GENOVA - La ministra arriva con quasi un’ora di ritardo alla cerimonia inaugurale, il cielo plumbeo promette pioggia, si teme l’allerta meteo e lungo le banchine e negli stand attrezzati con severe misure anti-Covid si muovono sconsolati (ma irriducibili) espositori e pochi (non pochissimi, come si temeva) visitatori. La giornata inaugurale del 60° Salone nautico di Genova sembra non promette nulla di buono. Ma la barca ormai è salpata, la rotta tracciata, e si deve andare avanti. Costi quel che costi. Così hanno voluto i vertici di Confindustria Nautica e la gran parte degli operatori del settore, decisi ad andare controcorrente rispetto al resto del mondo. In America, in Francia, nel principato di Monaco hanno annullato i rispettivi Boat Show; a Genova s’è andati avanti, con determinazione, consapevoli delle difficoltà, ma decisi a sfidarle. Giusto? Sbagliato? Chi può dirlo…
L’unica certezza, al momento, è che a sostegno della irriducibile volontà di andare avanti manifestata un po’ da tutti - Confindustria Nautica in testa - vengono registrati dati confortanti sullo stato di salute del comparto. La nautica – questo è certo - ha retto alla crisi e può guardare al futuro con fiducia.
Numeri e valutazioni dettagliate verranno illustrati nella seconda giornata del salone, con la presentazione di “Nautica in cifre”, tradizionale pubblicazione con focus sui numeri relativi a occupazione, fatturati, vendite, leasing, charter, export e quant’altro contribuisce a misurare lo “stato di salute” delle aziende e di tutto ciò che attorno ad essere ruota (turismo nautico in testa). Ma sono già trapelate, attraverso le anticipazioni di Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, del direttore generale Marina Stella e di altri dirigenti di primo piano, indiscrezioni molto incoraggianti sullo stato di salute dell’intera filiera.
L’emergenza Covid, a quanto pare, non avrebbe prodotto i danni temuti e il settore, nel complesso, avrebbe tenuto bene. A favore hanno giocato la riapertura delle lavorazioni nei cantieri già a partire dal 26 aprile e la ripresa delle attività commerciali dal 4 maggio. E’ opinione diffusa che ciò ha influito sulla capacità del settore di allungare il trend positivo degli ultimi cinque anni, lasciando immaginare che i dati definitivi daranno conferma della vitalità del comparto.
Le anticipazioni fatte filtrare nella giornata inaugurale indicano una crescita del fatturato del 12% nel 2019 rispetto al 2018, per un totale di 4,78 miliardi di euro (3,08 determinati dalla cantieristica, 1,29 dagli accessori). La pandemia – sempre secondo le prime indiscrezioni filtrate – non avrebbe provocato sconquassi né sulla produzione né sulle vendite. Pare che sia positivo anche il trend del leasing, che sin da maggio ha fatto registrare un risveglio dopo la frenata imposta dal lockdown. Discorso simile per il charter, che nella prima parte dell’emergenza virus aveva subìto la cancellazione del 62% dei contratti, ma da maggio in poi ha recuperato alla grande, compensando la scomparsa di turisti americani con l’incremento degli italiani e degli europei. Sulla stessa lunghezza d’onda pare che si sia sintonizzato anche il noleggio di gommoni e piccole imbarcazioni, rivelatosi quasi una scelta obbligata per godersi giornate di mare in sicurezza.
Sul fronte del charter e del leasing restano però irrisolte le questioni legate al fisco: un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate (imposto dall’UE) ha infatti introdotto, da giugno scorso, un aumento dell’IVA dall’11 al 22% per il charter nautico, provocando proteste e polemiche (anche perché altri Paesi non hanno rispettato la direttiva UE). Con pazienza Confindustria Nautica ha lavorato ai fianchi il governo per ottenere giustizia, ma con una norma specifica introdotta nel Decreto semplificazioni non s’è andati oltre una proroga dell’IVA ridotta fino a novembre. Tra un mese saremo punto e a capo. E con un’aggravante: l’IVA al 22% è stata imposta anche ai contratti di leasing, che invece rappresentavano, con la riduzione all’11%, un valido incentivo alle vendite.
Ci saranno schiarite? Il tempo ci dirà. Intanto ci si fa coraggio con il Salone, primo in Europa nell’era Covid, forte segnale di ripresa dopo l’angoscioso periodo del lockdown e le tante incertezze provocate dalla recrudescenza del virus. Significative, in proposito, le parole pronunciate durante la cerimonia inaugurale, non senza emozione, dal presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi: “Tutto il mondo ci guarda, il sessantesimo Salone internazionale di Genova assume un significato speciale per le nostre aziende e la nostra filiera, e per Genova che oggi diventa la capitale europea e mondiale del saper fare italiano. Pochi mesi fa – ha aggiunto - è stato inaugurato ponte San Giorgio, oggi il primo salone internazionale in era Covid. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione di tutti, abbiamo sentito un abbraccio. Tutti volevano il Salone. Questo mi inorgoglisce, sono emozionato”.
Hanno dato coraggio anche le parole della ministra De Micheli, che ha partecipato alla cerimonia inaugurale in rappresentanza del governo. “Questo Salone è la dimostrazione di come la filiera della nautica sia stata capace di reagire. Ricordo lo choc per le decisioni del governo Monti su questo settore, credo che gli effetti positivi delle soluzioni che abbiamo trovato si sono visti tra il 2015 e il 2019 in termini di fatturato, di occupazione e anche di innovazione. Qui oggi celebriamo la capacità di resistere ma anche di rilanciare, perché essere l’unico salone che si celebra nel mondo dopo la pandemia dimostra che c’è una forza intrinseca di questa filiera. Quanto alla qualità – ha aggiunto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti - non la devo certo raccontare io, perché voi siete stati capaci di farlo per sessanta anni. Quello che vediamo qui oggi parla da solo”.
“Il Salone di Genova è come il mare, non si ferma mai”. Con queste parole ha espresso la propria soddisfazione anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ricordando alla platea di ospiti e operatori del settore che “all’indomani del crollo del ponte Morandi eravamo qui con il presidente Mattarella, oggi in emergenza Covid siamo qui ancora una volta per inaugurare il salone nautico. E’ la dimostrazione che si può fare impresa e si possono aiutare i nostri imprenditori anche in una situazione difficile come questa, è la dimostrazione del perché Genova non è solo un modello di ricostruzione di un ponte, è un modello che non si ferma e sa affrontare le sfide trasformandole in opportunità. Siamo l’unico salone del Mediterraneo aperto, la dimostrazione che la Liguria è la prima regione d’Italia come distretto produttivo della nautica”.
“Nemmeno in Florida, nemmeno in Asia sono riusciti ad organizzare un salone nautico” – ha incalzato da parte sua il sindaco Bucci, rivendicando una volta di più i meriti della città di Genova e rammentando il valore di una continuità che dura da 60 anni. “Una sfida – ha sottolineato il primo cittadino - è stata già vinta, quella di aprire. Adesso comincia la sfida del salone vero e proprio, ma sono convinto che gli espositori, i visitatori e i cittadini lo renderanno un successo. Abbiamo adottate misure speciali, contingentato gli ingressi, allestito percorsi mirati a ridurre i contatti al minimo indispensabile… un bel lavoro, che darà i suoi frutti e diventerà un modello per altre fiere nel resto del mondo”. Speriamo.