SAVONA - Per ora il cantiere che lo produce, Patrone, e il designer che l’ha progettato, Tommaso Spadolini, hanno diffuso soltanto rendering. Ma il nuovo gozzo della storica azienda ligure fondata nel 1922 da Giuseppe Patrone, è stato ormai definito in tutti i dettagli e entro l’estate sarà in acqua. A settembre verrà presentato in anteprima mondiale allo Yachting Festival di Cannes, subito dopo sarà in mostra nel Salone di casa, a Genova.
Si chiama Patrone 100 la nuova barca in arrivo, dove il numero sta ad indicare il secolo di vita del cantiere e i 10 metri di lunghezza. Come ormai per tutti o quasi i gozzi di nuova generazione anche questo nasce su un progetto che unisce tradizione e innovazione. E dunque mette insieme vetroresina e legno (sia pure sintetico), qualità marine e comfort, praticità ed eleganza. Ma non solo: uno degli elementi di novità più interessanti è anche la disponibilità, in alternativa alla motorizzazione entrobordo diesel, di una inedita versione fuoribordo. Interessante si profila anche la disponibilità, tutta da scoprire, di ben sette soluzioni diverse per gli interni. Insomma, per Spadolini una vera sfida, condivisa con la seconda generazione della famiglia Moreno, proprietaria del cantiere dal 1984.
“Il compito non era di quelle semplici - racconta il progettista fiorentino -. I Moreno avevano le idee chiare sull’obiettivo finale: creare un nuovo gozzo celebrativo del centenario del cantiere e degno erede delle iconiche barche Patrone degli anni 60, ma con diverse sfumature in base alle singole sensibilità delle due generazioni. Si voleva un daycruiser con chiari richiami alla tradizione dei gozzi liguri e dei modelli che hanno fatto la storia del cantiere: da qui per esempio la scelta di mantenere la delfiniera. Al contempo però doveva essere abitabile non solo all’aperto ma anche sottocoperta. Abbiamo progettato, quindi, un modello sportivo e vivibile, capace di conquistare i tradizionali clienti del cantiere, ma anche di catturare l’attenzione della nuova generazione di diportisti, molto attenti alle prestazioni e alla praticità d’uso della barca. Questo – aggiunge Spadolini - spiega l’introduzione della motorizzazione fuoribordo e l’uso del teak ecologico in coperta, ma anche un’opera morta importante per garantire all’interno un’altezza assolutamente vivibile, da 1,78 a 1,86 metri a seconda degli ambienti”.
Luce e spazio sono stati il filo conduttore di tutte le scelte e anche sottocoperta si profila un costante contatto visivo con il mare, grazie alle grandi finestre che arrivano quasi all’apice di prua. “L’elemento stilistico del T-top – spiega ancora Spadolini – è una novità assoluta per Patrone ed è stato pensato anche in virtù della sua funzionalità: ombreggiare e riparare gran parte del ponte di poppa, senza sacrificare l’esposizione a 360 gradi sull’acqua”.
A giudicare dai primi rendering diffusi dal designer toscano l’intero ponte sembra progettato per garantire piacevoli momenti conviviali all’aria aperta, con zone relax e spazi per godersi il sole e la compagnia. La dinette di poppa può diventare un secondo solarium, mentre la spiaggetta è importante, come tradizione dei modelli Patrone, ed è fruibile anche con i fuoribordo, allungandosi sopra il bracket ed essendo dotata di due scalette bagno laterali e di un doppio accesso dal pozzetto. Nel complesso un layout che riprende elementi della tradizione rinunciando a soluzioni all’ultima moda come le sponde laterali abbattibili.
E per gli interni? “Non è stata trascurata la tradizione del legno e il suo stretto legame con il mare e l’eccellenza artigianale del cantiere” spiega ancora Spadolini, aggiungendo che “per la coperta viene proposto l’ecoteak a conferma dell’impegno in favore della sostenibilità”.
Il ponte inferiore prevede la cabina armatoriale a prua con un grande letto matrimoniale e poi due soluzioni di layout: la versione Deluxe è pensata per chi naviga principalmente in coppia e apprezza la privacy e il comfort; la Family, come dice il nome, è studiata invece per una famiglia, quindi prevede una seconda cabina. Ma, come detto, sono stati previsti ben sette diversi allestimenti in grado di soddisfare ogni richiesta e, come tradizione del cantiere, “cucire su misura” ogni singolo Patrone 100 sulle esigenze del suo armatore”.
Con un po’ di enfasi tipica dei lanci di nuovi prodotti, Benedetta Moreno si sbilancia fino a dire che “il nuovo Patrone 100 si ispira ai modelli di punta degli anni 60 e 70, dando nuovo splendore all’era della dolce vita dello yachting”. E aggiunge che “la nuova barca è la materializzazione dell’eredità di Patrone, realizzata per soddisfare i gusti e le esigenze degli armatori contemporanei”.
Nessuna anticipazione, per ora, sulle prestazioni e sul prezzo, mentre è certo che si profila agguerrita la sfida lanciata dalla Liguria ai tradizionali rivali campani di Apreamare (storici apripista della modernizzazione del gozzo, che pure hanno già pronto il progetto di una barca con motorizzazione fuoribordo, prevista per il 2023) e di altri player del settore come Fratelli Aprea, Mimì, Nautica Esposito e Venere.