte, sarà possibile ripetere solo quella non superata senza rifare tutto il percorso dal primo step.
Negli scritti aumenta il peso delle domande sui temi di “manovra e condotta”, come le precauzioni per la navigazione sotto costa o le regole da rispettare in entrata e uscita dai porti.
Le prove sono così articolate: una prova generale a risposta multipla valida sia per vela che per motore, con 20 domande, superabile con 16 risposte esatte. La prova di carteggio avrà invece 5 quesiti e verrà dichiarata superata con 4 risposte corrette. Per chi intende prendere la patente a vela ci saranno anche 5 domande del “Quiz Vela”, da superare con 4 risposte giuste.
Chi volesse conseguire sia la patente a motore sia quella a vela, ma non supera il “Quiz Vela”, potrà comunque andare avanti a conseguire quella a motore. In tal modo si evitano i tempi morti. Altra agevolazione introdotta è la possibilità di sbagliare, almeno una volta, o all’esame di teoria o a quello di pratica. Se il candidato viene bocciato, può ripetere l'esame senza ulteriori oneri tributari, purché siano decorsi almeno 30 giorni dalla data della prova che ha avuto esito negativo.
La riforma degli esami offre l’occasione per ricordare che la patente nautica è obbligatoria quando la potenza del motore supera i 40 cv e quando la navigazione si svolge a una distanza superiore alle 6 miglia dalla costa. La validità del documento è di 10 anni, ridotti a 5 per coloro che hanno più di 60 anni.
Due i tipi di patente nautica conseguibili: entro le 12 miglia e oltre le 12 miglia, ma la lista dei quiz è stata unificata e la differenza è data solo dalla prova propedeutica. Nel caso di patente entro le 12 miglia si deve sostenere una prova a quiz su elementi di carteggio nautico (5 semplici quesiti a risposta singola, e per essere promossi occorre un minimo di 4 risposte esatte); nel caso della patente oltre le 12 miglia rimane invece la prova di carteggio nautico, ancora fatta sulle carte nautiche. In questo caso ci sono 4 quesiti indipendenti e la prova si intende superata con un minimo di 3 risposte esatte.
Entrambe le categorie di candidati passano poi al quiz base, che è un questionario composto da 20 domande a risposta alternativa (2 false e una vera), che viene superato se vengono date almeno 16 risposte esatte. I candidati alla patente vela sostengono una ulteriore prova a quiz, che consiste in 5 quesiti a risposta singola: passa chi dà almeno 4 risposte esatte.
Il costo per il conseguimento della patente varia tra i 400 e gli 800 euro, ma può raggiungere cifre nettamente superiori (sui 1500 euro) iscrivendosi ad una scuola nautica. I trasgressori, ovvero coloro che si avventurano ai comandi di una barca senza patente rischiano una sanzione da 2.066 euro fino a 8.263 euro. La multa viene raddoppiata se l’imbarcazione in questione è una nave da diporto (oltre i 24 metri). In caso di semplice dimenticanza della patente regolarmente presa, la sanzione può oscillare tra 50 e 500 euro.
La riforma appena entrata in vigore soddisfa pienamente i vertici di Confindustria Nautica, che per questo obiettivo si sono dati molto da fare. “Il nuovo esame – ha tenuto a dire il presidente dell’associazione confindustriale Saverio Cecchi - è un’occasione di maggiore avvicinamento alla nautica da parte di nuovi diportisti che saranno d’ora in poi esaminati con un approccio più vicino alle reali necessità di conoscenza della navigazione. I nuovi quiz – ha aggiunto il numero 1 delle aziende nautiche - consentiranno una preparazione meno nozionistica, ma più incentrata sulla consapevolezza e sull’attenzione alla sicurezza in mare. Per tutto questo ringraziamo il direttore generale del ministero delle Infrastrutture, Teresa di Matteo, e il comandante del reparto del Comando Generale delle Capitanerie di porto, Massimo Seno”.