il Crowbridge, yacht-explorer di 42 metri progettato da Spadolini

Tommaso Spadolini rivela come nasce uno yacht di 42 metri. Ecco il Crowbridge costruito “su misura” dal Cantiere delle Marche

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ANCONA. Era il 2018 quando Tommaso Spadolini spiegava, nelle interviste dedicate all’evoluzione del design, che nella nautica stava cambiando qualcosa. “E’ cambiato principalmente il cliente” disse, con convinzione. “Oggi – aggiunse - gli armatori non cercano più le alte prestazioni a tutti i costi, sono molto più attenti, è cambiata la normativa, è cambiato lo spazio degli interni, la barca oggi è molto più larga, spaziosa, confortevole. Gli armatori hanno cambiato filosofia, oggi vogliono la comodità, che è data dall’altezza e dallo sviluppo delle forme dello scafo.”

Questa “fotografia” delle nuove tendenze testimoniava una svolta ormai in atto: da tempo le forme e i contenuti degli yacht sono effettivamente cambiati, la ricerca di spazio e comfort è diventata quasi un’ossessione e le carene dislocanti hanno fatto una straordinaria rimonta sulle plananti. Soprattutto, è cresciuta la disponibilità dei cantieri a realizzare imbarcazioni custom, ovvero “su misura”, attenendosi scrupolosamente ai desiderata dei clienti.

La più recente testimonianza è il Crowbridge, yacht-explorer di 42 metri progettato da Spadolini per conto di un armatore identificabile come autentico testimonial del cambiamento: con la sua famiglia, moglie e figli, aveva sempre navigato su barche veloci; poi, con l’arrivo anche dei nipoti, ha cambiato idea. Basta carene plananti, via libera al progetto di uno yacht dislocante, capace di offrire spazio, comfort e sicurezza per grandi e piccini. Molteplici le richieste avanzate per adeguare il progetto alle mutate esigenze dell’armatore e dei suoi familiari. “Ma ciò non ha rappresentato un problema – dice Spadolini -. Armatori esperti portano immancabilmente molte buone idee quando si realizzano progetti custom come questo e rendono la vita del designer e del team costruttivo più facile”.

Il progetto commissionato a Spadolini è stato affidato, per la costruzione, al Cantiere delle Marche, che ha realizzato quello che può essere catalogato come uno degli esempi più concreti del cambio di mentalità. Il nuovo yacht raggiunge una velocità massima di 15 nodi e una velocità economica di crociera di 10 nodi. Soprattutto, presenta forme e contenuti votati alla ricerca dello spazio: basti dire che il baglio massimo raggiunge gli 8,5 metri e che la sua prua tonda con bulbo permette di affrontare condizioni meteorologiche che costringerebbero in porto uno yacht planante.

“La famiglia dell’armatore - rivela Spadolini - ha avanzato specifiche richieste, a partire dal profilo pulito e sobrio e da spazi interni ed esterni generosi, dove poter trascorrere intere settimane a bordo. Avevano idee molto precise su ciò che volevano a proposito delle aree private e di quelle comuni. Abbiamo lavorato, dunque, a stretto contatto con lo studio Hydro Tec di Sergio Cutolo per massimizzare i volumi interni e, per quanto riguarda la sovrastruttura, siamo riusciti a ottenere il perfetto compromesso tra layout interno e dimensioni e posizionamento delle grandi finestrature. Una richiesta inusuale – racconta ancora il designer toscano - è stata quella di avere a bordo sei cabine ospiti ensuite sul ponte inferiore, tre cabine doppie per i figli dell’armatore e tre cabine gemelle per i nipoti, che raramente si vedono su yacht di questa dimensione”.

La cabina armatoriale si trova a prua del ponte principale. La suite è davvero spaziosa per una barca di 42 metri, e include uno studio privato, un grande guardaroba, bagni separati con box doccia in comune e un divano che può essere convertito in un letto. A sottolineare la specificità di scelte dedicate alle esigenze della famiglia, il fulcro dello yacht è la sua grande cucina sul ponte principale, dove si concentra gran parte della vita di bordo: una cucina ben equipaggiata, con frigoriferi e freezer per le lunghe navigazioni e un montavivande collegato al ponte superiore.

Sul main deck sono stati collocati un salone tradizionale e una sala da pranzo, ma l’armatore ha chiesto espressamente un identico tavolo da pranzo estendibile a poppa del ponte superiore. Quanto al sundeck, comprende una vasca idromassaggio di acqua salata, che può essere riempita a metà così da poter essere utilizzata dai bambini anche in navigazione. Non mancano un bar e una piccola lounge; il resto è dedicato all’abbronzatura con grandi e confortevoli divani.

Anche sulla collocazione del tender hanno influito le richieste dell’armatore e dei suoi familiari. No al ricovero nel garage, con alaggio laterale, come previsto in un primo tempo dal progetto, ma collocazione del gommone a poppa del ponte superiore. In tal modo è stato esaudito il desiderio di dedicare il garage ai giochi, in testa due derive, un Optimist e un Laser, che possono essere messe in acqua dalla scalinata centrale di poppa. A sottolineare l’attenzione dedicata alle esigenze di una famiglia che intende vivere a bordo lunghe vacanze, non mancano, nello spazio di poppa, un’ulteriore cella frigorifera, lavatrice e asciugatrice.

Gli alloggi dell’equipaggio prevedono tre comode cabine e una dinette/lavanderia sul ponte inferiore, mentre la cabina del comandante è sul bridge-deck. Un tank-top tunnel alto 1,60 metri corre dalla zona equipaggio sotto gli alloggi degli ospiti fino alla sala motori e assicura un ulteriore spazio di stivaggio per le lunghe navigazioni.

  • condividi l'articolo
Venerdì 14 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 15-05-2021 18:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti